Capitolo 2 - Over Again

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Erano le 5 del mattino, ma io ero già sveglia. Non avevo voglia di ricominciare la scuola, soprattutto perché l'anno scolastico era già iniziato, non avevo amici e odiavo essere "quella nuova". Avevo troppe cose per la testa e ormai avevo perso il sonno, così decisi di andare a farmi una doccia.
Quattro cambi di vestiti più tardi scesi in cucina, già occupata dai miei genitori. Papà stava scrivendo al computer, come al solito, e mamma stava pulendo il bancone già perfettamente pulito, come al solito.

Era strano il fatto che nonostante fossimo dall'altra parte del mondo, le nostre abitudini fossero rimaste quelle di sempre.

"Mamma, come sto vestita così?" Feci una giravolta, mostrandole il mio outfit.

"Stai benissimo, ma perché sei già pronta? Sono solo le 7:00."

"Lo so, ma sono un po' nervosa." Mi versai una tazza di caffè, ma dopo un sorso la riposai sul tavolo cercando di contenere la nausea.

"Stai tranquilla e vedrai che ti adoreranno, vero Edward?" Papà ci guardò confuso. Probabilmente non aveva sentito una parola del nostro discorso. Tipico.

"Vai e spacca i culi, tesoro." Inutile dire che si beccò uno schiaffo sul braccio da mamma, che però scoppiò a ridere poco dopo. A differenza di molti ragazzi, io amavo la mia famiglia, non avrei saputo cosa fare senza loro.
__________

Arrivai a scuola poco prima dell'inizio della prima lezione. Appena varcai le porte dell'istituto, sentii gli occhi di tutti puntati su di me. Forse era solo una mia impressione, ma non era piacevole.
Mi diressi verso l'Ufficio Alunni, in attesa di ricevere il mio orario, pensando a quanto mi mancasse la mia vecchia scuola malridotta, con i miei vecchi compagni rompipalle e le professoresse anche peggio.
Più di tutto mi mancava il mio migliore amico.

"Scommetto che tu sei Annie!" Una ragazza apparve alle mie spalle e io feci un salto dallo spavento.
Da quanto era lì?

"Ehm...è Addy. Comunque sì sono io." Avrà avuto circa la mia età, bionda, esuberante, con lo sguardo leggermente imbarazzato.

"Scusami tanto, non sono brava a ricordare i nomi. Comunque io sono Zoe, frequento il tuo stesso anno, ma mi piace dare una mano in Ufficio Alunni, sai, crediti extra..." Fece un occhiolino nella mia dirazione.

"Grazie, avrei bisogno solo del mio orario." Cercai di sembrare il più cordiale possibile, ma stavo tardando alla prima lezione.

"Nah, oggi ho il compito di starti accanto e mostrarti la scuola e le classi, seguimi." Iniziò a camminare a passo svelto, uscendo dalla stanza. Mi alzai e iniziai a correre, cercando di stare al suo passo.
Niente lezioni per quel giorno, bene.
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"...e qesta è la palestra della scuola." In due ore girammo tutto l'istituto, che era più grande del previsto. Mi spiegò degli orari, corsi extra-scolastici, lezioni. Senza lei probabilmente mi sarei persa.

"Viene usata il 10% del tempo per le assemblee e il 90% dalle squadre sportive. Li vedi quei fighi laggiù? Ecco, quelli sono della squadra di football. Loro e la squadra di Basket sono in costante litigio e spesso per ottenere il campo per l'allenamento arrivano a picchiarsi finchè non arriva la preside. È esilarante...e sexy." Scoppiai a ridere in seguito al suo commento.
Quella ragazza mi piaceva.

Continuammo ad ammirare i ragazzi allenarsi dall'alto negli spalti, finchè uno non attirò la mia attenzione.
Il numero 8.
Mi ricordava qualcuno, o forse lo avevo già visto da qualche parte, ma non ricordavo dove. Stavo per chiederlo a Zoe, ma era sparita.

"Zoe?" Mi guardai intorno.

"Muoviti Addy, se no ti perdi l'entrata dei giocatori nello spigliatoio!" Urlò dal fondo degli spalti. Le corsi dietro per la seconda volta in quella giornata, prima che la massa di ragazzi palestrati ci vedesse, fino a raggiungere la parte inferiore della tribuna.

"Tu sei pazza, cos'hai in mente?"

"Vedi il numero 15? È la mia crush dal primo anno. Ora non muoverti e lasciamelo ammirare."
Le sorrisi. Era una cosa carina. Inquietante, ma carina.

Circa undici ragazzi passarono di fronte al nostro nascondiglio, facendo commenti sulla partita e dandosi pugni amichevoli. Zoe aveva uno sguardo sognante che seguiva il gruppo, o meglio, che seguiva il 15.
Fu in quel momento che il mio telefono iniziò a vibrare, ma nel prenderlo mi cadde, il quale scivolò proprio ai piedi dell'ultimo del gruppo.
Non ci voleva.
Mi girai e Zoe era sparita di nuovo. Era un ninja quella ragazza.
Decisi di uscire da sotto la gradinata, non aveva più senso restare lì.

"Scusa, è tuo questo?" Una mano me lo porse.

Ero troppo imbarazzata per guardare di chi fosse, ma appena i miei occhi incrociarono i suoi, il cuore raddoppiò la velocità.
Era il numero 8, e realizzai che non lo avevo semplicemente visto da qualche parte. Io lo conoscevo, e anche bene.

Presi il telefono e corsi fuori senza dire nulla.

Ethan Dolan era cambiato dopo 8 anni.

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HEY WHAT'S UP HELLO!
Capitolo più lungo, spero vi piaccia.❤️
Non ho nulla da dire, so...
PEACE✌️

The Butterfly Effect • Ethan DolanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora