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Questo pensiero non lo faccio mai pubblico, perchè so che il 99% della gente la pensa diersamente. Loro riesco a godersi la vita perchè pensano che finirà prima del previsto e si impegnano propio per questo a farla riuscire al meglio, perchè ne hanno copito il senso. Io questo non l'ho mai capito, ed è per questo che per me non ha senso vivere. Attendo il giorno della morte con una tale ansia che mi impedisce di vivere. È vero, io non faccio nulla per cambiare questa mia convinsione perchè a me va bene così. Mi vanno bene i pianti frequenti, le lamentele, gli sguardi, i pregiudizi, i pensieri che la notte divorano il mio cervello non lasciandogli il tempo di elaborare un songo, dove farmi vivere, almeno per un paio di ore, felice come nella vita non riesco a fare.
I miei tatuaggi fanno parte di me. Del mio modo di essere. Ogniuno di loro rappresenta dei momenti particolari della mia vita, che ho avuto il bisogno di imprimere dentro e fuori di me. Uno dei più importanti è una piccola nuvola tatuata sul braccio. Quando ero più ragazzina, ero arrabbiata con il mondo, come sempre, e scappai per la millesima volta. Appena fuori dalla città inizió a diluviare. Guardavo le nuvole sopra di me. Adoravo assegnare forme alle nuvole. Ma quel giorno, propio sopra di me, c'era una nuvola informe. Non riuscivo a identificarla. Era indistinta e senza significato. Propio come mi sentivo io in quel momento. Decisi allora di tatuarla. Quella piccola bastarda mi portó tre mesi di punizione.

PROVACI ANCORADove le storie prendono vita. Scoprilo ora