23) ti presento i miei

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Pov's Suami

Cerca in tutti i modi di non farmi scendere dalla macchina. Ogni volta che apro lo sportello ha qualcosa da dire.
-Allora.... qui non c'è Thomas.... potrebbe anche essersi sbagliato.... quindi se senti un dolorino anche una cosa da niente me lo devi dire....-
-Amo.... è inutile che cerchi di prendere tempo.... stai facendo tutte queste storie perché hai paura di rincontrare i tuoi....- apro lo sportello ed esco dalla macchina. Visto che lui non sembra avere intenzione di uscire vado dall'altra parte ed apro lo sportello. Lo afferro per il colletto e lo tiro a me dandogli un bacio.
-Forza fifone....-
Lo tiro fuori dalla macchina e quasi spingendolo lo porto davanti alla porta.
Con la mano tremante suona il campanello. Noto che ci sono tre campanelli con tre nomi diversi.
-Sono tutti tuoi parenti?-
-Si.... qui ci abitano tutti i miei nonni e i miei.... vedi quelle case lì- indica col dito 5 case affilate a questa -questa casa e queste 5 sono tutte della mia famiglia.... qui abitano tutti i miei parenti....-
La porta si apre. Sull'uscio appare una donna sulla quarantina, un pò bassetta, con gli stessi occhi di Dominique e i capelli neri, tinti di rosso. Quando lo vede resta senza fiato. Alla donna tremano le mani più di quelle di Domi. Con la mano tremante cerca di sfiorargli la guancia come se credesse di vedere un fantasma. Quando si accorge che quella è carne si lancia addosso al ragazzo e lo stritola in un abbraccio. Scoppia a piangere.
-Il mio bambino....- Dominique ricambia l'abbraccio e credo di averlo sentito tirare su col naso. Sta piangendo anche lui.
-Dio sia lodato.... quando Colin mi ha detto che saresti tornato credevo mi stesse facendo uno scherzo di pessimo gusto....- dice fra i singhiozzi.
-Dio non c'entra mamma.... mi sei mancata....- dice. Ha una voce dolcissima, poche volte l'ho sentito parlare così.
-Mi ha anche detto di non fare domande.... che è una storia troppa complicata....-
-Esatto.... grazie della comprensione....-
Lei si gira con il viso appoggiato sulla sua spalla e solo ora mi nota. Si accorge della mia pancia. Si stacca dal figlio e si avvicina a me.
-È... è.... la tua....- balbetta.
-Piacere.... Suami Lacustre- mi faccio avanti e le tendo la mano -sono la sua ragazza nonché futura moglie.... se lei mi darà il permesso....-
-Piacere.... Elenoir Monvie.... oh mio Dio.... sei bellissima....- mi accarezza il viso. Dominique da dietro sorride mentre io arrossisco un pò -Oh.... quante emozioni per una sola giornata.... e questo pancione.... è vostro....?-
-Si mamma....- dice lui -tecnicamente sono due....-
Lei rimane a bocca aperta.
-Dai su venite dentro.... dovete dirmi molte cose!-
Ci fa entrare. La casa è più bella di quella che hanno lasciato. La moquette ricopre tutto il pavimento, i mobili sono di legno pregiato, c'è un odore di fiori e le pareti sono piene di quadri. Mi accorgo che il più grande di questi non è un quadro ma un enorme acquario a parete con intorno una falsa cornice. È bello quanto quello che abbiamo a casa. Elenoir ci fa sedere sul divano.
-Vi porto qualcosa? Ho appena fatto il thè!- dice.
-Grazie mamma!-
Ci porta un vassoio con 3 tazze e una elegante teiera. Do una sbirciata su un tavolo: ci sono diversi orologi, rondelle e cacciaviti. Adesso mi ricordo che sua madre è una orologiaia.
-Dov'è papà?- domanda lui.
-È a lavoro.... faccio salire i nonni....- si precipita verso un citofono. Faccio per prendere la tazza ma Dominique mi ferma.
-Non ti sforzare....- prende la tazza e ci versa prima il thè poi lo zucchero -Due cucchiaini di zucchero.... giusto?-
-Si.... mi conosci bene....-
Rivela uno di quei suoi sorrisi semplici che te lo mostrano come un tranquillo ragazzo, ma fa questi sorrisi solo quando è pieno d'ansia. Lo conosco bene. La porta si apre ed entrano quattro persone. Le prime due sono due signore, tutt'e due un pò robuste. Una ha i capelli riccioluti e con dei sottili occhiali sul naso. L'altra ha i capelli come quelli di Elenoir e ha i suoi stessi lineamenti. Gli altri due sono due uomini. Uno molto magro con i baffi ben curati e il pizzetto, l'altro ha i capelli rasati e due grossi occhiali tondi sul naso.
Lui li abbraccia tutt'e 4. Sembrano felice di vederlo ma lo sguardo del signore col pizzetto cade subito su di me.
-Suami loro sono i miei nonni.... Donato (il tizio col pizzo), Fernand (l'uomo pelato), Josianne (la donna con gli occhiali) e Regine (l'ultima).... signori lei è Suami....-
Le due donne sembrano felici nel vedermi, Fernand accenna ad un sorriso ma Donato mi guarda truce.
-È sarebbe?- dice con voce possente.
-Lei è la mia ragazza nonno.... diventerà mia moglie....-
-Ah.... e quello?- dice indicando la mia pancia.
-Quello.... anzi sono due.... quelli.... sono i miei figli....- dice con voce nervosa. Il nonno fa uno sbuffo e inizia a parlottare. Le due nonne si siedono affianco a me ed iniziano a farmi domande della serie "com'è Dominique?", "Ti ricordi quand'era piccolo?" eccetera....
I due nonni iniziano a discutere mentre lui cerca di calmare Donato che sta perdendo le staffe.
Elenoir si siede affianco a noi e mi chiede di raccontale tutto. Anche le nonne insistono.
-Oh.... ci siamo conosciuti in un campo.... non fate domande perché è troppo difficile da spiegare.... all'inizio non ci potevamo vedere.... poi però ci siamo innamorati ed ora eccoci qua.... stiamo insieme da un anno e mezzo, viviamo in una graziosa casetta e stiamo aspettando loro....- dico con un sorriso toccandomi la pancia.
Iniziano a darmi consigli per i nomi.
Ad un tratto la porta si apre. Un uomo alto, con lunghi capelli ricci e la barba ben curata (assomiglia un pò a Gesù Cristo) entra nella stanza con una valigetta in mano. Dominique gli si lancia addosso. Suo padre. Dominique mi presenta anche a lui.
-Piacere.... Serge Hectorius.... è davvero un piacere conoscerti....- Dopo diverse chiacchiere lui mi porta a conoscete gli altri. Mi fa conoscere tutti i suoi zii e i suoi cugini. Il più simpatico è Colin che, vengo a sapere, è un demone del castigo. È stato lui a spiegare la situazione ai parenti di Dominique.
A fine giornata sono stanca morta.
Restiamo a dormire nella camera degli ospiti di casa loro. Ci stendiamo sul letto.
-Wow.... non pensavo che fare visita a tuoi parenti fosse così faticoso!-
-Già....- si appoggia sulla mia pancia. É davvero dolce. Mi accarezza e mi bacia dolcemente.
Non è stata una cattiva idea infondo venire qui.

AngelDevil: amore dannato Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora