La Casetta

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Dopo quelle che sembravano ore arrivammo in una radura, dove sorgeva una piccola casa di legno. 'Eccoci arrivate.' disse. Entrai nell'abitazione, c'erano due letti fatti di frasche con delle coperte che sembravano essere pesantissime. Un tavolo di legno era al centro della stanza, e alle pareti erano attaccate quelle che sembravano pelli di animali. ' Jacob non è ancora tornato, meglio che vada a vedere.' 'Chi è Jacob?'chiesi. 'Viviamo insieme da quando sono arrivata qui, non pensare male ragazzina, non stiamo insieme, ha solo 16 anni.' 'E tu quanti anni hai?' '19' rispose secca, poi uscì e la sentì urlare il nome del ragazzo. Approfittai della sua assenza per scuriosare. Scorsi delle riserve di cibo e poco altro. Mi sembrava di essere tornata alla preistoria. Quando mi affacciai alla finestra scorsi due figure che si avvicinavano, con sollievo constatai che erano Jacob e l'altra ragazza. Pensai che non sapevo ancora il suo nome e decisi che gliel'avrei chiesto non appena fosse entrata.
Ma appena i due varcarono la soglia di casa rimasi incantata nel vedere quello che doveva essere Jacob. Era il ragazzo più bello che avessi mai visto, aveva gli occhi verdi, i capelli marroni e dei lineamenti perfetti, doveva essere brasiliano o qualcosa del genere. Rimasi qualche secondo di troppo ad osservarlo, poi mi ripresi e dissi un 'ciao' imbarazzato, che ricambiarono. 'Piacere, Jacob.' disse con un sorriso stupendo stampato sulla faccia. 'Maya' dissi impacciata. 'E lei è Amy, scommetto che non si è presentata.' disse facendomi l'occhiolino.
Amy si girò facendogli una smorfia. Ridemmo, ma fummo interrotti da un suono acuto, tanto acuto da far male alle orecchie. Amy e Jacob tirarono fuori dalla loro cintura un coltello e mi fecero segno di seguirli. Camminavano svelti, con passo felpato e io in confronto a loro potevo sembrare un elefante. Arrivammo nel bosco e un uccello dalle dimensioni enormi ci sorvolò. 'Giù' gridò Jacob, facemmo appena in tempo ad abbassarci quando l'animale emettè lo strano suono che avevamo sentito poco prima e dalla sua bocca uscirono tante palle infuocate che mi sfiorarono il braccio. 'Correte!' urló Amy. Seguii i due ragazzi e corsi più veloce che potevo, dopo dieci minuti riuscimmo a scampare il fuoco che avevano provocato le palle infuocate e, stremati, tornammo alla casetta.
'È sempre così qui?' chiesi con il fiatone. Annuirono con lo sguardo perso nel vuoto. Per le seguenti ore non dissero una parola e sembravano sconvolti, Jacob accese il fuoco nel buco che era stato fatto a posta al centro dell'abitazione. Amy prese il suo 'materasso' e le sue coperte e li spostò vicino al fuoco, si addormentò subito. Ance Jacob fece lo stesso e mi offrì di stendermi accanto a lui, al contrario della ragazza sembrava non riuscire ad addormentarsi e quando mi stesi sentivo i suoi occhi su di me.
Dopo un po' mi alzai, sapendo che non mi sarei addormentata tanto facilmente. Mi andai a sedere fuori sul prato e notai qualcosa di fantastico: tante farfalle fosforescenti volteggiavano nell'aria. ' Sono bellissime non è vero?' La voce di Jacob mi fece sobbalzare. 'Già.' risposi. ' Perché oggi non mi avete più rivolto la parola? Ho fatto qualcosa di sbagliato?'chiesi, liberandomi del pensiero che mi ronzava in testa da tutto il giorno. 'Emm.. Non credo che Amy la prenderebbe molto bene se te lo dicessi...' 'Non le dirò niente! Jacob credi che mi faccia piacere passare tutta la giornata con due persone che mi guardano male e che non mi rivolgono la parola?' dissi tutto d'un fiato. 'Va bene, te lo dico, ma giurami che non dirai niente a Amy!' 'Giuro' dissi con il tono più serio che potevo.

Tu, l'inferno ed ioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora