Spesso Gabriele aveva pensato che il mondo fosse come un libro, chi non viaggiava ne leggeva solo un capitolo.
Lui infatti voleva farlo, da troppo tempo aveva deciso di abbandonare la sua città e la sua famiglia per rincorrere un sogno, per poter cambiare le cose che lo circondavano.Ma la vita per lui era quella che era, nulla era facile come nulla era impossibile, tranne per il fatto che niente andava mai come sperava, tutto al rovescio, tutto nel modo sbagliato.
Spesso si era chiesto il perchè, spesso aveva cercato delle motivazioni valide, ma nessuna aveva soddisfatto le sue aspettative.
Il mondo andava a rotoli, ma lui cercava comunque il cambiamento che sperava avrebbe migliorato tutto.-Ti devo parlare, non possiamo più andare in Inghilterra, vieni da Rubi-.
Era un semplice messaggio per chi pensava all'Inghilterra come una scappatoia o uno svago, ma non per lui, non per chi ci aveva riposto tutte le sue aspettative.
Gabriele continuava a tormentarsi le unghie, camminava senza guardare veramente dove stava andando, ripeteva semplicemente quelle parole nella sua mente, quasi fossero una filastrocca.
Solo dodici parole per mandare a puttane un piano.
Solo dodici parole per sfumare un sogno.
Solo dodici parole per restare ancora intrappolato qui.
Solo dodici parole per continuare ad essere un fallimento.
Solo dodici parole.Aveva sperato fino all'ultimo che tutto fosse uno scherzo.
Si era precipitato in quel vecchio bar che troppe volte lo aveva visto barcollare a causa dell'alcool di cui abusava, con il cuore a mille.Prima di entrare aveva fatto ammenda a tutta la sua pazienza e dopo un grosso respiro era restato a scrutare la porta verde e il cartellino dello stesso colore con scritto "open" in bella vista, cercando di memorizzare ogni dettagli di quel giorno in cui il suo cuore si sarebbe definitivamente rotto in mille pezzi.
Poi si era fatto coraggio e un trillo simile a una cornetta era echeggiato nel locale quando l'aveva aperta e superata; quel suono sembrava continuare a stridere nelle sue orecchie e nella sua mente.Entrando nel bar si respirava l'aria del vecchio west, alle pareti erano attaccati diversi fucili da caccia ovviamente finti e cappelli che venivano usati proprio dai vecchi sceriffi che erano appartenuti al mondo un secolo prima.
La cosa che più gli piaceva erano le immagini dei pellerossa dipinte sulle pareti, quando era troppo ubriaco da poter anche solo capire chi fosse, prendevano vita e li vedeva compiere grandi azioni.
Era persino arrivato a pensare che discendesse da una di quelle tribù, ma aveva interrotto le ricerche quando aveva capito che non avrebbe potuto trovare la risposta alle sue domande per assenza dei documenti necessari.
Il bancone, le sedie e i piccoli tavolini erano rigorosamente in legno scuro, mentre gli sgabelli intorno al bancone centrale avevano il sellino abbinato al colore della porta e spiccavano in mezzo alla sala per attirare le persone a sedersi proprio lì.
Lo aveva capito infatti una sera quando aveva deciso di sedersi in quel posto e improvvisamente era stato colto dal desiderio di lasciare una grossa mancia alla barista con la quale aveva chiacchierato per tutto il tempo.Ruby non era più una ragazza, ma era una brava ascoltatrice, una delle poche donna che a quarantacinque anni faceva lo stesso lavoro di quando ne aveva diciassette e l'unica che ancora ci metteva passione e forza di volontà per rendere tutto perfetto all'interno di quel bar che ormai era diventato la sua ragione di vita.
«Prendi il solito?» gli aveva chiesto la barista con un sorriso caloroso.
Gabriele si era limitato a un semplice gesto con la testa e senza prestarle la minima attenzione l'aveva superata, sicuro che lei avrebbe capito.
Si era appostato proprio davanti all'inizio della sezione "tavolini" e aveva iniziato a scrutare tutta la gente seduta in quel posto muovendo la testa con gesti rapidi a destra e a sinistra, accompagnati dallo spostamento del suo sguardo.
Il posto era strapieno, ma lui aveva comunque il compito e il dovere di trovare la persona che molto probabilmente avrebbe strozzato nel giro di pochissimi minuti.
STAI LEGGENDO
Amarti Da Qui [REVISIONE]
Roman d'amourDenise è una ragazza come tante, ma crede di avere un carattere "debole". Si confronta sempre con le sue coetanee, crede di essere "strana" perchè non è abituata alle loro moine, ai loro modi di vestire e ai loro caratteri loquaci, ma in realtà è sp...