Artemide non aveva ricordi piacevoli da associare alla Confederazione, eppure non c'era mai stata di persona. Tutto ciò che sapeva del sontuoso edificio in cui si trovava era passato attraverso i ricordi ed i pensieri di suo padre e di sua madre. C'erano molte cose che Artemide non capiva, una di queste era il comportamento di suo padre ogni qual volta i gemelli o sua moglie nominavano la Confraternita.Alexander, in quei casi, cambiava totalmente e la piccola Artemide era spaventata da lui, intimorita e confusa. Suo padre non era un uomo violento, infatti, le uniche volte che lo aveva visto usare la forza era quando si allenava con sua madre. Eppure, quando qualcosa del loro passato –suo e di Ekaterina- tornava a galla, lui emanava involontariamente un'aura più minacciosa e i suoi bambini indietreggiavano davanti a lui.
Per questo motivo, Artemide, crescendo aveva sempre pensato alla Confederazione come qualcosa di pericoloso, da evitare a tutti i costi e con tutta se stessa; ma le circostanze l'avevano spinta ad andare contro ogni suo desiderio. Ogni fibra del suo corpo desiderava andare via, eppure ogni volta che si immaginava varcare la porta, aveva l'impressione di sentire la risata di suo fratello e l'immagine del suo sorriso si manifestava nella sua mente in tutto il suo splendore.
Finn era la ragione per la quale Artemide era lì; suo fratello era la ragione di tutta la sofferenza che stava provando. Avrebbe potuto svincolarsi facilmente da quelle lame, ribaltare la situazione e uscirne più illesa di quanto sperasse. Passò velocemente la lingua sul labbro inferiore, trattenendo a stento un sorriso di sfida. Fantasticava su una contromossa, immaginava quale sensazione avrebbe provato nell'affondare la lama che le graffiava il petto nello stomaco di colui che la reggeva. Assaporava come il taglio della lancia avrebbe lacerato la pelle liscia e gli organi molli e il modo in cui quest'ultimi avrebbero ceduto sotto la forza usata per scagliare il colpo. Immaginava le urla di dolore e come il guerriero si sarebbe contorno per la sofferenza...Sì, le sarebbe piaciuto. Ma ancora una volta, il familiare volto di suo fratello si disegno nel suo immaginario.
Sospirò ed aspettò pazientemente che qualcuno dicesse qualcosa, i suoi pensieri avevano già parlato abbastanza. Sapeva che il suo nome si era propagato in tutto l'edificio come una macchia d'olio: in quei giorni, vedere un Thornscrown era un evento più unico che raro. In tutta l'Inghilterra ve ne erano solo due e Artemide non era neanche convinta che l'altro fosse ancora in vita. Aveva il capo abbassato e non poteva vedere chi si fosse avvicinato, aveva potuto ascoltare soltanto il rumore dei loro passi: passi pesanti, passi da uomo.
Inizialmente erano stati pochi, quindi Artemide avrebbe detto che si trattasse solo di tre uomini, ma poco alla volta il vociare e i passi erano aumentati fino a cessare di nuovo. Un silenzio opprimente era stato eretto di nuovo in tutta la Confederazione e la giovane ragazza aveva capito di essere osservata e giudicata come se fosse l'ultimo esemplare di una razza pericolosa in via di estinzione. Una razza che, comunque, tutti smaniavano di eliminare.
Cominciò a capire perché suo padre odiasse quel luogo e doveva ammettere, che iniziava a disprezzarlo anche lei, eppure nessuno le aveva ancora rivolto la parola. Era quasi sul punto di rimpiangere la gabbia dorata in cui era stata rinchiusa, almeno in quel caso avrebbe saputo come comportarsi. Quel silenzio cominciava a diventare pesante e la sensazione di essere osservata con tutta insistenza la faceva sentire nuda e più sporca di quello che non fosse già.
STAI LEGGENDO
Come Inchiostro Sulla Pelle
ParanormalNel mondo ci sono due tipi di persone: i vinti ed i vincitori. Secondo la Confederazione delle Ombre, tutti coloro che non possiedono capacità particolari, come la Vista, sono vinti. Questi ultimi racchiudono nel loro insieme tutte le persone comun...