L'allarme suona. Sono le 20:30 e devo ancora prepararmi, cazzo. Sono collassata un'altra volta sul divano.
Salgo di sopra come un fulmine e per poco non cado sulle scale. Mi fiondo nell'armadio, tiro fuori un mini vestito rosa e i tacchi neri. Lo infilo e corro in bagno per sistemarmi.
Pettino i lunghi capelli castani e li lascio al naturale, metto solo un pò di mascara e un rossetto color carne per mettere in risalto le mie labbra carnose.
Non mi è mai piaciuto truccarmi troppo, non metto mai fondotinta o merda simile.
Prendo il giubotto e il telefono. Guardo l'orologio che segna le 21:10. Merda, e se Emily non venisse per quello che è successo oggi?
《Scendi!》
Sento un urlo da fuori. Esco di casa e trovo Emily sul motorino. Sorride ed accellera. Scuoto la testa divertita e salgo con lei.
Non capisco, sembra abbia dimenticato tutto..
《Sei bellissima e ora si parteee!》
Scoppio in una fragorosa risata insieme a lei. Frecciamo tra le vie di New York con il suo motorino nero.
Arriviamo davanti a casa di Jordan e parcheggiamo. La porta è spalancata e c'è una folla di gente che sta entrando in casa.
Dentro è bellissimo, Jordan si è dato da fare per organizzare questa festa. O forse ha solo pagato qualcuno per farlo al posto suo. Il solito.
《Eeehi bella!》
Faccio una stretta di mano con Jordan.
《L'hai messa su bene eh》
《Oh, mi hanno aiutato, sai》
《Come non detto》
Scoppiamo a ridere insieme.
Emily ha giá preso confidenza con delle ragazze e dei ragazzi.Jordan è un bellissimo ragazzo. È di colore, alto, un bel faccino e degli occhi chiari stupendi.
《Raja, prendi qualcosa da bere?》
《Oh, certo!》
Ci dirigiamo verso il bancone degli alcolici e io scelgo di prendere un bicchiere di vodka alla pesca. E da uno diventano infiniti bicchieri di cocktail mischiati.
La dote dell'autodistruzione.
Io l'alcol non lo reggo, per niente. Subito la stanza inizia a girare e le parole di Jordan diventano solo una strana musichetta.
Vedo nero. Quando mi risveglio sul divano capisco di aver vomitato e poi di essere andata in coma. La gente balla ancora, si strusciano l'uno contro all'altro.
Provo ad alzarmi ma subito cado. Riprovo, reggendomi al muro. Riprendo stabilitá e provo a cercare Emily.
La trovo a parlare con un ragazzo e decido di lasciarla stare. Mi dirigo verso il bagno, al piano superiore, in cerca di qualcuno con dell'erba.
Trovo Tommy, il mio migliore amico, appoggiato al muro intento a fumare un grosso joint.
《Raja, piccola, vuoi?》
《Certo bello》
Mi appoggio al muro e inizio a fumare.
《Cazzo, forte sta roba》
《Puoi dirlo forte bambina》
Uno, due, dieci tiri. Vedo tutto mosso, quella roba è forte.
《Senti un pò.. sai mica se c'è Michael in giro?》
《C'è, ma ora non so dove sia》
《Capito..》
Faccio un altro tiro. Inizio a ridere insieme a Tommy, senza motivo. Anche lui è fatto come un jamaicano.
Il suo braccio è attorno alla mia vita. La situazione si scalda e i nostri respiri si mischiano nell'aria.
Continuiamo a ridere, le sue mani cingono i miei fianchi. Appoggio le mie sul suo petto allontanandolo.
《Dai, staccati Tommy》
Dico ridendo.
《Nooo piccola》
Ad un certo punto si fa serio.
《Senti un pò, Michael ti rompe il cazzo?》
《Giá.. ho provato ad allontanarlo》
《Quel coglione.. allora devo farglielo capire con le cattive》
《Tu stai tranquillo e non fai niente..》
Scendiamo al piano di sotto dove tutti sono ancora sballati e ubriachi.
Mi siedo su uno sgabello, in disparte, buttando giù uno shot di Jack Daniel's.
Mi guardo intorno e mi rendo conto di non capire più un cazzo, rido ancora senza motivo.
Ad un certo punto sento afferrarmi al polso. Mi giro discatto e mi ritrovo Michael davanti agli occhi.
《Che cazzo vuoi》
《Voglio te piccola, lo sai》
《Basta, devi smetterla. Ci siamo lasciati. È finita, fattene una cazzo di ragione》
Inizio ad urlare. Se non la smette lo pesto di botte.
《E dai piccola, tu sei mia. Non sarai di nessun'altro se non mia, capito!?》
Mi stringe il polso e mi strattona. Cerca di portarmi di forza al piano di sopra, dove non c'è nessuno.
Gli prendo velocemente il braccio portandoglielo dietro alla schiena.
Mi rigiro di scatto e faccio finta che la sua faccia sia un saccone da box. Mi prendo un destro in faccia.
Lo butto a terra e inizio a pestarlo. Il sangue cola dal suo naso e dalla sua bocca. Poi parto con i calci mirando al punto centrale.
Mi ritrovo tutta la gente intorno, Quattro persone cercano di fermarmi, tra cui Tommy ed Emily.
《Cazzo, non ha ancora capito questo figlio di puttana?!》
Urla Tommy.
Mi calmo e mi porta via da lì. Usciamo in giardino. Finalmente riesco a respirare.
《Piccola, sei una bomba. Se non ti fermavamo lo ammazzavi.》
《Non esagerare》
《Devi chiamarmi quando c'è qualcosa che non va》
《Lo farò, però so fare anche da sola come hai visto.》
《Lo so bene piccola.》
Lo guardo nei suoi occhi verdi. Poi mi soffermo sui suoi rasta neri, la sua bocca così piena e invitante. E non parliamo del suo sorriso, stupendo.
《Sai, al buio ti si vedono solo i denti》
《Ooh fanculo》
Scoppio in una fragorosa risata e lui insieme a me.
《Ti voglio bene, sei il mio negro.》
Tommy non è proprio nero, ma mulatto.
《Anchio te ne voglio. Non sai quanto. Ricordati che ci sono sempre》
Ci guardiamo negli occhi per un lasso di tempo indefinito.