Sarei tornata subito a dormire ma il mio libro lo diceva chiaramente "addormentati solo quando sei veramente stanco in modo da riuscire a sognare in modo piú profondo..." e io volevo che nel "mio mondo" fosse tutto perfetto perciò sii paziente Anna.
Com'era possibile vivere un'altra vita nel proprio cervello? E perché solo pochi sanno che si può veramente?
Che io sia una delle poche?
Che io sia... Speciale?
Tutte queste domande tormentavano la mia testa che dí lí a poco sarebbe esplosa.
Cosí decisi di svolgere una ricerca e andai a scuola solo per entrare nella biblioteca.
Cercai nella sezione "Sogni" e trovai due o tre libri molto interessanti, li presi e feci una pila sul tavolo.
Mentre leggevo si avvicinò un ragazzo piuttosto ambiguo e forse troppo curioso per i miei gusti, si sedette davanti a me e mi disse all'improvviso:"Come mai leggi questi libri?" ci fú un momento di silenzio imbarazzante e poi gli dissi:"E tu chi sei?" "Dimmelo tu"
"Non lo so e ora vattene Non vedi che sto leggendo?" "Poco scontrosa mi dicono sai? Mi chiamo Aaron e tu?" "Anna..." "Bene Anna, ti piace sognare non é cosí?"
"Mi piacerebbe la realtà ma a quanto pare si sono rivelati piú interessanti i sogni, Aaron" questo ragazzo alto coi capelli castani si stava rivelando piuttosto stressante, come mai era cosí interessato a quello che facevo?
"Già, ti capisco..." "No non puoi e adesso scusami ma devo andarmene" presi i libri e corsi via.
Uscii e mi diressi verso casa.
Quando arrivai davanti a casa cercai le chiavi ma non le trovai, rovistai in ogni angolo della mia borsa, ma delle chiavi nessuna traccia.
Cosí mi ricordai di averle lasciate sopra a quel maledetto tavolo nella biblioteca... Che idiota.
Oltretutto iniziava a piovere e io addosso avevo una felpa senza cappuccio, figurati...
Correvo velocissima, una sensazione fantastica, sopra di me piovigginava e il vento si faceva sempre piú forte facendomi venire dei brividi in tutto il corpo.
E mentre guardavo il cielo e correvo a piú non posso qualcuno comparve davanti a me, lo colpii e cademmo entrambi per terra.
Ma chi era quel deficiente che era sbucato cosí dal nulla?
"Hei attenta" rise, mi rialzai e guardai chi era, quello stressante ragazzo di nome Aaron "Sei sbucato dal nulla avresti dovuto essere piú attento..." "Hai dimenticato le tue chiavi in biblioteca" le fece oscillare e gliele presi al volo "Grazie" "Figurati" e lo disse con un'aria del tipo 'ho fatto solo il mio dovere'.
Non mi accorsi neanche che il mio braccio stava sanguinando, mi ero sfregata contro il terreno. E lui se ne accorse prima di me "Stai sanguinando!" "Non é niente mi sono solo sbucciata un pò" "Comunque devi medicare la ferita, quella é casa mia se vuoi puoi entrare un attimo, ti dò quel che ti serve e poi puoi tornare a casa magari anche con un ombrello che ne dici?" "Grazie ma non ti conosco..." "Hei non ti mangio mica hahah" "Va bene ma poi devo tornare a casa" "Okay" "Grazie".
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She's a Dreamer
FanfictionUna ragazza senza amici, con una madre alcolista e un padre infedele inizia a leggere un libro sui sogni lucidi, sogni che si possono vivere decidendo di sostituire realtà e sogno.