Capitolo 5

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Il Giorno dopo un rumore fastidiosissimo mi fece svegliare.
La sveglia.
La mia stupidissima sveglia.
Erano le 8:00. Mi ricordai che dovevo andare a lavoro. In fretta e furia presi le prime robe che trovai e mi diressi in bagno.
Una volta pronta, presi il telefono e la borsa ed uscì di casa.
Ad un certo punto un numero sconosciuto prese a chiamarmi.

-Pronto?
-Tesò

Solo una persona avrebbe potuto chiamarmi così

-Oi matti
-Che stai a fa?
-Niente sto andando a lavoro
-Ma sei a piedi?
-Si..
-Dimme n'do stai, t'accompagno io.

Dopo avergli detto la via, mi sedetti su una panchina li vicino e nell'attesa di Mattia iniziai a fumarmi una sigaretta.
Assorta nei miei pensieri non mi accorsi nemmeno che Mattia era lì, immobile davanti a me, che mi guardava con uno sguardo assassino.

-E mbhe? Che ce sta da guarda?
-Non devi fumare.
-Pff
-Sofia. Non devi fumare.

Mi aveva chiamata Sofia, non lo faceva mai. Brutto segno.

-Senti coso. Non sei nessuno per dirmi cosa devo o non devo fare.
-Ed ora sarei di nuovo coso?

Disse accennando ad una risata nervosa.

-Senti Sofia. Non devi fumare quella roba. Punto.
-Mattia sai cosa?
-Cosa?
-Vai al diavolo!

Presi la mia borsa e mi diressi da sola verso il bar dove lavoravo come cameriera.

Ma n'vedi questo. Ma chi si crede di essere. Sto stronzo, cafone, coglione, simpatico, dolce, bello, bellissimo...
Ma che sto dicendo? Nononono Mattia non è nessuno. Nessuno. Io sono incazzata con lui, mi ha trattato come una bambina di quattro anni.
Magari adesso potrò anche sembrarlo ma odio quando le persone mi debbano dire ciò che devo fare. È un una tra le tante cose che non sopporto. Ed ora aggiungerò anche Mattia nella lista delle cose che mi stanno sul...sull'esofago, si.

Ad un certo punto sento un clacson.
Mi giro per vedere chi possa essere e mi ritrovo a fissare gli occhi verde smeraldo di Mattia. In un attimo tutti i cattivi propositi che mi ero fatta su di lui, spariscono.
Rabbrividisco.
Se con un solo sguardo riesce a farmi questo effetto, sto messa proprio male.

Si accosta ed abbassa il finestrino.

-Su, sali.

Mi dice con un sorriso bellissimo.
Così, un po insicura, apro lo sportello ed entro in macchina.

-Matti però così non vale. Giochi sporco tu!
-Perché mo che ho fatto?
-Se mi guardi e mi sorridi così come riuscirò mai ad essere arrabbiata con te?

Dissi a mia volta sorridendo.

Lui di tutta risposta mi mise una mano sul ginocchio e, sorridendo, ripartì.

My sister's Boyfriend |Mattia Briga|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora