Vado a vivere da sola

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"Ormai ho 20 anni, è ora di andare a vivere da sola" dissi ai miei genitori. Loro non erano molto contenti della mia scelta. Come potevo biasimarli, ero la loro unica figlia, ma avevo bisogno dei miei spazi, quindi decisi di iniziare a cercare una piccola casa adatta a me.

Presi il giornale degli annunci e inizia a sfogliare pagina per pagina alla ricerca di qualcosa di conveniente; lavoravo in un piccolo negozio di abbigliamento e non guadagnavo un gran che.

Trovai un paio di case che potevano piacermi, chiamai i proprietari e mi misi d'accordo con loro per andare a vederle.

Due giorni dopo avevo l'appuntamento alle 10 del mattino con la proprietaria della prima casa. Era una signora sulla cinquantina con stupendi occhi verdi. "Buongiorno signora" dissi vedendola arrivare. "Ciao cara" mi salutò. Entrammo a vedere la casa. Era molto graziosa, l'unica pecca era che avrei dovuto fare dei lavoretti perché alcune stanze erano molto malridotte. Dopo una mezz'oretta finimmo di fare il giro della casa. Strinsi la mano alla signora e la salutai dicendole "Oggi pomeriggio andrò a vedere la seconda casa, se deciderò di prendere questa entro domani sera le farò sapere. Grazie per essere stata disponibile." Mi salutò sorridendomi "Prego".

Erano le 4.15 quando arrivai davanti alla seconda casa. L'appuntamento era alle 4.30. Visto che era ancora presto decisi di scendere dalla macchia ed avvicinarmi per guardare la piccola veranda che c'era all'esterno. Il pavimento era coperto di foglie secche provenienti dall'albero che c'era di fianco alla casa. In uno dei lati c'era un dondolo di legno, dipinto di bianco. Ogni tanto arrivava una folata di vento che lo faceva dondolare. "Salve signorina" disse una voce dietro di me. Mi girai di scatto. Era la signora che doveva farmi vedere la casa. "Buongiorno" dissi. Lei aprì la porta e mi fece entrare. Appena entrata un brivido mi passo per tutta la schiena. Iniziammo a fare il giro della casa. Era piccolina ma la trovavo molto carina. Era composta da due piani. Per prima cosa mi fece vedere il salotto; c'era un divano con una poltrona di fianco rivolti verso la televisione. Dietro il divano, poggiata sulla parete opposta c'era una libreria. C'erano moltissimi vecchi libri. "Di chi sono questi libri?" chiesi alla signora. "Sono della famiglia che viveva prima qui. Può farci quello che vuole". Ne guardai un paio, erano libri molto vecchi. Subito dopo passammo alla cucina.C'era un'enorme cucina in legno che dominava la stanza e un tavolino rettangolare con sei sedie. Passammo al secondo piano. C'erano due stanze da letto, una padronale e una più piccola, e un bagno. La camera grande era molto graziosa, c'era una grande cabina-armadio, un letto matrimoniale e due comodini. La camera più piccola era composta da un armadio e un lettino. Notai sul lettino un orsetto di peluche. Provai a chiedere alla signora di chi fosse, ma era già passata alla stanza successiva.

Quando finimmo a fare il giro della casa dissi subito alla signora che l'avrei presa. Di solito non facevo scelte così su due piedi, ma c'era qualcosa in quella casa che mi convinse.La signora fece uno strano sorriso e mi porse le chiavi. "Bene signorina, da oggi può iniziare a portare qui le sue cose. Stia attenta agli spifferi" mi disse con un sorriso sinistro. Se ne andò lasciandomi nel salotto di quella casa.

La bambina dagli occhi celesti.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora