Mai stato fermo.
In tutta la mia vita non ero mai riuscito a rimanere fermo, per questo motivo mi trovavo lì a Roma. La danza mi aveva portato su questo cammino che non aveva una fine ed anche se avessi guardato all'orizzonte, non avrei visto il punto di arrivo.
Frequentavo la scuola di danza del Teatro dell'Opera di Roma ed ero entrato quando avevo appena 12 anni. Ero piccolo, ero cresciuto insieme a quelle persone e per questo rappresentavano una seconda famiglia. Quella scelta mi aveva portato a compiere diversi sacrifici. Decisi di frequentare il liceo a Roma e ciò avrebbe portato a sconvolgere la mia vita sociale. Cambiare città, amici ma il tutto accompagnato dall'inizio del liceo, un percorso abbastanza tumultuoso.
Ogni mattina era la stessa storia. La sveglia alle 5:45 che mi suonava nelle orecchie e una giornata infinita che mi aspettava davanti gli occhi. Prendevo il treno per andare a scuola, a pranzo mi appoggiavo a casa di un mio caro amico e per le 22 ero di rientro, ogni giorno, a casa.
Fino ad arrivare a quell'aspettato ultimo anno, in cui decisi di andare a vivere insieme a dei miei compagni di danza, levando tutto le comodità dalle mie abitudini: non avrei mai avuto più una famiglia la sera quando tornavo a casa e avrei dovuto cominciare a fare tutte le cose da solo.
La conobbi lì. Io 18 e lei 14, tutto successo per puro caso. Mentre mi davo al mio solito "zapping" sui Social Network mi ritrovai un post d'avanti gli occhi, era il suo e parlava di Harry Potter. Visto il mio amore platonico per quella saga che aveva segnato la mia infanzia, decisi di inviarle la richiesta d'amicizia.
Le scrissi, quel lontano 4 Maggio, presentandoci e facendo partire questa folle storia. Inizialmente era un curioso attaccamento da parte mia, viste le numerose comunanze che ci rappresentavano, trasformatosi in un circolo vizioso. Parlare al telefono risultava semplice ma il problema si presentava nella realtà. Mi bloccava, avevo paura di non piacerle e quindi optavo per guardarla da lontano e rimanere nel mio imbarazzo. Non avevo chiaro il concetto che questo comportamento si sarebbe ritorto su di me.
Scattò questa sorta d'infatuazione e dopo lunghi ripensamenti cercai di "sbloccare" la situazione, quel 5 Giugno aprii il mio cuore e le parlai dei miei sentimenti. Avevo il desiderio di conoscerla meglio ma lei si rifiutò."Marco a me stai molto simpatico e sei un ragazzo intelligente e bravo, però preferirei esserti solo un'amica! Adesso con questo non vorrei che si rovinasse l'amicizia!" mi scrisse.
Quelle parole mi distrussero e cominciai a piangere come reazione di un illusorio pugno allo stomaco.
Quel messaggio mi segnò una sconfitta enorme, ma soprattutto non capivo quale era il suo concetto d'amicizia. Non ci fu uno scambio di parole lo stesso ma continuammo con la nostra campagna di messaggi.
Lei era stata crudele ma giustamente non poteva comandare i suoi sentimenti e nonostante tutto, le feci del male anche io.
Quell'estate, nonostante gli alti e bassi che si presentarono, lei cambiò totalmente e quello mi straniva. Prima era la ragazza timida e solare molto disponibile a parlare poi, si trasformò in un mostro fatto di ghiaccio.
La tempestavo di messaggi. Volevo aiutarla e mi mostrai disponibile e pronto a sostenerla ma lei faceva di tutto per allontanarmi, come se volesse che sparissi per un po' perché non girava buona aria. Ed infatti così fu, perché dopo aver passato quel Agosto ad aspettare risposte una mattina mentre ero a casa da solo per pranzo mi arrivò un suo messaggio:"Mia nonna è stata molto male e io probabilmente peggio di lei per questo motivo. La felicità non è tornata e neppure la voglia di parlare in questo momenti. Volevo solo chiederti scusa, perché ti ho trattato come un cane. Ciao Marco!"
***
Vacanze di Natale.
Finalmente avrei potuto riposarmi per quelle scarse due settimane. La valigia e la borsa di danza erano già pronte, dovevo solamente prendere il treno per andare a casa. Avevo davanti delle vacanze particolari perché sarei dovuto tornare prima a casa, poi tutta la famiglia sarebbe scesa a Napoli ed io sarei dovuto tornare il 2 Gennaio per prepararmi per l'audizione che avrei dovuto fare il 7 Gennaio al Teatro San Carlo di Napoli.
Arrivai alla stazione Termini e con molta tranquillità salii sul treno per sistemarmi per bene in una postazione comoda. Quella stazione era il luogo più caotico che avevo mai visto. Fino all'anno scorso incontravo ogni mattina miriadi di volti diversi, era stupefacente come si potessero incontrare diverse persone ogni giorno. Facce che si dimenticavano ma che inconsapevolmente rimanevano impresse nella nostra mente fino all'ultimo giorno di vita.
Il treno partì e con sincronismo ricevetti una chiamata da mia madre.
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Nei Tuoi Riflessi
RomanceL'Amore è un sentimento troppo vasto per riuscire ad etichettarlo con un insulso sostantivo. L'Amore va definito in base all'esperienza e solamente dopo averne avuto la piena conoscenza si può provare a denominarlo. Può essere brutto come può essere...