•Ogni tramonto rimasto.•

•PROLOGO•

All'apparenza ho una vita perfetta e il cognome dei miei genitori mi ha segnata dal giorno in cui sono nata.
Nella mia vita tutto é stato programmato da loro, ed é inutile dire che per chi ama i soldi e la popolarità sarebbe la vita perfetta.. ma per me no.

Tutto programmato nei minimi dettagli, ma per ciò che veramente mi piace fare non c'è mai spazio.
Scuola, sport, studio, sono le uniche cose che probabilmente saranno sempre presenti nella mia vita.

Cheerleader della scuola più popolare di Bristol, la S.A. Bristol e amica di tutti; un posto pronto nell'agenzia di famiglia che mi aspetta e una marea di sogni infranti.

Per i miei genitori ero solo una loro futura collega, la babysitter dei miei fratelli e la donna delle pulizie e credevano di poter farmi felice con numerosi regali costosi.

Per i miei amici invece ero quella ricca, quella che ha girato tutto il mondo o semplicemente la Moore, solo i veri amici, e di quelli ne ho ben pochi, mi chiamavano Bea.

Ma chi ero veramente? Chi ero per me? Chi sarei potuta essere per lui? Probabilmente mi vedeva solo come la ricca sfondata che se la credeva, o forse lui era un gran stronzo e già mi odiava dal primo momento in cui mi ha vista.

Ma io, che della situazione economica degli altri, delle loro raccomandazioni o del loro ceto sociale sono poco interessata, vedevo in lui un tramonto.. prendetemi anche per stupida ma io non gli vedevo il mare negli occhi, né un prato verde e neppure il cielo di notte, in lui vedevo il tramonto.

In lui vedevo quei momenti di spensieratezza che non avrei mai creduto poter vivere, vedevo i sorrisi che mi sono mancati dalla mia famiglia e le incitazione a fare ciò che mi piace. In lui vedevo il sole dietro i monti lontani, e le nubi rossastre.

In lui vedevo me,o meglio, la me che sarei voluta essere.