Primo giorno

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Un rumore assordante mi svegliò, erano già le 7.25 di mattina. Mi alzai e andai in bagno, ancora assonnata. Mentre mi spazzolavo sentii Michelle che irritata ci chiedeva di spegnere la sveglia. Chiara mi raggiunse in bagno e aveva il mio stesso aspetto : capelli arruffati e occhi semi chiusi.
Lasciammo il bagno a Michelle e ci cambiammo. Presi i pantaloni da equitazione marrone scuro e la maglietta a maniche corte arancione, che si intonava con il sottosella e con il sole che splendeva dietro le tende della finestra. Mi misi addosso la felpa bluet e , con stivali e ghette già addosso, scesi a fare colazione con Chiara.
La mensa era piena per 1/3 e arrivammo proprio quando arrivarono le brioche appena sfornate. La colazione mi diede molta carica e la mia "gola accolse" benevolmente il sapore di brioche e di yogurt alla pesca.
Mentre andavamo in scuderia io e Chiara ci eravamo promesse di dare il meglio di noi. Ci separammo davanti al box di Napoleone. Io continuai a camminare e, prima di arrivare da Cannone, salutai Galassia che mi riconobbe subito.
Prima di tutto pulii bene Cannone, a quanto pareva si era rotolato e aveva dormito sdraiato perché era pieno di trucioli. Gli misi il sottosella arancione, che sembrava donargli, la sella da completo che avevo portato da casa e la sua testiera dalla selleria comune. A primo impatto saremmo stati presentabili se solo la testiera non fosse stata marrone e la sella nera.
Verso le 8.50 mi stavo avviando verso il campo 7. Vidi Chiara dirigersi verso il campo 11, identico al nostro, solo un po' più in là. Era un campo all'aperto con la sabbiolina e aveva dei pilieri e delle barriere. All'entrata c'era una donna bassa e robusta, con capelli e occhi neri.
Ci salutò facendoci un cenno con la mano e prima di farci montare ci spiegò che lei si chiamava Sara e che questa sarebbe stata una lezione solo per capire il nostro livello e per farci abituare ai cavalli del college (il nostro gruppo era formato solo da questi).
Saliti in sella iniziammo a fare qualche giro al passo. Sentivo che Cannone era potente, mi avrebbe potuta disarcionare semplicemente con delle sgroppate, ma sentivo che era tranquillo, quasi come se capisse il mio disagio e la mia tensione (che cercavo di nascondere). Partiti al trotto dovetti tenere molto le redini di Cannone perché sentivo il suo impulso energico e la falcata ampia.
Sara tendeva ad osservarci, a correggere la nostra posizione e a darci indicazioni su cosa fare.
A metà lezione iniziammo il lavoro serio: salti. I primi esercizi erano formati da qualche basso dentro e fuori. Cannone li superò bene ma ne abbatté uno perché non avevo tenuto abbastanza il suo galoppo e quindi non stette nei tempi. Feci molto bene il percorsino finale. Durante tutta la lezione, però, non staccai gli occhi da Galassia. Il ragazzino che la montava , che a quanto pareva si chiamava Federico, era molto disordinato e lei sembrava infastidita ma contemporaneamente rimaneva calma.
Notai anche la grazia e la facilità con cui Galassia superava gli esercizi.

Alle 10.30 ero nelle scuderie a dissellare Cannone. Lo strigliai e per premiarlo gli diedi 3 carote. Finito di sistemare sella  e testiera raggiunsi Chiara.
All'unisono ci chiedemmo com'era andata. Risposi prima io :" bene dai, ho abbattuto un dentro e fuori ma per il resto ok. Tu?" . Chiara mi fece un sorriso a 32 denti e mi disse che Napoleone era stato straordinario.
Facemmo appena in tempo a salire in camera e sistemarci un po' che dovemmo scendere a pranzo. Già dal corridoio si sentiva un odorino di cotoletta e patatine fritte di cui poi io e Chiara non esitammo a fare il bis.
Alle 2.00 saremmo dovute essere nell'atrio per poi andare in classe. Avevamo un oretta piena che io e Chiara usammo per riposarci in camera. Io mi cambiai e indossai una T-shirt grigia con la tour-eiffel, dei jeans e una felpa bordeaux.
Io e Chiara speravamo con tutto il cuore di essere in classe, sia di equitazione che di scuola, assieme.
All'una e mezza arrivò Michelle. Aveva ancora addosso vestiti da equitazione nuovi di zecca e uno shignon che raccoglieva i suoi capelli biondi-rossicci.
Dopo qualche minuto in cui si tolse gli stivali da equitazione, lucidissimi, ci chiese con il suo solito tono snob : <<avete visto il mio cavallo?...>>
Noi:<< no...?...>>
E lei:<<hm...scommetto che non ne avete uno vostro>> e fece una risatina.
Chiara prontamente intervenne:<<io ne ho uno. E per tua informazione è un castrone morello!>>. Io stetti zitta.
E Michelle :<<ok ok. Tu ne hai uno ma in quanto ad Isabella...>> . Io arrossii.
Dopo che mi vide abbassare la testa e arrossire disse con il suo solito sorrisetto <<mh...proprio come pensavo>>. E continuò, più rivolgendosi a Chiara che a me : <<io, comunque, ho il magnifico castrone sauro "Dream">>. Io e Chiara ribattermi a denti stretti :<<nessuno-te-lo-ha-chiesto-¡>>.
Arrivammo nella reception dieci minuti prima del previsto e quindi ci sedemmo sui gradini.
Ero tesissima.
Marianna iniziò l'appello. Fortunatamente Michelle capitò in 1ªA , quindi non con me. Non stavo ascoltando tanto attentamente quando sentii il mio nome :<<...Isabella Marca...>> seguito da altri e alla fine dell'elenco <<1ªC>>. Peccato! Non ero con Chiara perché lei capitò nella classe 1ªD.
Finito l'elenco (le classi arrivavano fino alla F) Marianna ci condusse "a scuola". Suona male detto così :<<a scuola>> secondo me. Nel corridoio al 2º piano c'erano le classi. In fronte alle porte spalancate c'erano gli insegnanti principali, 2 per classe. Di fronte alla nostra porta c'erano una prof sui quarant'anni , alta e con i capelli rossi e tante lentiggini che mi incuriosiva molto, e una donna di mezza stazza, mora ma con occhi azzurri.


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