CAPITOLO 2

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Un rumore di pentole e scodelle mi sveglia, la mia stanza è illuminata da una fioca luce che traspare dalle tende color ciclamino,la mia attenzione si sofferma su delle paillettes che riflettono la luce sul soffitto, sono quelle di un diario, così decido di alzarmi. Una volta preso fra le mani ricordi legati a quell'appariscente oggetto mi tornano in mente. Mi siedo ai piedi del letto e inizio a sfogliarlo lentamente, non curante delle sensazioni che mi attraversano. Ci sono tantissime foto, scritte oscene e alquanto imbarazzanti, e poi infondo c'è una lettera, poggio il diario a terra e l'afferro fra le mani. Non appena inizio a leggere riconosco la grafia, è di Melanie, ora inizio a ricordare ciò che era successo, divoro quelle righe scritte con una biro nera, e un sorriso mi si stampa in faccia. Io e Melanie avevamo litigato perché ad entrambe piaceva lo stesso ragazzino alle scuole medie, e si era aperta una sorta di sfida per decidere con chi dovesse stare, tutto a sua insaputa ovviamente, alla fine avevamo deciso che la nostra amicizia fosse molto più importante di quello stupido ragazzino e quindi lo avevamo lasciato perdere.
Io e Melanie ci eravamo un po' allontanate, ma poi grazie ad un incontro inaspettato per il corso principale della città avevamo deciso di rivederci di tanto in tanto. Così eravamo tornate quelle di una volta, in grado di capirci semplicemente con uno sguardo e di saper ridere e scherzare in qualsiasi situazione. Poi con l'incontro di Harry, come una stupida, ho di nuovo abbandonato i contatti, e solo ora mi rendo conto di quanto ingenua e inutile sia stata questa cosa. Sulla copertina finale del diario c'è la foto del ragazzino tanto conteso delle medie con tanti cuoricini rossi e una "X" enorme con un pennarello nero. Sorrido all'idea di aver preferito Melanie a colui che consideravo il mio principe azzurro, e che neppure sapeva della mia esistenza. Prendo il telefono fra le mani e decido che oggi sarà il giorno del cambiamento, apro whatsapp, seleziono la chat con Melanie e inzio a scrivere un messaggio: 'Ciao.. tutto bene?'
No, non ci siamo, cancello.
'Ehy Melanie, scusami, ho sbagliato tutto con te'..
Non mi convince.
"Ciao Melanie, spero di non disturbarti, volevo solo farti vedere cosa ho appena trovato.."
Sì,può andare, faccio una foto alla lettera, e la invio subito dopo il messaggio. Raccolgo i miei lunghi capelli castani e scendo in cucina. Un odore di Pankakes mi ricorda tempi passati, di quando ancora ero una bambina piena di vitalità,incosciente dei problemi, e di quanto le persone potessero essere insensibili e stronze nei tuoi confronti. Abbandono questi pensieri e attraverso il corridoio che mi separa dalla cucina, mia mamma è intenta a cucinare, mentre agita il corpo a ritmo della musica proveniente dalla piccola radio, è di buon umore, una pila di pancakes divisa in due piatti aspetta di essere mangiata, il mio stomaco approva ciò che ho appena pensato e mi ricorda che ieri sera ho saltato la cena.
"Buongiorno tesoro" Mi dice mia mamma tutta sorridente.
Mi fa piacere vederla così felice, e di buon umore, è una cosa che capita raramente. Una delle ultime volte in cui l'ho vista così sorridente è stato quando un pomeriggio, scendendo in salotto, sono inciampata in una pila di raccoglitori, così con un piede dolorante mi sono messa seduta per guardare di cosa si trattasse. All'intero c'erano le foto del suo matrimonio. Mamma era bellissima, è sempre stata una donna elegante e con un sorriso brillante, l'abito che indossava non mi convinceva poi così tanto, ma al fianco di papà era la cosa a cui facevi meno caso. Mio padre era un bell'uomo, alto, moro, con due occhi profondi e scurissimi. Erano davvero bellissimi insieme. Io non ho mai avuto l'occasione di conoscere mio padre, perché circa un mese prima della mia nascita, un improvviso malore, me lo ha portato via. Questo è ciò che mi ha raccontato mia mamma, senza troppi particolari, forse perché effettivamente nemmeno lei sa come sia andata, oppure per il semplice fatto che parlare di ciò la disturba.
Mi limito a risponderle sedendomi al tavolo di vetro, il telefono vibra, e sono piacevolmente sorpresa quando leggo il nome di Melanie, c'è una lunghissima risata
"Che poi manco fosse stato così bello" Dice il messaggio seguito da qualche faccina sorridente. Rispondo con la stessa faccina e inizio a divorare i pancakes assieme ad una tazzina di caffè bollente. Mia madre mi guarda soddisfatta mentre continuo a masticare. Poi arriva qualcosa in grado di scombussolarmi dentro, di cambiare il mio umore così,di punto in bianco. Quella maledetta canzone.

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