capitolo 2

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Si erano fidanzati 14 anni prima, andavano ancora al liceo. Elena era la più carina della classe, fisico snello e lunghi ricci biondi, tutti la corteggiavano, ma solo Stefano l'aveva conquistata, con quel aria da sbruffone, gli occhi neri e penetranti. Glielo aveva presentato la sua amica Sofia ad una festa, era stato un colpo di fulmine, appena conosciuti si erano messi insieme e da allora non si erano più lasciati.

Stefano per lei era tutto: l'aria per respirare, la terra per camminare, il sole per riscaldarsi. Aveva perfino rinunciato ai suoi vecchi amici dell'infanzia per frequentare gli ambienti esclusivi a cui il fidanzato apparteneva, nonostante fossero pieni di gente arrogante. Elena sapeva di essere stata accettata da quelle persone snob solo perché era la fidanzata del figlio del Cavalier Testoni, l'uomo più potente della città. Il padre di Stefano infatti possedeva importanti società finanziarie e un'infinità di ristoranti, alberghi e alloggi sparsi per il mondo. Il noto industriale era conosciuto non solo per i suoi averi, ma anche per il terribile carattere superbo e avido, non si fidava di nessuno neanche del figlio. Aveva paura che Stefano dissipasse tutte le sue ricchezze, per questo lo teneva sotto torchio facendolo lavorare sodo.

Dopo essersi laureato con il massimo dei voti fu costretto a fare la gavetta come tutti gli altri, non ebbe alcun privilegio, non ricevette mai favoritismi ed ebbe la sua prima promozione dopo 7 anni di duro lavoro e infinite ore di straordinario.

Elena sorrise ricordando quella serata in cui il suo fidanzato annunciò la notizia con una bottiglia di champagne, sembravano trascorsi secoli, eppure erano passati solo quattro mesi:

"Mio padre finalmente si è deciso a darmi un ruolo importante nella sua società!"

"Sono felice, dopo tanti anni di sacrifici!"
"Figurati da anni non trascorro più un sabato e una domenica a casa!"

"Te la meriti proprio questa promozione!"

"C'è solo una clausola! Lo sai come è fatto!"

"Che cosa si è inventato stavolta?"

"Vuole che mi sposi!"

"Cosa?"

"Dice che devo sistemarmi, che devo farmi una famiglia e cavolate del genere..., è il solito antiquato."

"Magari la vecchiaia lo sta addolcendo, sei il suo unico figlio, magari vuole solo un nipotino!" "Stronzate, è che non si fida di me, comunque ho accettato, tanto pagherà tutto lui, non dobbiamo preoccuparci di nulla...!"

"Ma dobbiamo scegliere la data!"

"Fai tu, a me va bene qualunque cosa!"

"Per festeggiare potremmo..."

"Non ne ho voglia. Vado a dormire perché domani devo partire per una trasferta a New York, mi sa che ora dovrò viaggiare molto più di prima!"

E così da quella sera Elena fu costretta a trascorrere diverse settimane da sola perché Stefano dovette trasferirsi per un po' negli Stati Uniti.

Mentre da un lato era felice perchè presto si sarebbe sposata, dall'altra si sentiva attanagliata dalla solitudine. Spesso si ritrovava il sabato sera da sola a guardare dvd e mangiare patatine, con il cellulare in mano in attesa della telefonata di Stefano. Rimaneva immobile a fissare il telefono, aspettando che il fidanzato rispondesse ai suoi messaggi o la richiamasse, intanto divorava sacchi di popcorn bevendo birra in lattina. L'unica sua consolazione era sfogliare riviste di abiti da sposa.

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