Grido silenzioso

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9/03/16-21:30
Ero appena rientrato a casa. Avevo acceso la luce del corridoio e mi stavo dirigendo verso il bagno per farmi una doccia.
Mentre attraversavo il lungo corridoio buio , mi soffermai a guardare le tante foto di famiglia sul comodino vicino al bagno.
Erano tutte foto pressoché normali , ma ce ne era una che mi ha sempre attirato. Ritraeva tutta la famiglia di fronte alla casa in cui ci eravamo trasferiti anni prima . Avevamo un altra casa prima, ma non ne ho ricordi....a detta dei miei genitori , ci siamo trasferiti quando mia sorella aveva compiuto 18 anni.
Non ho ricordi della mia casa precedente e i miei genitori non me ne hanno mai parlato.
Rimisi a posto la foto sul comodino e entrai in bagno per farmi una doccia.

22:00-stesso giorno
Una volta finita la doccia mi misi subito a letto. Ero troppo stanco per fare qualunque cosa e il letto in quel momento era come una terra promessa. Ma qualcosa non andava, erano le 22:00 e i miei genitori non erano ancora tornati , il che era strano visto l'orario a cui tornano di solito.
Provai più volte a chiamare al telefono di mia madre ma non ha mai risposto.

Mentre provavo per l'ennesima volta a richiamarla, una voce alle mie spalle mi fece sobbalzare facendomi cadere il telefono. Mi volati di scatto ma non vidi nulla....letteralmente nulla.
Ero completamente avvolto nell'oscurità e continuavo a cercare una via d'uscita, una luce, qualcosa che mi facesse capire dove ero...nulla.
Non so dire per quanto rimasi in quell'oscurità senza fine, se dovessi tirare a indovinare direi di esserci rimasto per circa due ore.
Stavo impazzendo, c'era un freddo tremendo e la mia mente stava esplodendo per via delle troppe domande che mi ponevo.
Non mi restava che chiedere aiuto, era l'unica cosa che mi restava da fare, così presi fiato e lanciai tutto il fiato che mi rimaneva fuori....ma non emettei nessun suono.
Provai disperatamente più volte ma nessun suono uscì dalla mia bocca.
Sembravo spacciato quando all'improvviso aprii gli occhi, come se mi fossi svegliato da un incubo per poi essere catapultato in un altro ancora peggiore.
La mia casa era circondata dalle fiamme e io ero al centro di esse inginocchiato con la testa rivolta verso il cielo e il viso ancora rigato dalle lacrime.
Inutile dire che non avevo idea di come fosse successo.
Mi alzai in piedi tenendomi la testa con una mano , dovevo trovare una via d'uscita. La mia attenzione fu però attirata dall' oggetto ai miei piedi , era la fotografia di famiglia che avevo preso poco fa dal corridoio, ma che ci faceva li?

Tuttavia non avevo tempo per queste domande.
Mi feci strada tra le fiamme e in poco tempo fui fuori.
-Non posso crederci
-deve essere un incubo
è quello che pensavo , ma un suono in lontananza mi confermò che ciò che stavo vivendo non era un sogno.
Un camion dei pompieri arrivò velocemente di fronte casa mia e degli uomini scesero per....oh devo pure spiegarvi cosa fanno i pompieri?

Comunque sia, poco dopo vidi arrivare la macchina dei miei genitori.
Avevano un aria sconvolta, ma questo mi sembra ovvio.
Stesi circa mezz'ora abbracciato a mia madre a piangere e mi staccai solo quando un uomo della polizia si avvicinò a me dicendomi
-Ne hai ancora per molto? O posso portarti in interrogatorio?

Mia madre e mio padre lo guardavano male , ma poco prima che potessero aprire bocca li interruppi. Ero deciso a capire cosa fosse successo, così segui il poliziotto.

Durante il viaggio verso la centrale continuavo ad avere come la sensazione di essere osservato.
Non so perché , ma continuavo a pensare che l'incendio non era scoppiato a caso. Ma chi era che mi odiava a tal punto da fare una cosa del genere?

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 13, 2016 ⏰

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