Prologo

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"Come la calmi la voglia di abbracciare una persona quando non puoi farlo?"

L'amore è strano. L'amore è diverso e varia da persona a persona. Quando qualcuno si innamora, viene attratto da tutto: dagli occhi, dal viso, dal sorriso, dalla risata, dai gesti che è solito fare, dal carattere, dai periodi tristi e da quelli felici, dai difetti e dalle imperfezioni, ma soprattutto dall'anima. Che cos'è l'amore, se non un combaciarsi perfetto di anime? E chi ha mai detto che quelle anime possono essere solo due? Cosa ti impedisce di stare con due persone se quelle ti fanno sentire finalmente nel posto giusto? Niente, solo te stesso e gli ostacoli che ti poni.

Percy Jackson, figlio di Poseidone, ormai famoso sia al Campo Mezzosangue che al Campo Giove per le sue imprese, era giunto a quesa conclusione dpo due settimane di attenta riflessione. E per 'attenta riflessione' si intende che non aveva pensato ad altro, che fosse giorno o notte, mattina o pomeriggio. Due settimana di completa confusione, che ormai non si ripresentava da un mese. Un mese fatto di amore, gioia e sensazioni che non aveva mai provato.

Erano passati esattamente ventotto giornida quando aveva lasciato la sua ormai ex-ragazza, Annabeth Chase, figlia di Atena, e questa ancora lo guardava male ogni volta che passava e non aveva intenzione di rivolgergli la parola. Ma a Percy non importava, soprattutto quella mattina, mentre si dirigeva sorridendo verso il suo 'piccolo' segreto. Bussò alla casa uno secondo il loro segnale, ovvero tre volte e velocemente, e subito Jason gli venne ad aprire, lo trascinò dentro e lo salutò con un bacio che di casto aveva ben poco.

"Buongiorno anche a te, amore." disse il figlio di Poseidone.

"Mi sei mancato." sussurrò Jason.

"Ci siamo visti questa mattina a colazione."

"Ma non così." e detto ciò, lo baciò di nuovo.

"Dov'è Nico?" chiese il moro, quando si staccarono, accomodandosi sul letto dell'altro. In quel momento la porta del bagno di spalancò, mostrando il figlio di Ade che accennò un sorriso a Percy. Nico salì a cavalcioni sulle gambe di Percy e i due si baciarono, mentre il biondo sorrideva a quella scena. Ci era voluto un po' di tempo per far si che ognuno di loro non si sentisse a disagio vedendo gli altri due in atteggiamenti intimi. Dopo qualche minuto Nico si ritrovò steso sulle gambe di entrambi, mentre Percy aveva la testa appoggiata sulla spalla di Jason.

"Ieri Piper mi ha chiesto di nuovo come mai tu l'abbia lasciata -esordì Percy rivolto al figlio di Giove- le ho ripetuto per la centesima volta che non lo so."

Jason alzò gli occhi al cielo, sbuffando.

"Prima o poi dovrà farsene una ragione. Sia lei, sia Annabeth, sia Will."

A sentire il nome del figlio di Apollo, Nico grugnì.

"Quella statua di Zeus mi inquieta, sembra che ci guardi." Disse cercando di cambiare argomento.

"Già -annuì Percy- oggi è esattamente un mese che stiamo insieme, giusto?"

"Si -rispose Jason- ma cosa c'entra adesso?"

"Beh, dobbiamo festeggiare. Se proprio quella statua ci deve guardare, diamogli uno bello spettacolo."
"Pensi sempre alla stessa cosa..."

Poi fu solo un miscuglio di lingue che si toccavano, corpi che venivano esplorati da mani sicure, labbra mai sazie, brividi che scorrevano lungo la schiena, gemiti che finalmente non avevano paura id uscire, così come le emozioni e i 'ti amo' che troppe volte dovevano venir seppelliti.

Percy Jackson, Jason Grace e Nico Di Angelo si amavano, ma lo avevano scoperto solo un mese fa, quando per la prima volta erano finiti a letto insieme.

*ANGOLO AUTRICE*
Io ho sempre amato i perjasico, e mi sembra d'obbligo dedicargli una Fanfiction seria. Non so quanti capitolo saranno, potrebbero esserne venti o cinquanta, ma prometto che ci lavorerò molto. Penso di mettere un capitolo alla settimana. Quindi, sabato prossimo, nuovo capitolo!
Sciao sciao
-Fonissa

Our Is Love||PerjasicoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora