Million Words

470 48 6
                                    

Dopo tre visite dal nuovo psicologo ho dato un caloroso benvenuto ad un nuovo farmaco che dovrebbe sostituire il precedente.

Non sono sicuro che mi aiuterà, ma mia madre sta sempre al mio fianco assicurandosi che lo prenda mattina e sera.

Mi pento di averle detto che ho incominciato a vedere cose che non ci sono veramente, forse era meglio se tenevo tutto per me e continuavo a confidarmi con Hope..

Sospiro e mi affaccio alla finestra.

Ci sono dei bambini che si rincorrono per la strada e questa immagine mi trasmette una sensazione di nostalgia.

Inizio a pensare a Tristan, ormai è quasi un anno che se ne è andato ed io sono ancora qui, a pensarlo in ogni singolo secondo della mia vita.

Stringo i pugni, socchiudendo gli occhi e con i denti serrati cerco di trattenere le lacrime, che iniziano a rigare le mie guance.

Chi potrebbe essere più cattivo di me che non sono mai andato a trovare il mio migliore amico al cimitero?

Sensi di colpa mi invadono e penso a tutte le volte che sarei voluto andare da lui, ma sono rimasto nella mia stanza a piangere e a quando non sono andato al funerale perchè ero ricoverato in ospedale.

Ora, dopo nove mesi, decido di farmi coraggio e di andare a trovarlo e raccontargli tutto ciò che è successo da quando lui mi ha lasciato.

Chiamo Brad al telefono e gli chiedo di venire con urgenza da me.

Sinceramente voglio che mi accompagni qualcuno, non mi va di andare da solo e i cimiteri mi fanno paura in un certo senso.

Dopo una ventina di minuti Brad si precipita nella mia stanza preoccupato.

"Amico tutto bene?"

Annuisco. "Voglio andare da Tristan a salutarlo.."

"Intendi al cimitero? N-ne sei sicuro? Te la senti?"

Sorrido per rassicurarlo. "È per questo che voglio che mi accompagni"

Brad si rivela ben felice e disponibile di accompagnarmi e mi ritengo molto fortunato di avere una persona come lui al mio fianco.

Prima di lasciare la stanza e avviarci prendo tutto il mucchio di lettere che gli ho scritto in questi mesi e le piego mettendole in tasca. Sono davvero tantissime ed ho intenzione di leggergliele tutte.

Quando mettiamo piede nel cimitero rabbrividisco, è un ambiente così silenzioso e triste.

A quest'ora non c'è nessuno, se non una signora che poggia dei fiori sulla tomba del marito.

Mi sento immediatamente in colpa di non aver portato niente al mio amico e di essere venuto qui a mani vuote.

Quando arriviamo davanti alla tomba di Tristan sento il battito del mio cuore accellerare e non mi sembra vero di essere qui.

Brad mi poggia una mano sulla spalla e mi chiede ancora una volta se sto bene e io annusico per non farlo preoccupare.

"Puoi lasciarci un momento da soli?" chiedo a Brad tenendo gli occhi chiusi.

Brad annuisce e se ne va.

Sto per alcuni minuti in silenzio e osservo la foto di Tristan sulla tomba.

Ricordo perfettamente quando gli scattammo quella foto. Era il suo compleanno e lui era così felice per la festa a sorpresa e sorrideva. E' sempre stato un ragazzo allegro e felice, nonostante le varie difficoltà e i vari problemi. Potrei giurare di non averlo mai visto piangere.

Tristan  Oliver Vance Evans 15/08/1994 - 23/06/2015

"Hey Tristan, come stai?" Gli parlo guardando la sua foto.

"Sono sempre uno smemorato.. Non ti ho portato nemmeno un fiore.. Però ho con me qualcosa di forse più interessante" caccio dalla tasca le numerose lettere.

Mi ritengo fortunato che a quest'ora non ci sia nessuno; probabilmente mi avrebbero preso per pazzo.

"Sono delle cose che ho scritto da quando tu sei andato via, magari te ne leggo qualcuna oggi e il resto un altro giorno, sei d'accordo?"
Sorrido e gli leggo le prime tre lettere. Sembra essere passato così poco tempo da quei giorni.

Leggo ogni singola parola lentamente e sorrido immaginando che lui sia con me.

Stranamente non mi sento triste, parlare con lui mi fa stare bene.

"E tu? Cosa mi racconti?"

Aspetto che mi risponda e sento che una parte di me è più che convinta che lo farà, ma non ricevendo risposta inizio a rattristarmi.

"Cosa ti è successo di nuovo in questi mesi?" Gli pongo la domanda un'altra volta sperando di sentirlo parlare.

Ho dimenticato il suono della sua voce, pian piano sto dimenticando troppe cose su di lui, troppi particolari, troppi dettagli, questo era proprio ciò che non volevo accadesse.

"T-ti prego Tris, rispondimi!" Inizio a implorare con le lacrime agli occhi.

"D-dimmi che è tutto uno scherzo. Vieni qui ed abbracciami ti prego."

Nessuno risponde.
Il vento è l'unico ruomore che accompagna il mio pianto.

"RISPONDIMI TRISTAN! TI PREGO."
Scoppio a piangere e strappo violentemente dell'erba dal terreno.

"Perchè? Perchè proprio tu? Dovevo morire io, non tu!"
Urlo fortissimo e non mi importa se qualcuno può sentirmi.

Gli occhi sono lucidi e rossi, la vista appannata; continuo a piangere e a disperarmi come non ho mai fatto. Non avrei dovuto avere questa reazione, non mantengo mai le mie promesse.

Brad, che mi osservava da lontano, corre subito al mio fianco.

"Shawn, è arrivato il momento di andarcene.." mi prende per mano e mi aiuta a rialzarmi.

"No! Lasciami qui, voglio rimanere qui. Voglio morire, odio questa vita, odio me stesso. Tristan perchè? Torna da me!"
Urlo e piango non riuscendo più a controllarmi.

Non avevo mai pianto così davanti a qualcuno, tanto meno davanti a Brad. Ho sempre avuto la paura di farlo soffrire e lui non se lo merita, perchè mi vuole veramente tanto bene, ed io non gliene sono grato.

Il mio amico, molto preoccupato, mi trascina via, mentre io continuo ad urlare.

Posso giurare che uscendo dal cimitero ho visto Tristan salutarmi...

Never be alone |Shawn MendesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora