Cosa sono per noi, cuor mio, le distese di sangue
E brace, e mille omicidi, e lunghe grida
Di rabbia, singhiozzi di ogni inferno che rovesciano
Ogni ordine; e l'Aquilone ancora sui rottami
E ogni vendetta? Niente!... - Ma sì, la vogliamo ancora
Tutta quanta! Industriali, principi, senati,
Crepate! potenza, giustizia, storia, abbasso!
Ci è dovuto. Il sangue! il sangue! la fiamma d'oro!
Diamoci alla guerra, alla vendetta, al terrore,
Mio Spirito! Giriamoci nel Morso: Ah! passate,
Repubbliche di questo mondo! Imperatori,
Reggimenti, coloni, popoli, basta!
Chi può smuovere i turbini del fuoco furente,
Se non noi e coloro che immaginiamo fratelli?
A noi! Romanzeschi amici: ci piacerà.
Non lavoreremo mai, o flutti di fuoco!
Europa, Asia, America, sparite.
La nostra marcia vendicatrice ha occupato tutto,
Città e campagne! - Saremo schiacciati!
I vulcani salteranno! e l'oceano colpito…
Oh! amici miei! - mio cuore, è certo, son fratelli:
Neri sconosciuti, se solo andassimo! andiamo! andiamo!
O sventura! mi sento fremere, la vecchia terra,
Su di me sempre più vostro! la terra si scioglie,
Non è niente! sono qui! sono sempre qui.
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Poesie di Arthur Rimbaud
ClassicsRaccolta delle venti poesie che mi hanno più colpito di Arthur Rimbaud, poeta maledetto.