Come with me

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David quel giorno si svegliò e decise che sarebbe andato a visitare la fontana di Trevi. Era a Roma da da quasi una settimana e non aveva visto quasi nulla. Così si vestì ed uscì. Fece colazione nel bar sotto l'appartamento che aveva preso in affitto: un succo d'arancia e una brioche. Si era dimenticato di comprare l'occorrente per la colazione e gli toccava mangiare come gli italiani. Pagò e cartina alla mano si diresse verso la fontana.

E si perse.

Non era mai stato bravo a leggere le cartine, tanto meno ad orientarsi, e anche adesso a quasi quarant'anni non aveva di certo imparato.

Mentre correva da una via all'altra cercando di capire dove diavolo si trovava, andò a sbattere contro una ragazza castana di circa dieci anni più giovane di lui.

-Mi scuso...- le disse in un incerto italiano.

-Inglese?- gli sorrise la ragazza.

-Yes... Io cerco la fontana di Trevi.

-Oh, sì, non è molto lontana da qui. Devo andare proprio da quelle parti, la accompagno. Mi chiamo Jessica.- si presentò tendendogli la mano.

Lui la strinse e le rivolse un sorriso contornato da un velo di barba - I'm David.- lei annuì e si avviò.

David adorava quando la gente non lo riconosceva. Lo faceva sentire normale.

Mentre camminavano lei si fermò di colpo e sbarrò gli occhi - Ma lei è David Tennant! Certo che lo è! Non l'avevo riconosciuta, mi scusi.- ridacchiò nervosa.

David sospirò sommessamente - Don't worry. And, please, non parlare come se non parlassi con me.

Jessica socchiuse gli occhi per cercare di capire cosa stava cercando di dirle - Intende il "lei"? È semplicemente educazione... ma se vuole le dò del tu...

-Mh, sì, I think so... Anyway, io non conosco te!

-Oh, io non sono nessuno di importante. Sono solo una turista che viene dalla Svizzera. Mi ospita una mia amica.

-Switzerland. Interesting.

Continuarono a camminare fino alla destinazione chiacchierando come due amici di vecchia data.

Quando arrivarono David si guardò intorno un po' deluso, si aspettava una piazza più grande. O almeno proporzionata alla fontana. E i turisti che riempivano la piazza non contribuivano a rendere l'ambiente meno claustrofobico.

-Bene... siamo arrivati. Io ora devo andare. Ci si vede, David Tennant.- lo salutò lei facendogli l'occhiolino.

-Se you soon, Jessica.- rispose lui con uno di quei sorrisi che le facevano girare la testa.

Sì, gli aveva mentito, lo aveva riconosciuto fin da subito. Lo aveva visto sbucare in via del Tritone e gli era corso incontro per avere un autografo. Poi però lui le era volato addosso tutto spaesato e ogni istinto da fangirl era evaporato. Chi se ne importava se non avesse avuto un ricordo tangibile del loro incontro, lo avrebbe accompagnato alla fontana! Avrebbero passeggiato insieme per le vie di Roma! Avrebbe potuto raccontare alle sue amiche di avergli fatto da guida per cinque minuti buoni. E com'era stato gentile! Avevano chiacchierato e lui era così adorabile col suo italiano misto all'inglese. Anzi, inglese mescolato ad un po' di italiano.

Così quella mattina ringraziò se stessa di aver deciso di andare a fare la spesa e ringraziò anche il caso che le aveva fatto sbagliare strada. Si diresse verso il supermecato esagitata ma felice.

Pagò la spesa e si diresse verso la casa dove la sua amica Gabriella la ospitava.

Mentre camminava per poco non le caddero le borse della spesa -Ti sei perso di nuovo?- ridacchiò nervosa.

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