Parte 3

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Amalia aprì la porta impetuosamente e scese le scale con un' energia pari a quella di un treno in corsa mentre una scarica di adrenalina le percorreva la spina dorsale. I suoi bellissimi capelli rossi ondeggiavano nell'aria e gli occhi si facevano sempre più lucidi. Arrivata davanti al portone prese un sospiro e con forza lo aprì . Innanzi a lei si stagliava una figura alta, con capelli mossi e un po' disordinati , occhi luminosi e due braccia tese verso di lei. Con un grande balzo la ragazza saltò nelle braccia del padre ,il quale per sostenere quello scatto indietreggiò leggermente e ridacchiò.

<< La mia bellissima apetta!>> esclamò gioioso il signor Brando. Era sempre solito chiamarla con quel soprannome poiché da quando era piccola, Amalia è sempre stata una ragazzina laboriosa ,attenta e instancabile.

La ragazza stentava a crederci che quel giorno fosse realmente arrivato. Adesso suo padre era lì, con i suoi riccioli scompigliati , il profumo di dopobarba e quel sorriso che non si stancava mai di mostrare.

<<Papà ho così tante cose da raccontarti che non so nemmeno da dove cominciare>> disse sorridendo Amalia .

<<Allora visto che abbiamo tanto tempo da passare insieme perché non inizi a raccontarmele sul tuo nuovo scooter?>>

<<Ma quale sc...>> Amalia si interruppe non appena notò che dietro suo padre era parcheggiata una Vespa azzurra nuova fiammante. Amalia stentava a crederci che quel bellissimo mezzo di trasporto adesso era suo, ma d'altronde sapeva che suo padre manteneva le promesse , poiché ogni volta che tornava in Italia le portava sempre un regalo e quella volta disse che sarebbe tornato con qualcosa di speciale.

Siccome Amalia aveva da poco ottenuto il patentino , il padre volle insegnarle a guidare la sua nuova Vespa. Allora montarono in sella , Amalia accese il motore e notò che dal balcone di casa sua si era affacciata sua madre seguita dal piccolo Cracker che la salutò sorridendo facendo ondeggiare un braccio e gridando <<Indossa il casco!>>.

Una volta partita , con il suo papà seduto al posto del passeggero , Amalia non ebbe difficoltà a destreggiarsi tra curve e incroci. Nel mentre prese a raccontargli tutti ciò che le era capitato nell'ultimo periodo , descrivendolo nei minimi dettagli. Amalia aveva acquistato un certo fascino poiché il vento faceva danzare in aria i suoi capelli , il suo sorriso splendeva illuminato dalla luce del sole e le sue guance iniziavano a colorarsi di rosso.

<<Gira a destra e accosta ,tesoro>> le chiese gentilmente il padre e Amalia obbedì.

Una volta parcheggiato lo scooter , i due scesero e si diressero verso la villetta del signor Brando, una deliziosa abitazione dalle pareti rosa , circondata da un grande giardino, all'interno del quale spiccava un bellissimo ulivo dal cui ramo pendeva un'altalena in legno. La particolarità di questa casa era che si affacciava sul mare, e per Amalia era veramente stupendo e rilassante passarci le serate estive,mentre la brezza marina le accarezzava la pelle stando sdraiata su un'amaca in terrazza a guardare le stelle.

Dalla finestra dell'abitazione si era affacciata una giovane ragazza dalla corporatura esile , i capelli biondi e gli occhi cerulei .

Questa ragazza fece segno ai due di entrare e non appena questi ebbero varcato la porta gli accolse con un caloroso <<Bonjour!>> .

Era Céleste Martin , la nuova compagna del padre , una ragazza francese che il signor Brando conobbe a Parigi mentre lavorava per una campagna pubblicitaria per Agent Provocateur. Lei era una delle modelle del cast, e il signor Brando in tanti anni di lavoro nel mondo della pubblicità e della moda non era mai stato colpito da una ragazza come per Cèleste.

La figlia del padreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora