Albus era rimasto sveglio tutta la notte. Contava i minuti nella testa e ad ogni rumore si alzava credendo che fosse l'ora. Quando sentì uno scricchiolio del legno si mise a sedere in preda all'emozione. Ma poi il silenzio più assoluto. No, non era ancora l'ora. Il letto era praticamente intatto. Le coperte ancora tirate su. Il bambino fece un lungo sospiro. Si ributtò sul letto con gli occhi chiusi, cercando di prendere sonno. Era più difficile di quanto non potesse sembrare. Ogni cosa gli portava la mente ad Hogwarts, la scuola di magia e stregoneria, dove i maghi come lui studiavano ed imparavano ad essere veri maghi. Si, insomma, Albus sapeva a mala pena come si impugnava una bacchetta. E questo lo preoccupava alquanto. A peggiorare le situazione c'era James, suo fratello maggiore. Non smetteva di tormentarlo, parlando di quanto i professori fossero cattivi, gli incantesimi impossibili e le punizioni terrificanti. Per di più, aveva paura di capitare in Serpeverde. Aveva sentito tantissime storie sulle quattro case di Hogwarts, sapeva che la maggior parte dei maghi usciti dalla casa di Serpeverde erano maghi oscuri. La cosa non gli piaceva affatto. Improvvisamente una voce squillante iniziò a canticchiare: -È ora di alzarsi, pigrone! È il gran giorno! Sissignore è oggi! Devi fare ancora un gran bel mucchietto di cose; prendere la tua roba, prepararti, vestirti...-
Ma Al non la stava più ascoltando, sapeva già quello che doveva fare. Sognava quel giorno da quando aveva visto James andarci per la prima volta. E mentre la sveglia magica continuava a parlare, (urlare) pensò James, prese dei vestiti dall'armadio e si preparò in fretta e furia.
-Le scarpe! Bamboccio hai scordato le scarpe!- urlò la sveglia.
Al le prese velocemente- grazie Amadeus-
La sua sveglia era stata un regalo da parte del nonno dei Weasley, Arthur Weasley. Era stato molto gentile, e per il suo nono compleanno gli aveva regalato quella sveglia babbana, un po' modificata da lui. Arthur ha un debole per le cose babbane. Una volta aveva modificato una Ford Anglia 105E Deluxe. Comunque sia, lo scopo iniziale era quello che la sveglia cantasse delle sinfonie di un certo Wolfgang Amadeus Mozart, un famoso musicista babbano morto da qualche secolo, e svegliasse tutti con il sorriso sulla faccia. Il problema è che del famoso musicista aveva preso solo il nome. Diciamo che il nonno Weasley aveva sbagliato qualche incantesimo, ed il risultato era stato una sveglia molto fastidiosa, simpatica, ma molto ripetitiva. Specialmente di mattina. Tuttavia, Albus ci si era affezionato.
-In bocca al lupo bamboccio! In, bocca, al, lupo!- gridò con vivacità e scandendo ben bene tutte le parole.
-Grazie Amadeus, mi mancherai-
-Anche tu bamboccio, anche tu!- l'orologio richiuse l'apertura che usava come bocca.
Al prese la sua bacchetta e se la sistemò in tasca.
La porta si aprì ed entrò James con in mano la gabbia con il suo gufo.
-Sei pronto mago dei miei stivali?- chiese ridendo.
-S-s-si, io credo di sì- balbettò.
-dai su, prendi la tua roba e sbrigati!- Esclamò James.
Albus prese la valigia e Benny, il suo furetto. Accarezzò la testa dell'animaletto con dolcezza. Poi prese la gabbia e con una mano lo afferrò per infilarlo dentro. Provò a ribellarsi, ma inutilmente.
-Sta buono- sussurrò.
Albus forse lo ripeteva più a se stesso che a Benny.
Insieme i due fratelli scesero le scale correndo e saltando da un gradino all'altro. Arrivarono nel piccolo salone ed appoggiarono le valige all'ingresso. Entrarono in cucina e trovarono Ginny che preparava le frittelle. Harry leggeva il giornale ed appena li vide lo posò sul tavolo.
-Ecco i miei maghetti!- disse fiero.
-Papà, io pure voglio andare ad Hogwarts!- Lily esclamò.
-Ci andrai tesoro, dai tempo al tempo- Ginny mise una frittella sul piatto di ciascuno.
Lily fece una smorfia di delusione.
Al iniziò a mangiare, anche se non aveva affatto fame. Il suo stomaco era sottosopra.
Boccone dopo boccone finì la sua frittella, di cui non riuscì a percepire nemmeno il sapore, poi si sistemò comodo sulla sedia.
Era emozionato come non lo era mai stato in vita sua.
I due coniugi lo guardavano fieri.
-Papà sbrigati a mangiare o faremo tardi!- Lo rimproverò Lily.
-Oh sì, scusami. Non vorremmo perdere il treno- rispose Harry.
Ginny lo fulminò con lo sguardo, ricordando di quel che aveva fatto con suo fratello Ron al loro secondo anno. Centrava sempre una Ford Anglia Deluxe.
-avete preso i vostri animali?- chiese Ginny mentre versava della cioccolata calda nel bicchiere di Lily.
-Si, è tutto pronto- rispose James.
-Potremmo tenerli con noi, vero?-chiese Al incerto.
-Bè, dipende. I furetti di solito li cuociono, ricordo che l'altr'anno una bambina di nome Lisa non trovava più il suo furetto...- James iniziò a raccontare.
-No, Al non lo ascoltare. Certo che potrai tenerlo- Ginny accarezzò la testa di Al.
Questo non rassicurò affatto il ragazzo.
-Ehy- disse Harry- guarda che non è affatto male la zuppa di furetto-
James scoppiò a ridere e Lily invece sembrava preoccupata per la bambina di nome Lisa, la quale, non solo a detta di James si era ritrovata il furetto nel piatto, ma il preside le aveva persino chiesto se lo preferiva al sangue o ben cotto.
Allora anche Ginny scoppiò a ridere, pensando a quanto quelle frottole assomigliassero a quelle di Fred e George.
Pian piano tutta la famiglia Potter iniziò a chiacchierare vivacemente, ridendo e scherzando. Al sapeva che gli sarebbero mancati la mamma ed il papà.
-Avete ancora fame?- chiese Harry
-No, grazie- rispose Albus.
Lily scosse la testa e James disse di no. Era ora di andare.
Uscirono velocemente dalla cucina ed Harry li seguì, aprendo la porta a Ginny.
Albus sollevò la sua valigia con un po' di difficoltà. La maggior parte del peso era quello dei libri. Poi aveva la vecchia divisa di James, messa molto bene, a parte per un piccolo taglio ricucito in basso dietro, su cui James era rimasto molto vago.
Aveva dei vestiti suoi, ma molto pochi, delle scricciaschiaccia gelatinose e delle buste con delle lettere che avrebbe dovuto mandare ai suoi genitori durante l'anno.
-Vi serve aiuto a portarle?- domandò Harry indicando le borse.
-Ce la faccio grazie- risposero in coro i due ragazzi.
-D'accodo, ma datemi almeno l'onore di portare i vostri mostriciattoli- prese le gabbie.
-Allora io prenderò la mostriciattola con le scarpine rosse- Ginny iniziò a fare il solletico a Lily, che iniziò a divincolarsi ridendo a crepapelle.
Poi le prese la manina ed uscirono tutti quanti di casa. Harry aprì la macchina babbana con la bacchetta e tutti salirono dentro. Diciamo che Harry non era bravissimo a guidare, ma se la cavava molto meglio di Ron. Ron era un totale disastro.
Il tragitto fu breve ed arrivarono in poco tempo alla stazione di Kings Cross.
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Albus Severus Potter, 19 years later
FanfictionAfter all this time? Always. E se le forze Oscure esistessero ancora? E se dopo la sconfitta di Voldemort il marchio nero non fosse ancora del tutto scomparso? Albus è un ragazzo del tutto normale, se non fosse che è un mago ed il suo cognome è Pot...