POV'S JOSH

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Da quando Oscar mi aveva detto esplicitamente che per il bene di Sofia era meglio se la lasciassi da sola, l'avevo fatto.
Non passavo più a casa sua, non la vedevo da tre giorni, da più di 72 ore.
Mi mancava come l'aria.
Ogni tanto chiamavo sua madre per sapere come stava ma la sua risposta era sempre la stessa
"Sembra che si  riprenda ma poi crolla di nuovo"
E quando le chiedevo
"Ha chiesto di me?"
Il suo no netto, era più doloroso di una pugnalata.
Fino a quando non la chiamai mercoledì, esattamente il terzo giorno che non la vedevo e le parole che mi disse mi riempirono il cuore di gioia
"Sofia si è ripresa, esce,corre,canta è andata a fare shopping con le compagne,ce l'abbiamo fatta josh."
In quel momento per la prima volta in vita mia ringraziai Dio,corsi a farmi una doccia,a vestirmi e fui pronto per dirigermi a casa della ragazza che amavo con tutto me stesso.
Presi le chiavi e una volta uscito due figure mi impedirono il passaggio.
Erano due ragazzi alti e grossi, avranno avuto qualche anno in più di me ed erano completamente vestiti di nero
"Tu sei josh?" Mi chiese uno incappucciato
Annuì non capendo chi fossero
"Perfetto entra dentro casa tua, non urlare non fare gesti inconsulti, chiudi la porta a chiave e abbassa le serrande in modo tale che nessuno veda nulla, veloce" disse parlandomi all'orecchio.
Improvvisamente sentì qualcosa di freddo sbattere nella mia schiena, capì immediatamente che si trattava di una pistola.
Il sangue mi si gelò e iniziai ad aver paura come mai nella mia vita.
io non avevo paura di nulla, ma quella situazione mi terrorizzava.
Feci immediatamente tutto quello che mi chiesero.
Entrai in casa seguito da loro, chiusi la porta a chiave cercando di non tremare, abbassai le serrande e mi sedetti nel divano insieme a loro.
Erano enormi, alti, vestiti completamente di nero, ma soprattuto era due volti a me sconosciuti, mai visti.
Il tipo posò la pistola nel tavolino davanti a me e mi calmai leggermente.
"Ti starai chiedendo chi siamo noi e cosa vogliamo vero ragazzino?"
Annuì non sapendo cosa altro dire.
"Conosci Cassandra Johnson ?
Non la conosci vero?
Be lei a te ti conosce benissimo, frequenta la tua stessa scuola, è alta, bionda super formosa.
Ti guarda dalla prima superiore ma tu, il grandissimo bad boy josh non l'hai mai cagata.
Guardavi tutti tranne mia sorellina.
Già sono suo fratello maggiore, Patrick piacere."
Strinsi la mano a questo ragazzo, non avevo idea né di chi fosse Cassandra né chi fosse lui.
Ero terrorizzato quella pistola mi dava ai nervi.
"C-cosa volete da me?" Chiesi schiarendomi la voce per non far notare la paura
"Cosa vogliamo ?" Disse ridendo
"Vogliamo che tu dopo anni ti metta con mia sorella, non concepisco che qualcuno rifiuti la mi principessa, molla quella brutta sgualdrina con cui stai e va a prendere Cassandra e convincila a venire alla festa che ci sarà stasera,chiaro?
Se no questa bella pistola, saprà chi sparare, una certa Sofia, non so se hai presente"Disse con quel sorriso che si ritrovava puntandomi nuovamente la pistola nella schiena.
Alla parola sgualdrina sapendo che si stesse riferendo alla mia Sofia stavo per saltarli addosso, ma sapevo le conseguenze e mi moderai.
Annuì cercando di calmare la rabbia e la frustrazione di quel momento e gli aprì la porta, una volta usciti diedi un pugno al muro e mi feci anche male.
Ma stavo di merda, dovevo lasciare la ragazza che amavo dopo tutte le peripezie per stare assieme a una del quale non avevo la minima idea di chi fosse.
Ero arrabbiato.
Non ero mai stato sotto gli ordini di nessuno nella mia vita, nemmeno di mia madre, ma dovevo farlo per il bene di Sofia, di nessun altro.
L'amavo troppo,più di me stesso.
Il muro si era spaccato, guardai la mia mano e dalle nocche il sangue grondava, andai su presi un asciugamano e cercai di fermare l'emorragia mentre le lacrime per il nervosismo scendevano impetuose.
Il josh forte e coraggioso non c'era più, dovevo solo capire se quello era un pregio o un difetto.
Feci una sorta di fasciatura alla mano, presi giacca e chiavi e mi diressi all'indirizzo che mi avevano consegnato quei due bastardi.
Arrivai e suonai.
Ad aprirmi fu una ragazza bionda, molto formosa, con un solo asciugamano addosso che la copriva a malapena.
Niente in confronto alla mia Sofia, pensai in quel momento.
Appena mi vide la sua faccia da raggiante diventò confusa, potei capire che lei non sapeva nulla di tutto quello che avevano organizzato il fratello e gli amici, quindi decisi di non dirle nulla.
"Piacere sono josh, io e te ci siamo già visti mi sembra?"
Lei diventò tutta rossa.
All'apparenza non sembrava una ragazza che arrossiva visto che andava a culo di fuori, pensai.
"Ehm, sisi, andiamo nella stessa scuola, io sono Cassandra ma mi puoi chiamare cassy" e mi strinse la mano con le sue lunghe unghie laccate di rosso.
Meglio quelle senza smalto di Sofia, pensai.
Le strinsi la mano e finsi un sorriso.
A pelle non la sopportavo, mi sembrava una finta timida.
Mi invitò ad entrare in casa sua e di aspettarla sul divano mentre si cambiava, e dovetti accettare.
Notai sul tavolino una foto di suo fratello e lei presi per mano, odiavo quel tipo.
Quando scese quasi mi strozzai con la mia stessa saliva,aveva una misera vestaglia che non lasciava nulla all'immaginazione, che schifo.
Feci un sorriso e girai lo sguardo.
Mi si sedette di fianco e iniziò a parlare del più e del meno, mentre la sua mano si avvicinava sempre di più al cavallo del mio jeans.
Non sapevo quale santo mi stesse dando la forza di non prenderla e allontanarla immediatamente.
Non volevo nessun'altra mano che toccava il mio corpo se non quella di Sofia.
Quando ad un certo punto...

SPAZIO AUTRICE:
Ciao a tutti,
Scusate se ho aggiornato solo ora ma ho avuto grossi problemi con il Wi-Fi e non riuscivo a pubblicare il nuovo capitolo.
Volevo ringraziare tutti quelli che mi seguono perché siete numerosi, e un grazie immenso a tutti quelli che commentano facendomi mille complimenti.
Grazie davvero.
A presto😘

Confine tra odio e amore 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora