Guardami ancora

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Quando suonò la sveglia la mattina seguente il mio primo pensiero fu "in che gruppo di equitazione sono finita?.
Feci tutto come la mattina precedente, e anche Chiara e Michelle (che fece le solite storie), tralasciando il fatto che mi misi i pantaloni marrone e azzurri, una maglia in tinta con i pantaloni e per completare il tutto la felpa dell'altro giorno, quella blu.
Alle 8.40 salutai Chiara che si fermò davanti al box di Napoleone. Era strana, di solito non era di poche parole, anzi!
Salutai Galassia e poi andai da Cannone. Fortunatamente non si era rotolato come la notte precedente ma era comunque sporco. Lo strigliai e feci una fatica micidiale a pulirgli gli zoccoli, non ne voleva sapere di alzarli.
Nel corridoio dei box arrivò Marianna con il suo solito bloc-notes e dei fogli che a quanto pareva contenevano "le classi".
Con la sua solita voce gradevole Marianna iniziò a parlare:
<< allora ragazzi, spero abbiate dormito bene. Ora, se mi state attenti>> e fissò un gruppo di ragazze più grandi che ridacchiavano<< ...vi dico in che gruppo siete capitati.>>.
Disse vari nomi che appartenevano a ragazzi di 15-16 anni di livello medio.
Sentii il mio nella categoria "medio-avanzati". Non seppi con chi ero in gruppo fin quando non arrivai nel campo 7, affianco al vialetto.
Ci accolse una donna mora con occhiali "quadrati", di media statura e al momento con il viso "corrugato" per vederci bene visto che l'entrata era in controluce.
Ci fece sistemare tutti a schieramento e poi ci fece un discorso: <<buongiorno ragazzi, io sono Beatrice >> disse con una voce voce non troppo scura. << siete capitati in questo gruppo perchè avete tutti una buona posizione e un buon "carattere". >>. Fece una breve pausa in cui sembró cercasse le parole adatte e poi disse con una voce acuta, mielosa e contemporaneamente fredda:<< vi avverto che se non vi trovate bene in questo gruppo potete andarvene e, hem hem >> e fece una risatina << anche io posso spostarvi da questo gruppo se, come dire,>> e fece ancora una risatina, di quelle insopportabili<< non avete le QUALITÀ *accentuó particolarmente questa parola* che mi sono state riferite>>. Noi ci guardammo sbigottiti e incrociai lo sguardo di Federico , cavolo! Non mi ero neanche accorta che era nel mio gruppo! Poi Beatrice disse:<< hop hop! in sella, non tollero perdite di tempo>>.
Fecimo i primi giri al passo e poi al trotto in sezione (eravamo troppi per farlo a volontà, almeno 10). Come ieri sentii Cannone molto impulsivo e , novità, anche più attento , soprattutto nel lato di campo più vicino alla vietta di entrata nel college.
Beatrice continuava a rimproverarci dicendo <<su questi talloni bassi! Spalle aperte! Ma quante volte ve lo devo dire?!>>. Ok, questa è la prima lezione, ma non riusciró a sopportarne oltre dieci di questo genere.
Iniziammo il lavoro serio: era un percorsino che comprendeva una triplice (che non avevo mai saltato prima d'ora) e una gabbia di verticali.
Federico montava una cavalla saura, di nome Calpurnia. Mi accorsi subito che erano in perfetta sintonia e mentre saltavano il ciuffo biondo di Federico era "al vento".
Mentre feci il primo percorsino con Cannone prestai molta attenzione a tenere i talloni bassi e avere una buona direzione, così da non dare "soddisfazione" a Beatrice che pareva averla quando ci rimproverava. L'ultimo percorso , che aveva la triplice alta 110 cm, ero tesa, sapevo che non avrei dovuto esserlo, che Cannone sarebbe stato condizionato dal mio stato d'animo, ma non ebbi il coraggio di dire davanti a tutti <<posso farla più bassa che non l'ho mai fatta?>> auto-umiliandomi.
Era il mio turno. Mentre diedi due gambate mi ripromisi di stare calma. Gabbia passata, dovetti tenere Cannone a causa del suo impulso. Ora mancava la girata. Tre tempi alla triplice. Il mio cervello si perse...si concentrò su una macchina che stava passando; sentivo gli occhi di tutti addosso... ero in parabola! Ok , ce l'avevo fatta !!! Fermai Cannone e lo riempii (letteralmente) di coccole. Ovviamente Beatrice non aveva neanche osato pensare di dire <<brava, bel percorso!>>.
Finita la lezione andammo tutti a mettere a posto i "nostri" cavalli in box.
Stavo pulendo gli zoccoli a Cannone quando mi raggiunse Federico. A prima vista rimasi sbigottita, del tipo "whaat?!". Iniziò lui a parlare
<< ciao, ti dovresti essere Isabella giusto? La compagna di stanza di Michelle>>. Me lo disse con un tono incredibilmente calmo e "dolce", non scontroso come la sera precedente. Io annuii. Fede continuò :
<< beh, prima di tutto bel percorso. Secondo, scusa come vi ho trattate ieri, ma beh, sai...Michelle mi comanda a bacchetta...>> e vedendo il mio sguardo incredulo e di rimprovero aggiunse << sto aspettando il momento opportuno per lasciarla>>. Io annuii, non sapevo cosa dire!!! Fece per andarsene e disse: <<beh, ci si vede Bella!>>. Cosah?! No no mi avrà chiamata bella come soprannome vero?!


Sistemai Cannone in fretta e furia, salutai Galassia e corsi subito al box di Napoleone, Chiara era lì che gli stava mettendo le fasce. Le raccontai tutto in un solo fiato ( e avevo il fiatone per la corsa, immaginate la fatica 😂), ma non accennai al fatto che mi aveva chiamata "bella". Chiara rimase lì, pietrificata e immobile come uno stoccafisso, con la bocca semiaperta. Poi, ripresasi dallo "sciok" emise un gridolino di gioia e saltò . Andando a mensa mi raccontò ciò che avevo sospettato: aveva una cotta per Fede. Non fece altro che parlare di lui fino a quando non dovemmo andare a scuola. Incontrai nuovi prof, la maggior parte simpatici (tutti tranne la prof di Storia e Geografia che ci assegnò già dei compiti). Il pomeriggio trascorse in fretta e durante l'intervallo intravidi Matteo in fondo al corridoio, in fronte alla classe 2ªC , aveva diciassette anni.
Credo che mi intravide , i nostri sguardi si incrociarono, tra tutta quella gente che ci separava. Ebbi un tuffo al cuore, quegli occhi, così limpidi, così....speciali....
Gli ultimi 35 minuti di lezione trascorsero normalmente anche se non ascoltai molto, avevo ancora impressa nella mente l'immagine dei suoi occhi.
Uscendo dall'aula parlai un po' con il mio compagno di classe, era biondo con gli occhi mori e gli occhiali. Si chiamava Alberto ma fin da subito mi chiese di chiamarlo Albo . Era molto simpatico, anche se scatenato e chiacchierone. Mi disse che anche lui aveva la stanza al terzo piano, la numero 172.
Arrivai in camera e non trovai anima viva, senza contare due mosche che giravano attorno agli stivali infangati di Chiara. Iniziai a fare la doccia. Quando mi stavo mettendo in accappatoio sentii delle voci familiari entrare. Mi assicurai di avere tutto "chiuso" e feci capolino dalla porta, erano Michelle, Federico e Matteo. Oddio! Ora capisco come si sentii Chiara l'altro giorno! Tutti e tre fecero un cenno con la testa per salutarmi e Federico mi rivolse anche un mezzo sorriso. Comunque, dopo lo "sciok" mi ripresi e dissi a Michelle, con voce piuttosto alta:
<<ancora?! Perchè porti sempre ragazzi in questa stanza! Non è solo tua!>>. Lei, portando gli occhi al cielo mi disse:<< ohhhh, chi sei tu per proibirmi di fare questo? E comunque si dà il caso che uno sia il mio ragazzo...>> e poi Federico concluse la frase << e l'altro è il mio migliore amico, Matteo. Matteo ti presento Isabella>>. Matteo , senza fargli finire la frase disse:<<ah ciao Isa! Allora è qui la tua stanza>>. Ero partita. Basta , ormai ero andata, fusa, stracotta. Mentre parlava fissavo le sue fossette stupende, aww che belle! Gli risposi dicendogli una cosa tipo <<ah ciao>>. Mentre Michelle continuava a parlargli io mi ero cambiata in bagno e anche un po' truccata. Chiara entrò in stanza poco più tardi e si mise a fare la doccia. Mentre Matteo e Federico stavano varcando la porta Fede mi fece un cenno e li seguii. Poco lontani dalla mia camera Matteo mi disse di chiamarlo anche "Matte". Fede mi disse che la loro stanza era la 173.
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Dopo cena, io e Chiara parlammo della lezione e dell'incontro "inaspettato", tornammo in camera, io finii i compiti di Storia e poi mi misi a letto. Mi addormentai quasi subito e feci sogni movimentati, belli. Sognai Matteo, ovviamente, Fede e Albo. La mia mente era così confusionata!

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