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-...Il mio nome  è Henry Breath , ho ventidue  anni.
Sono nato il primo febbraio del 1994 a Redditch nel Worchestershire, in Inghilterra, sì sono inglese e non americano, e frequento i corsi di giurisprudenza - dice.
-Tutto qua ?- Esclamo, curiosa di sapere qualcos'altro dalla sua vita da "Non Sono un ragazzo come tutti gli altri".
-Sì, ti ho raccontato un po' di me , adesso tu mantieni la promessa e cercherai di non incontrare Logan- sostiene. Questo è un inganno.
Perché comunque non avrei cercato di incontrare Logan.
Il mio cervello già sta sbandierando bandiere di allerta nei riguardi di Henry, figurati con Logan.
-Ma non è giusto, sei un imbroglione!- Affermo, incrociando le braccia al petto.
-Ci vediamo- annuncia, ed esce dal bar,lasciandomi lì da sola a pensare quanto sia stata scema per farmi fregare da lui. Ma neanche un ciao, eh.

Adesso l'unica cosa che so di lui e che è un inglese e che abbiamo quattro anni di differenza.
Vabbè non è questo il problema , perché credo che l'età di una persona sia solo un numero alla fine. Quello che mi deve piacere, è la persona in sé. Lui mi incuriosisce.
Afferro il telefono sul tavolo ed esco dal bar .
Accendo il telefono per vedere l'orario: le 10 :40 ; così decido di fare una passeggiata per il campus, per rilassarmi un po'.
Infilo le cuffiette nelle orecchie e schiaccio il tasto casuale della mia play list .

Inizio a camminare, quando arrivo a un grande parco e decido di entrare per dare un'occhiata.
È bellissimo ,sembra quei giardini cinesi , pieno di alberi e di piccoli torrenti, mi trasmette una tale tranquillità mai sentita prima...
Mi distendo sull'erba, all'ombra di un salice piangente .E canzone dopo canzone mi addormento.

Mezz'ora dopo...

Un calore improvviso ma quasi familiare, mi avvolge il corpo. È una sensazione bellissima .
Lentamente apro gli occhi e ...
Vedo Clarissa, piena di lacrime, stesa accanto a me, che mi stringe forte a sè. Cosa potrà mai essere successo ?
Ho un presentimento che mi dice che c'entra un certo bastardo di nome Benji .

-Clarissa stai bene ?-dico in tono dolce accarezzandole i morbidi capelli. Sono sempre stati molto morbidi rispetto ai miei , che se gli passi una mano dentro, rimane impigliata .
Muove la testa in segno di negazione .
-Vuoi parlarne ?-
Questa volta annuisce.
Prende un respiro profondo e incomincia a parlare :
-Allora ieri io e Benji eravamo andati a fare un giro per il campus e ci siamo fermati su una panchina per mangiare un gelato e... una cosa tira l'altra ....parlando ...parlando.
Ci siamo baciati ....è stato favoloso ...Non sentivo solo le farfalle nello stomaco , ma un intero zoo ... io credo di essermi innamorata-
Riprende fiato e si toglie gli occhiali ,ormai sporchi per le lacrime. Fino a questo punto non vedo dove ci sia il problema, ma qualcosa mi dice che quest' ultimo ha combinato un casino.
Sostenere di essere innamorati è un parolone. Non si può essere travolti da una persona solo dopo tre giorni. L'essere innamorati è sapere tutto l'uno dell'altro e amare anche i difetti.
Avere un' idea precisa della persona che hai davanti e nonostante ciò crederlo perfetto.

-Poi io come la solita scema, idiota e demente, me ne sono andata e non ci siamo più parlati da ieri pomeriggio e ....e .Lui che fa? Si bacia con un' altra in mezzo a una piazza del cazzo !- Urla e io mi sto trattenendo dal dire "Te lo avevo detto".
Comunque immaginavo la stronzagine di alcuni ragazzi, ma addirittura baciarsi senza sdegno davanti all'altra ragazza che hai baciato e quasi oltre il limite. 
-È solo un fottuto stronzo del cazzo !- Strepita con tanta rabbia , che viene spezzata da le mille lacrime che cadono nuovamente dal suo viso.
Questa non la passa liscia; tutto poteva fare tranne che giocare con i sentimenti di una dalle mie migliori amiche. Anche se so che è anche colpa di Clarissa che si lascia abbindolare come se niente fosse.

Dopo aver consolato Clarissa l'accompagno a casa, e inizio a cercare Benji per tutto il college, per precisare le cose come vanno; e se non le capisce con la buone, lo capirà con le cattive .
Farò uscire la Clara camionista ucraina, ubriaca e violenta che è in me, e non mi tirerò in dietro.
Arrivo in piazza e come avevo pensato, è seduto sulla fontana a parlare con altri suoi amici.
Come fa a ridere e scherzare dopo ciò che ha fatto? Neanche un minimo di ripensamento. Che schifo.

Gli vado incontro e in meno di un secondo mi trovo davanti a lui e gli tiro una sberla sulla guancia. Rimango ferma davanti a lui ,quasi paralizzata.
Ma che ho fatto ?
Benji fa lo stesso, ma mi guarda con un espressione, di una persona che sta palesemente perdendo la calma.
Si alza di scatto dalla panchina , mi afferra il polso e mi trascina con lui.

Rimango in silenzio ,non so il perché ma non riesco a parlare , ne ad oppormi alla sua forte presa.
E come se mi sentissi in colpa , come se il mio corpo non fosse collegato con i miei pensieri che mi suggeriscono di muovermi e reagire.
Ci fermiamo in una stradina desolata dietro a una delle strutture.

-Ma che cazzo ti è preso?- Mi urla.
Rimango zitta ...Non riesco a parlare.
Fa un passo verso di me e i nostri sguardi si uniscono; i suoi occhi color ghiaccio mi congelano ...Sono così freddi, ma allo stesso tempo così caldi di rabbia.
-Ti ho detto, cosa cazzo ti è preso!-
Urla nuovamente e fa un altro passo verso di me . Io indietreggio ma lui continua ad avvicinarsi, fin quando non mi trovo con le spalle contro il muro e lui a meno di due centimetri da me. Respiro appena e ho paura di cosa potrebbe farmi.
-Mi vuoi dare una risposta ?- Mi incita questa volta sussurrando, dato che ormai quei due centimetri sono ormai diventati millimetri.

All'improvviso mi afferra i polsi e il suo sguardo da miei occhi si sposta alle mie labbra e io faccio lo stesso. Le sue labbra sono così... così...
Benji si avvicina ancora più a me e le nostre labbra si toccano. No, è sbagliato.
-Vattene subito da lei ,se no non esiterò a farti male- una voce maschile , fortunatamente interrompe il grande torto che stavo facendo a Clarissa .
Tempismo perfetto, direi. Non potevo farle questo. Non potevo rimediare all'errore di Benji,  causando altri errori e dolore.
Mi volto e vedo con mia grande sorpresa...Henry.
Un Henry piano di rabbia, una bomba a tempo che sta per esplodere, una pentola a gas...basta pensare alla sua rabbia allontanati da Benji, demente.
Muovo i polsi e lui lascia la presa, e mi allontano da lui .

Henry si avvicina a Benji e lo afferra per il colletto della t-shirt :
-Prova a sfiorarla di nuovo e prenderai un biglietto di sola andata per l'ospedale, capito?-Lo minaccia tra i denti stretti, come se stesse trattenendo qualcosa.
Gli lascia la maglia e lui se ne va, con ancora più rabbia di prima. Si gira verso di me, lasciandomi un' ultima occhiata. Cosa mi era passato per la testa? Perché non mi sono opposta.

Henry si avvicina e mi stringe la mano. Scuoto la testa e caccio i mille pensieri. Con tono dolce mi chiede:
-Stai bene?Ti ha fatto male?-
Ma come fa a essere così calmo, se meno di un minuto fa era nel bel mezzo di una crisi isterica .
Peggio di una donna nel suo periodo del mese.
- Sì, sto bene -rispondo con un filo di voce .
-Posso farti una domanda ?- Chiede nuovamente.
-Certo, spara- affermo.
-Vi ho visto mentre vi stavate ...beh, ti ha baciato lui vero?-Mi chiede quasi conferma di ciò.
Mi guarda negli occhi e il suo sguardo parla da solo ...
Mi sta implorando di dirgli , che non mi è piaciuto e che forse senza volerlo, mi sta dicendo che gli piaccio ... oppure è una mia impressione. Sì, sicuramente lo è.
Mi è veramente piaciuto?
Non mi sono opposta. Forse perché mi ricordava ...
No non posso essere ancora influenzata da quello.

-Sì, lui mi ha bloccato e mi ha baciato- Rispondo.
-Ti è piaciuto? Hai sentito qualcosa ?- Chiede in imbarazzo. Nuova versione di Henry mai vista.
-No e no, apparte piace a una mia amica e non potrei farlo e non voglio farlo - Balbetto. Tira un sospiro di sollievo e io con lui. Piace a Clary.

-Ti va di fare un giro?- Domanda e io annuisco.

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