Oggi è un giorno triste, piove.
Sto cercando qualcosa da indossare per poter cominciare un nuovo e stressante anno scolastico con sottofondo I'm Sick of Waiting di Citizen. Quest'anno non ho proprio voglia di cominciare, ho così tanti problemi per la testa che potrebbe esplodere da un momento all'altro, ma nessuno se ne accorgerebbe. Amelia passerà a prendermi tra poco e comincerà la monotonia degli autobus e delle strade trafficate di Milano. Non riesco a capire cosa indossare, mi sento così fuori luogo che preferirei nascondermi nel buco più piccolo del mondo, piuttosto che espormi a così tanta gente.
Stiamo aspettando l'autobus alla fermata, quando scorgo un ragazzo seduto alle panchine della villa di fronte, intento a leggere un libro che dalla copertina mi pare d'aver visto alla Mondadori, ma non ci capisco molto, anche se ora son troppo curiosa. Sembra un ragazzo proprio bello da lontano, spero che la lontananza non faccia scherzi e che sia bello sul serio. Entra nel pullman con me e Amelia, anche se rischiava di perderlo perché era troppo preso da un libro di cui non so il titolo. Avevo ragione: è troppo bello.
La giornata inizia sempre allo stesso modo quando comincia la scuola: entriamo, ci salutiamo, parliamo con i professori di ciò che abbiamo fatto quest'estate, spiegano e infine usciamo.
Al ritorno, mentre stiamo ridendo, questo ragazzo si scaraventa contro di me, forse non mi ha vista o forse l'ha fatto di proposito, chi lo sa? Fatto sta che mi sono caduti tutti i libri dalle mani e mi ha aiutata a raccoglierli.
«Scusami» mi dice.
Sono fottuta.
«Non ti preoccupare, anzi grazie per avermi aiutata a raccoglierli.»
«Tranquilla, ora dovrei andare, ciao.»
Non era il primo incontro con lui che mi aspettavo, ma almeno ho avuto l'occasione di vederlo.
Non so che scuola frequenti, ma è così carino.
Posso soltanto dire che è senza nome, occhi che sono un misto tra il castano chiaro e il castano scuro con un neo dentro la sclera, capelli tagliati ai lati e di media lunghezza sopra tirati perfettamente all'indietro con, credo, la lacca e di un bel colore castano vivo, con qualche riflesso del colore del sole che li rende molto più belli e particolari. Credo faccia palestra, perché dalla sua maglia bianca a maniche corte si intravedono dei muscoli, ed è provocante. Ha un piercing al lato sinistro della bocca e ogni tanto se lo tira, forse per fare scena.
Sembra fatto di cera per quant'è bello.
STAI LEGGENDO
Your breaths on me.
RomanceHelena è una diciassettenne che abita a Milano. Ama le lingue e perciò ha deciso di frequentare il liceo linguistico, amante della scrittura e della fotografia, incontrerà in modo strano un ragazzo, Theo, che poi diventerà la sua persona e l'amore d...