Coach.

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Due giorni dopo.

Mi svegliai.

I due giorni di riposo passarono in fretta e ora era il momento di tornare a lavoro.

Pensavo che questi due giorni sarebbero stati più tranquilli del solito,senza vederli,senza sentirli.
Eppure..

Appena finiti gli allenamenti passavano di qua per un saluto.
Chiara,ovviamente,restava qua per un bel po',e anche Clara le faceva compagnia.
Vennero tutti.

Tutti tranne lui.
Tutti tranne il numero 21.

Non che m'importi,anzi,penso sia stato meglio così.

Mi alzai dal letto e presi la mia divisa dall'armadio,per poi dirigermi in bagno,fare una doccia,cambiarmi e sistemarmi.

Uscì di casa circa alle 9.45 e camminai fino alla fermata del bus,il quale mi ha portato a Vinovo.

All'interno.

"LEAAAA!" Chiara mi corse incontro,urlando,come al solito.
"Ciao" feci un cenno con la mano,per poi mettere il mio borsone nello studio.
"MI SEI MANCATA COSÌ TANTO,PIANGO" continuò,facendo gesti incomprensibili.
"Ci siamo viste ieri,Chiara. Calmati" dissi aprendo il mio borsone e tirando fuori un libro.
"MA TU NON CAPISCI. IO,CEH. TU. QUA,ASDGJDKSKSLL" urlò.
"Che lingua sarebbe quella?" la guardai.
"Felicitá. Si chiama felicitá!" sorrise,calmandosi un po'.

Felicitá?

La porta della stanza si aprì,lasciando spazio alla figura di Marco.
"Oh" mi guardò "Sei tornata" sorrise.
"Giá,erano due giorni di riposo,e sono passati" dissi,sedendomi sulla sedia della mia scrivania.
"Lo so,ma potevi stare qualche giorno in più. Non che mi dia fastidio,ma sai com'è no? Un po' di riposo in più non fa mai male" mi disse,togliendosi la giacca e mettendola sull'appendiabiti.
Non dissi niente,mi limitai a guardarlo un attimo,per poi aprire il mio libro e inziarlo a leggere.

"Ah,quasi dimenticavo" iniziò Marco "Oggi conoscerete il mio vecchio amico. In queste settimane non si è ancora fatto vedere e mi hanno detto che oggi sarebbe venuto" disse,sedendosi.

"CHI È? DAI SUSU PAPÁ,DIMMELO!" Chiara iniziò a saltellare davanti a suo padre.
"Arriverà tra poco,calmati" rispose mantenendo la calma.

Intanto la porta si è aperta di nuovo lasciando entrare Clara.
"Buongiorno" sbiascicò lei,per poi sbadigliare.
"Mmh..." Chiara si avvicinò a lei "Hai fatto le ore piccole con Álvaro ieri sera,eh?"
"C-cosa?" arrossì lei.
"AH! Come pensavo!" Chiara scocchiò le dita "Avete filmato?"

Le guance di Clara diventarono ancora più rosse "C-che diamine stai dicendo?"
"MA COME. Io volevo i video della mia ship" disse Chiara,mettendo il broncio.
Marco tossicchiò appena,per poi ridacchiare "L'importante è usare le precauzioni" disse,mentre Clara nascondeva il viso dietro alla sua borsa.

Certe cose non le capisco proprio.

[...]

"Bene,dovrebbero arrivare tra poco" disse Marco,guardando l'orologio appeso alla parete.

Ed esattamente dopo pochi minuti,arrivarono tutti.
"SALVE GENTE!" urlò Paul,lanciando la sua maglietta in un angolo "OGGI HO FATTO UN ALLENAMENTO DA PAURA!" continuò,mettendo le mani in una strana posizione.
"Smettila di esaltarti,Paul" sbuffò Simone,togliendosi il cappello "Solo perchè hai vinto la gara di corsa non significa che tu sia il più forte" continuò,dandogli una pacca sulla spalla "Tutta invidia" rispose il Francese.
"Ciao anche a voi ragazzi" rise Marco,guardando la squadra.

Tutti salutarono di rimando.
"Oh,è tornata anche Lea" sorrise Leonardo "Tutto bene?" continuò Patrice.
"Sì,tutto bene,grazie" dissi semplicemente.

Nella stanza c'è pure lui.
Ma se ne sta in un angolo a parlare con Álvaro.

"Chi si rivede!" una voce nuova risuonò nella stanza,ha l'accento Toscano,da quel che sento.
"Max!" disse Marco,avvicinandosi alla porta.

"...L-lui è i-il tuo...?" Chiara iniziò a guardare suo padre e poi l'uomo vestito in giacca e cravatta vicino a lui.

"Esattamente" sorrise Marco "Lui è il mio vecchio amico" disse.
"Sono Massimiliano Allegri,allenatore della Juventus,piacere" sorrise lui.
"...NON MI HAI MAI DETTO CHE MASSIMILIANO ALLEGRI ERA UN TUO AMICO,PAPÁ" urlò.

"Non pensavo fosse necessario dirtelo"
"Io non ho parole,davvero"

Mi avvicinai e gli porsi la mano "Lea Bertalli,la nuova assistente medico,piacere"
Mi strinse la mano "Piacere mio" per poi sorridere.
"Aspetta..." spostò il suo sguardo su Marco "Lei è...?" "Sì,è lei" disse Marco,senza far finire la domanda a Massimiliano,il quale annuì,per poi guardarmi e rivolgermi un altro sorriso.

Un sorriso che conosco fin troppo bene.


"Beh,anche se in ritardo,benvenuti in squadra" .

ᴄʟᴀʀɪᴛʏ ; ᴘᴀᴜʟᴏ ᴅʏʙᴀʟᴀDove le storie prendono vita. Scoprilo ora