Capitolo 2

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Quando sono arrivata mi sentivo un pesce fuor d'acqua non sapevo cosa fare e neanche dove andare c'era una cortile immenso con l'erbetta e alcuni tavoli di legno con dei ragazzi più grandi e poi davanti a me la porta d'ingresso attraversai la scalinata che sembrava non finisse mai perchè avevo tutti gli occhi puntati su di me .
Quando sono entrata c'era un lungo corridoio davanti a me e altri due ai lati .
Dopo essere andata in segreteria e avermi fatto dare gli orari e il codice del mio armadietto vado in classe ,  mi siedo vicino a una ragazza punk ,anche perché era l'unico posto libero ,lei era vestita con un vestitino nero ,delle calze  con il pizzo e aveva anche dei stivaletti neri con le borchie e un giubbotto nero di pelle con dei bottoni a forma dì teschio sulle spalle e aveva un trucco un po' eccessivo , io ero tutto il contrario avevo dei jeans un po' strappati una felpa  rossa con un cuore  e delle converse con i brillantini che io adoravo avevo i capelli lisci e lunghi fino alle spalle . Quando la professoressa entra in classe come segno di saluto noi ci alziamo lei si presenta dicendo <buon giorno io sono la professoressa Donovan e insegno storia dell'arte > poi si accomodò dietro la cattedra e iniziò a fare l'appello mentre io aspettavo il mio turno , dopo una serie di nomi pronunciò il mio   < Serena Smith> io mi affrettai ad alzare la mano e a dire <presente> sentii avvamparmi la faccia. La professoressa ci diede del tempo per fare conoscenza e io e la mi compagna di banco Lily incominciammo a parlare del più e del meno non era male anzi mi piaceva parlare con le . Dopo la lezione uscimmo e io mi dirigevo al mio armadietto quando un ragazzo mentre correva  mi spintona , glie ne stavo per dire quattro ma miei occhi incrociano i suoi occhi color smeraldo e restai li ferma a guadarlo lui mi chiese scusa e mi aiutò a raccogliere i libri da terra e per scusarsi mi accompagnò al mio armadietto . Sembrava un ragazzo gentile e quando stava per andarsene mi chiese come mi chiamassi e io risposi dicendo < S...Serena ...e tu ce l'hai un nome ?>  lui si girò e disse <mi chiamo Zed> . Dopo il mio incontro con Zed le ore volarono e il mio primo giorno di scuola era finito , durante il tragitto non facevo altro che pensare ai suoi occhi color smeraldo e ai suoi capelli spettinati e ricci .

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