3-Vecchie e nuove conoscenze

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Era una giornata non troppo fredda, nonostante il periodo invernale, il cielo era di un azzurro chiaro e il sole non era coperto dalle nuvole; i suoi raggi oltrepassavano i vetri della finestra della camera di Thaylor, per poi andare a illuminare la sua scrivania, dove stava studiando matematica. Portò la matita alla bocca, iniziando a riflettere sul calcolo da svolgere; erano quasi le quattro del pomeriggio, era tornata a casa da a malapena mezz'ora, si era diretta in bagno e aveva sciacquato distrattamente la faccia, poi aveva legato i capelli in una crocchia ed era uscita per poi andare in camera e iniziare a studiare. Appena le fu chiara la soluzione accennò un sorriso soddisfatto e scrisse velocemente il risultato sul foglio quadrettato privo di scarabocchi. La matematica le piaceva da quando era piccola, considerava i numeri una specie di alfabeto ricco di codici, infondo le piacevano quasi tutte le materie, ma la matematica era diversa, non sapeva nemmeno spiegare il perché.

Quel venerdì era stato abbastanza tranquillo, come il resto della settimana d'altronde, a parte per un compito a sorpresa di scienze, che tra l'altro non era andato neanche male; aveva pranzato tutti i giorni con Debby e Brooks, che si era rivelato più simpatico di quello che pensava, era alto un metro e ottanta circa, aveva gli occhi marroni e i capelli riccioluti neri; di Logan non ne aveva neanche più sentito parlare, mentre Madison e Kimberly avevano tentato svariate volte di parlarle, ma presto avevano lasciato perdere e a Thaylor così stava più che bene.

Circa un'ora dopo sentì gli occhi cominciare a bruciarle e le gambe indolenzirsi, capì che era il momento di fare una pausa, così andò in cucina, tagliò a metà un paio d'arance e con l'aiuto di uno spremiagrumi preparò una spremuta d'arancia. La vibrazione del suo smartphone l'avvisò che qualcuno le aveva appena inviato un messaggio, lo prese in mano e inserì il codice di sblocco; era un messaggio di Sydney, una sua compagna del corso di storia che le chiedeva le pagine da imparare per il giorno seguente, digitò in fretta la risposta e spense il cellulare, portando alla bocca il bicchiere con la spremuta all'interno.

Non ebbe nemmeno il tempo di finire la sua spremuta che il campanello suonò; spostò le tende della finestra in salone, che dava proprio sul vialetto. Era solo James, il suo vicino di casa; erano molto amici sin da piccoli, lui era un anno più grande e frequentava il college, stesso in città, oramai non passava molto tempo a casa, lui e Thaylor non si vedevano molto spesso, ogni tanto chiacchieravano e la mattina a volte lui le dava un passaggio con la macchina di suo padre a scuola, ma, in effetti, il loro rapporto non era più quello di una volta da un paio d'anni, anche se continuavano a volersi bene.

Prima di aprire la porta, non si preoccupò neanche di aggiustare la sua disordinata chioma o di mettere al loro posto i cuscini dei divani che si intravedevano benissimo dall'ingresso, tanto si trattava di James Wilson, uno dei suoi pochi vecchi e fidati amici.

"Hey! Come mai qui?" gli angoli della sua bocca arrivarono quasi alle orecchie.

"Sono a casa per il weekend, sarei passato comunque a salutarti, ma ho un favore da chiederti e-"

"James potresti anche chiedermi di fare da babysitter al tuo elefante domestico, se ne avessi uno," fece una piccola pausa per lasciare spazio alle risate. "Che ti serve?"

Ricambiò qualche altra risata e poi spostò lo sguardo su un ragazzo dietro di lui, di cui, stranamente, Thaylor non aveva notato la presenza.
Era Hudson Torres, avevano seguito qualche corso insieme l'anno precedente e faceva parte della squadra di lacrosse, non avevano mai parlato molto, ma, a differenza di tanti altri ragazzi popolari, Hudson non era poi così male. Era alto quasi un metro e novanta, a occhio e croce, era moro e, si, attraente, da far paura.

ThaylorDove le storie prendono vita. Scoprilo ora