Secondo Capitolo

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Il mattino dopo alle 8,00 io e Daisy siamo già pronti e armati di costumi per poter andare al mare, come stabilito.

Scendiamo e saliti sulla moto ci rechiamo prima al bar per poter far colazione.

«Solito cornetto?» le chiedo

«Solito» risponde sorridendo e sedendosi a uno dei tavolini presenti nel bar.

Presi i cornetti per entrambi la raggiungo.

A pancia piena arriviamo finalmente in spiaggia.

«Posa le borse, così metto l'ombrellone» le dico per poi cominciare ad armeggiare per poterlo fissare bene nella sabbia.

«Secondo me si fa notte...» ride

«Macché, ormai ho imparato... Credo»

e proprio sulla mia frase le scoppia una maxi risata che alla fine coinvolge anche me.

«Facciamo così, aspettami che torno subito»

Mi allontano per poi tornare con un bagnino da cui mi faccio mettere l'ombrellone e poi portare due sdraio e lei come sempre se la rideva.

«Non ridere del tuo adorato ragazzo perché mettere l'ombrellone è l'unica cosa che non so fare...» ma continua «Allora vuoi giocare col fuoco...» le dico.

Mi avvicino a lei per poi prenderla in braccio e corro direttamente in mare senza esserci nemmeno tolti i vestiti e arrivati in acqua la getto.

«Sei il solito stronzo» ride per poi buttare i capelli all'indietro schizzandomi

«Non sfidarmi, lo sai cosa ti combino in acqua» le dico prendendola di nuovo e mettendola con la testa sotto, ma stavolta non se lo lascia fare e mi tira un pugno proprio li... e dal dolore sono costretto a lasciarla andare...

«Ahi,ahi...» mi lamento tenendomi i gioielli di famiglia.

«Dicevi?» risponde soddisfatta appoggiandosi le mani sui fianchi e guardandomi con aria di sfida!

«Me la pagherai amore mio...cara e amara sarà la vendetta!» e continua a ridere.

Dopo un po' torniamo sulla spiaggia e dopo aver lasciato al sole i vestiti ormai zuppi ci sdraiamo sulla sabbia.

«Fatti più in là» le dico spingendola sulla sabbia

«Ma questo è il mio telo» ricambia la spinta

«Ma decido io»

«Vedi di non farti ridare un colpo come quello di prima» e comincia a ridere di nuovo ricordando la scena.

«Me la pagherai, stanotte!» le sussurro a un orecchio.

Mi avvicino un po' di più e le bacio la spalla mentre lei fa finta di niente. Allora salgo sulla clavicola. E ancora nulla. Salgo lungo il collo per poi arrivare al lobo dell'orecchio che mordo. Comincia a cedere e sorride sotto i baffi.

Allungo la mano sul suo fianco e resto con la testa sull'incavo del suo collo respirando lentamente. Rabbrividisce a ogni respiro. Mi lascia fare e giro il suo viso verso il mio e comincio a baciarla a stampo per poi intensificare.

Restiamo accoccolati così per un bel po' di tempo, poi un ultimo bagno in acqua per poi tornare a casa.

«Amore, vado prima io a lavarmi, altrimenti se aspetto te ci metti un secolo e mezzo!» le dico ridendo e dirigendomi in bagno le do una pacca sul sedere!

Entrato in bagno e spogliatomi mi arriva un sms sul cell.

«Ciao sono Dylan, possiamo anticipare di mezz'ora? Arya vorrebbe essere accompagnata da Daisy»

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