Capitolo 3

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Flavio seguì il compagno in sella al suo destriero ,
Il suo compagno ,Massimo, lo guardava con la coda dell 'occhio
" È un bel pomeriggio, non credi ? " disse,
Flavio sorrise, sapeva a cosa voleva alludere l'amico,
" Lo sarebbe stato, se qualcuno non fosse venuto" fece un ghigno, poi un sorriso leggero, tuttavia sentiva un incredibile stanchezza svilupparsi in corpo, aveva bisogno di riposare almeno per un paio d'ore, il viaggio di ritorno era stato pesante .
Le preuccupazioni tornarono ad occupare la maggior parte dei pensieri.
Era arrivato a Roma da poco e aveva sperato di poter rimanere lì ,nella sua Patria
Rivedere Giulia .
Poteva ancora vederla lì, attonita tra la folla di gente, con i suoi occhi neri come la notte .
Arrivarono nell' enorme villa dell'imperatore, lasciarono i cavalli ad uno schiavo dalla pelle mulatta ed entrarono.
Come varcò la porta notò un grande movimento,
Ma tra tutte le voci presenti ne distinse una in particolare, una conosciuta .
Un gruppo di guardie trascinava con la forza un uomo che cercava di opporsi con grande vigore.
La voce familiare apparteneva a quell'uomo che lottava per la propria vita.
" Cosa succede qui ? " chiese autoritario mentre alcuni soldati lo salutavano rispettosi,
Ma nessuno poteva dirgli cosa esattamente stava accadendo,
Per tutte le guardie sarebbero stati soltanto ordini dell'imperatore e gli ordini come essi sapevano ormai bene dovevano essere solo eseguiti.
" Flavio, amico mio! " disse a voce alta speranzoso il Senatore ,
Tendeva le mani in alto, le braccia tremavano come foglie in autunno e la voce balbettava impaurita emettendo suoni sconnessi frutto di quelle grandi scosse frenetiche al cuore che la paura dava agli uomini.
Flavio seguì con gli occhi la scena ,
Fabio era un suo amico , lo conosceva da tempo e non poteva sopportare di vederlo in quello stato ,
Una mano toccò la sua spalla ,un tocco gelido
" Ha avuto quello che meritava "
Guardò Cassio ,il solito sguardo indifferente e il solito ghigno
" Perchè ? " Chiese il ragazzo osservando il Consigliere
" Impara a mettersi contro di me " disse quello sorridendo .
Il suo sguardo tornò sull' amico che stava andando via ,
Si ripromise che lo avrebbe salvato ,ma non in quel momento
Sarebbe stato pericoloso per entrambi .
" Ma non sei venuto qui per questo ,
L' imperatore ti vuole " Gli disse ancora Cassio.
S' incamminarono e durante il breve tragitto entrambi formularono mille pensieri ,
Cassio aveva avuto una piccola vendetta contro il Senatore ,
Non era l' unico di cui si sarebbe vendicato ,ne aveva tanti .
I ricordi dolorosi non si potevano scordare e questo lo sapeva bene ,
Avrebbe compiuto ogni cosa ,tempo per tempo ,
Lo aveva promesso che si sarebbe vendicato .
Una sola persona avrebbe completato l' opera .

Arrivarono dinnanzi a Caligola ,
Flavio s' inginocchiò e l' imperatore fu lieto.
" Ho bisogno di te ,di un piccolo favore "
Disse egli in piedi ,scintillante nelle sue vesti preziose
" Da tempo ormai i Senatori hanno assunto troppo potere e con le loro parole minacciano il tuo imperatore ,
E in particolare ce ne sono alcuni che sono diventati troppo pericolosi per l' integritá dell' impero " continuò
Flavio capì
" Signore lei mi sta chiedendo troppo " disse preuccupato cercando di rimanere rispettoso ,
" Ma non le sto chiedendo troppo in fondo se ci pensa bene " continuò l' Imperatore ,
" Sono un Soldato non un Sicaro "
" Ma non è il compito di un Soldato uccidere ? " chiese Caligola con voce divertita avvicinandoglisi
" Perchè proprio io? " chiese Flavio disperato
" Perchè lei è l' unico di cui quelle bestie si fidano ormai '" gli sussurrò il ragazzo di 29 anni
" Lei sa che sono stato cresciuto da un Senatore ,
Come può chiedermi questo ? " disse il Capitano delle guardie Pretoriane
"Può Scegliere ,
Se diventare uno degli uomini più potenti di Roma o un misero pezzente ,
E che cosa direbbero i vostri genitori guardando il loro unico figlio mendicare per le strade o essere cibo per le bestie ? "
Gli disse a bassa voce Caligola ,conscio di aver colpito in centro.
Flavio sentí il cuore lacerato a metá e un profondo vuoto nell' anima .
" Ci pensi " gli disse ancora Caligola .

****************

Giulia arrivò davanti al palazzo imperiale ,
Si mise ad aspettare sedendosi in una panca nel giardino vicino ad un albero di rose .
Il cielo era buio e le stelle splendevano nel firmamento ,
Giulia adorava il cielo stellato ,
Quando era piccola soleva contare le stelle insieme ad Aristeides e spesso finiva per addormentarsi perdendo il conto ,
Toccava cosí al greco riportarla a casa .
Riuscivano a consolarla le stelle ,la facevano sentire meno sola .
Era la prima volta che vedeva un simile giardino,
In poche parole era bellissimo ma d' altronde come poteva non esserlo ,si trattava sempre del giardino dell' imperatore .
Guardava meravigliata ,
C' erano tutti i tipi di piante e fiori ,dal più esotico a quello nordico ,
Una bellezza pura e il colore fresco .
Passavano i minuti ed ella continuava ad aspettare e nel farlo si era cimentata ad osservare con precisione ogni pianta cercando con gli occhi un tratto che li differenziava o il particolare della bellezza che le contrastingueva .
Per un attimo si diede della sciocca ,
Aspettava un ragazzo ,il suo migliore amico da una vita ,che probabilmente era cambiato e non aveva più a che fare con lei ,
Non poteva dire con sicurezza cosa avrebbe provato se Flavio non sarebbe venuto ,
Troppe emozioni ,farfalle nello stomaco e pensieri nella Testa .
"

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 07, 2016 ⏰

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