4° Giorno

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La notte non era passata nel migliore dei modi, la seconda di fila che Louis avrebbe voluto volentieri cancellare. Era arrivato a casa, nel silenzio più totale, nonostante Zac avesse provato più volte a rivolgergli la parola, e poi era andato a dormire.

Stop.

Non che la nottata di Harry fosse passata con più gloria. Era rimasto a finire la bottiglia di limoncello da solo e poi, dopo aver dormito per almeno mezz'ora sul divano, era passato al letto senza nemmeno prendersi la briga di mettersi un pigiama, proprio come aveva fatto Louis a casa sua a chilometri di distanza da lui.

L'italiano si era svegliato così come si era addormentato, ovvero con la camicia sbottonata sul petto e con i jeans ancora addosso. Aveva un braccio infilato sotto il cuscino e l'altro scomposto sulla pancia e quando si risvegliò ci mise qualche secondo in più a capire dove fosse e cosa fosse successo la sera prima.

"Oh, perfetto" un'altra giornata meravigliosa e orribile al tempo stesso. Quanto avrebbe retto calato in quelle emozioni così contrastanti? Sarebbe riuscito a trovare un equilibrio, seppur precario? Quando Zac bussò alla sua porta, Louis schizzò a sedere subendo poi il violento giramento di testa che ne conseguì.

"Hey" disse rivolto verso la porta.

"Scusa amico, ma sono le cinque e mezza e il tuo cellulare in cucina ha vibrato tre volte per un messaggio di Harry."

"Hai letto che ha scritto?" Chiese Louis, dando per scontato che lo avesse fatto.

"Sì - rispose senza problemi ancora appoggiato alla maniglia della porta - ha detto che ti passa a prendere un'auto tra un'ora e mezza e non so se intendesse che è già partita e che arriva tra un'ora o che tra un'ora parte e quindi è qui tra due" Louis annuì tornando a stendersi.

"In entrambi i casi ho tempo per dormire ancora."

"Louis, tutto bene?" Ne approfittò per domandare, ma l'altro sviò magistralmente.

"Cosa diamine ci fai sveglio alle 5 e mezza?!" Domandò con la faccia di nuovo schiacciata nel proprio cuscino.

"Ho un appuntamento a Napoli in mattinata. Tu sei lì per pranzo?" Chiese abbandonando il discorso di prima, arrendendosi all'idea che il suo coinquilino non volesse rispondere a nessuna delle sue domande.

"Dovrei, sì. Magari vuoi unirti a noi? Ti prego!" Esclamò in uno sprint di vitalità improvvisa, tornando seduto.

"Vediamo, tu mandami un messaggio quando siete a Napoli e se io sono ancora lì vi raggiungo, va bene?"

"Okay..." Rispose con voce trascinata, di nuovo.

"Ora vai a rispondere al cellulare per favore" disse l'altro prima di richiudere la porta dietro di sé per tornare a prepararsi.

"Me lo porti qui?!" Urlò abbastanza forte per farsi sentire e, visto il lancio del telefono sul suo letto dopo qualche minuto, parve proprio che Zac lo avesse sentito.

Louis ci mise un po' a recuperarlo dalle coperte e girarlo per sbloccarlo e leggerle il contenuto del messaggio.

A Louis (05:06)

Buongiorno Louis, volevo solo avvisarti che manderò l'autista a prenderti tra un'ora circa. La tua macchina è ancora qui e non vorrei far scomodare il tuo amico per niente.

Pensavamo di andare a Pompei per il primo giro di visite, ci saranno anche Ben e la mia guardia del corpo Andy che non si fida molto a farmi andare in luoghi così affollati da solo!

Ci vediamo più tardi

Ps. rispondi magari quando sei sveglio così so che hai letto.

Louis sospirò a leggere quel nome sul cellulare e il fatto che avesse letto il tutto con la voce del riccio, aprì in lui un piccolo varco dal quale la malinconia entrava senza nemmeno chiedere permesso.

Vide 'o mare quant'è bello! || Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora