Truth

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Mi sveglio sudato dopo una delle peggiori dormite della mia vita.

Ogni notte mi perseguita lo stesso incubo, ma questa notte è stato orribile, non riuscivo a svegliarmi.

Sempre la stessa immagine si ripeteva nella mia testa.
Io e Tristan che cadiamo dalla moto e una pozza di sangue prima che io svenga.

Qualcuno mi odia e vuole che io soffra anche nei sogni.

*
Oggi non ho ancora toccato cibo e mi sento stanco nonostante sia ancora pomeriggio presto.

Non avevo voglia di mangiare e stranamente non ho nemmeno fame.

Mi domando Harry cosa stia facendo, oggi volevo starmene da solo e mi sento triste per non averlo avvisato.

Lui è sempre gentile con me e non lo ripago allo stesso modo.

Tutti sono così bravi nei miei confronti, ma non lo merito, si, mi sto riferendo ad Emily.

Mi sento troppo triste nell'averla trattata così male.

"Mi chiedevo se tu e Harry volevate vedere la partita con me e Luke.."

"Abbiamo intenzione di giocare a scacchi per il resto del pomeriggio."

"Ma se hai appena detto di non volerci più giocare.."

"Ho cambiato idea, cosa c'è Emily non posso?"

"No, calmati..Non sono venuta qui solo per questo, ti ho comprato una cosa Shawn"

Mi mostra la busta contenente il regalo.

"Cosa c'è ti faccio pena dopo quello che ti ho detto? Provi compassione nei miei confronti Emily?"

"No, affatto, volevo essere gentile e ti ho comprato un'agenda nuova visto che il tuo taccuino.."

"Il mio taccuino è perfetto.
E non pensare che adesso siamo diventati amici perchè non è così, puoi risparmiartelo!"

Sono stato troppo brusco con lei, vorrei non averla mai incontrata.

Da quando l'ho vista ho iniziato a non capirci più niente.

È per questo che voglio andare da Stephan, il direttore della casa e chiedergli se posso vedere la mia psicologa più spesso.

Altrimenti finirò per impazzire.

*

"Shawn, giusto?" mi chiede Stephan quando mi vede entrare nel suo ufficio.

È seduto dietro la scrivania ed è concentrato nel compilare alcuni documenti.

"Esatto.."

"Prego, accomadati. Qualcosa non va?"

Mi siedo sulla poltrona ed inizio a grattarmi la testa confuso ed indeciso su come iniziare a parlare.

"Ho bisogno di vedere la mia psicologa più di una volta alla settimana.."

"Non sei a tuo agio qui?"

Detesto stare qui.

"No, ma ne ho bisogno.." mento.

"Vedrò cosa posso fare Shawn, non preoc-.."

Squilla il suo cellulare con una suoneria alquanto fastidiosa.

"Perdonami è una telefonata importante, torno subito"

Esce dall'ufficio lasciandomi solo.

Inizio a mordicchiarmi le unghia non sapendo cosa fare e osservo i libri del signor Mendes.

Sono davvero tanti, di ogni genere.

Mi alzo e inizio a sfogliare quelli che mi sembrano più interessanti.

Ha tutta la collezione di Aghata Christie, a mia madre piacciono un sacco.

Dei brividi mi percorrono la schiena quando penso a lei e Brad.

Mi mancano davvero tanto.

Leggo alcune pagine e per sbaglio mi scivola dalle mani.

Maledizione!

Raccolgo il libro e i fogli che sono caduti, vicino ad essi c'è una fotografia.

Raffigura il signor Mendes forse una decina di anni fa, era decisamente più giovane.

Affianco a lui c'è una donna.

Sto impazzendo o assomiglia a mia madre?

Si, sto impazzendo e forse mi manca a tal punto che la rivedo ovunque.

Stephan rientra in ufficio e mi affretto a riporre il libro che ho fatto cadere sullo scaffale.

Nascondo la foto in tasca, non avendo il tempo per rimetterla a posto.

Spero non si arrabbi.

"Agatha Christie eh? Libri che in genere non attirano molto i giovani!"

"Già, stavo.. Stavo solo osservando.."

"Non ti preoccupare Shawn, stavo dicendo che va bene, farò in modo che vi vediate più spesso"

Lo ringrazio e mi affretto ad uscire dal suo ufficio.

Caccio quella fotografia dalla tasca e continuo ad osservarla.

Mi sembra di averla vista altrove e quella donna è sempre più simile a mia madre.

Invio un messaggio a Brad.

Brad, guarda questa foto, la donna sembra mia madre.

Mi risponde poco dopo.

È vero cavolo, dove l'hai presa?

Spiego a Brad come sono entrato in possesso di quella foto e anche lui, come me, è convinto di averla già vista altrove.

È confortante perchè significa che non me lo sto immaginando.

Ridacchiando vado in camera e nel corridoio incontro Emily, non la saluto e lei fa altrettanto.

Perchè dovrei salutarla?
Ci odiamo.

"C-ciao S-shawn!"
Mi saluta Harry, sembra felice di vedermi.

È davvero un bravo ragazzo.

"Hey Harry"

"G-giochiamo a scac-chi?"

"Giochiamo a scacchi!"

Questo era il capitolo dieci.
Diciamo che è stato un capitolo un po' più tranquillo rispetto agli altri; ma è stato utile e presto capirete sempre di più!

Tante novità aspettano Shawn (:

Grazie per aver letto, siamo oltre le 200 letture, vorrei che aumentassero sempre di più grazie grazie grazie!!

Never be alone |Shawn MendesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora