Ero in camera mia, sdraiata sul letto, stavo facendo l'amore con Daniele. Ma i suoi occhi diventarono subito scuri, quasi neri e i capelli dello stesso colore. Non era più Daniele, era il ragazzo del parco, Mr. Giacca Rossa.
Mi svegliai all'improvviso, cercando di capire dove mi trovavo. Okay, ero sola, a casa mia.
Come avevo potuto litigare con Daniele la sera prima, per un perfetto sconosciuto? Però, come era figo questo sconosciuto.
Risi.
Mi alzai dal letto ed andai in bagno a farmi una doccia. Uscii solo con un asciugamano, che mi avvolgeva il corpo.
Scelsi di mettermi dei pantaloncini corti da ginnastica, una maglietta bianca e mi legai i capelli dopo averli asciugati. Avevo deciso di andare a farmi una corsetta, tanto erano ancora le 9:00.
Mi lavai i denti e presi le chiavi di casa, assieme al cellulare, poi uscii.
Arrivai fino al parco, col fiatone, mentre vidi i due ragazzi del giorno precedente. Avrei voluto fermarmi, chiedere spiegazioni per quel bacio, avrei voluto fare troppe cose, ma non mi fermai.
"Ehi!"sentii un grido, la stessa voce rauca di ieri.
"Ehi, vieni qui!" Continuò.
Cosa avrebbe fatto una ragazza normale, con un pizzico d'intelligenza? Sarebbe andata via.
Andai da loro, invece.
Stupida!
"David, smettila! Non ti è bastato ieri?" Chiese il fratello sottovoce, mentre mi avvicinavo.
Erano sotto lo stesso albero, Mr. Giacca Rossa portava gli stessi jeans del giorno prima, ma aveva una maglietta nera a maniche corte e delle Converse nere. Il fratello invece aveva una maglia a maniche lunghe nera e dei jeans, con le Jordan nere ai piedi.
Erano davvero tutti e due molto belli, avrei voluto davvero dire che Daniele li superava, ma non potevo. Avrei mentito a me stessa.
"Allora, come va? Mi hai pensato ieri sera?" Mi disse Mr. Giacca Rossa, con un sorrisetto. 'Okay, ora lo chiamerò per nome, David' mi dissi, sorridendo.
Si creò una fossetta sulla sua guancia sinistra, invece sulla destra niente. Era così...sexy.
"Si"risposi, senza nemmeno pensarci.
"Vorrei solo sapere perché l'hai fatto"sorrisi.
"Mio fratello aveva una fidanzata, somigliava molto a te, quindi non è riuscito a trattenersi. Scusalo, l'amava tanto"mi sorrise il fratello.
"Ah, zitto fratello. Non è vero, ti ho baciata perché sei davvero attraente, tutto qui" rise. Non sembrava nemmeno un goccio in imbarazzo, sembrava come se lo avesse fatto già mille volte quel discorso.
Corrugai la fronte e fui pervasa da troppi dubbi.
"Quindi tu vai a baciare le ragazze così alla cazzo?"gridai. Cosa mi stava prendendo? Stavo gridando contro uno sconosciuto.
"Beh..."iniziò.
"No, tranquilla"lo interruppe il fratello.
Era così bello il fratello, con quei suoi occhi verdi che riflettevano il sole, i capelli dorati.
"Dov'è il tuo ragazzo?" Mi chiese lui.
"Abbiamo litigato..."abbassai lo sguardo, triste. Beh, in realtà non avevamo proprio litigato...cioè...non sapevo nemmeno io.
"Ah..."rispose.
"Vabbè, io sono Andrea, tu come ti chiami?"mi disse dandomi la mano, che io strinsi. Era così calda e morbida.
"Sono Chiara" sorrisi.
"Io sono David, comunque"e spuntò di nuovo quella fossetta.
"Si, lo so"dissi secca.
Il fratello, Andrea, rise di gusto e David gli diede un leggero pugno sulla spalla.
"Come mai ti vediamo sempre qui al parco? Dove abiti?" Mi chiese Andrea.
"Dietro il benzinaio, saranno duecento metri da qui" gli sorrisi.
Lui annuì.
"Noi abitiamo nella villa qui dietro, vuoi venire a darci un'occhiata?"mi chiese.
Stavo per rispondere, ma David m'interruppe.
"Fratello, lei è piccola, deve andare a casa dalla mamma per pranzo." Rise.
"Beh, se volete vengo, mi ha sempre incuriosito quella villa" gli confessai.
Ero emozionata, finalmente avrei visto la grande villa "stregata", così la chiamavano i miei amici quando avevamo 12 anni.
"Allora andiamo" mi sorrise Andrea.
Sentii una bestemmia da parte di David, che gettò la sigaretta a terra, per poi calpestarla.
Che problematico quel ragazzo, prima mi bacia e poi non mi vuole nemmeno ospitare a casa sua.
Arrivammo al grande cancello in metallo, una volta era verde, dovevano averlo riverniciato.
Aprirono i cancelli ed entrammo. Un brivido mi pervase la schiena e passò per tutto il corpo.
Arrivammo alla grande porta e salimmo gli scalini in pietra, poi finalmente entrammo.
Era a dir poco perfetta.
Davanti a me c'era un corridoio lungo, svoltai a sinistra e vidi il salotto anzi, salone. Era grandissimo, con due divani davanti al camino ed una poltrona accanto ad essi.
Girai verso destra e salii quattro scalini, poi girai di nuovo e mi ritrovai in una cucina, tutta fatta di pietra. Era davvero enorme.
"Vuoi venire a vedere le camere?"era la voce di Andrea.
Annuii e salimmo su per la scala ad angolo, in legno scuro. Arrivammo davanti ad un altro grande corridoio. Entrammo nella prima stanza, dove si trovava un grande letto con le lenzuola scure. La testiera era in legno e accanto al letto c'era un grande armadio dello stesso materiale.
"Questa è la mia stanza, ti piace?"mi chiese David, sorridendo.
Annuii e sorrisi. Continuammo il giro turistico della casa, poi prendemmo un tè nel salotto, dove notai anche una vetrina piena di liquori.
Mi riaccompagnarono a casa, alla sera, dove subito vidi Daniele seduto sugli scalini. Nel suo sguardo c'era sofferenza, quindi loro mi lasciarono per parlare con lui.