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L'inverno si faceva sentire,le stradine della città erano deserte,gli alberi erano spogli,nell'aria aleggiava una brezza troppo fredda.
Ma non solo,si faceva sentire sulle gote e sul naso della piccola Asia,che ogni inverno si tingevano di rosso,facendola somigliare alla renna di Babbo Natale.
Aveva una pelle candida e bianca,tanto da distinguersi con i piccoli fiocchi di neve che oramai non vedeva da qualche anno.
Spruzzi di macchioline le coprivano il viso,efelidi che lei odiava.Tutto racchiuso da capelli neri come la pece e occhi marroni chiaro.
Era bassina,tanto da somigliare ad una ragazza di terza media,ma era di terzo  superiore.Inoltre era fin troppo magra,per questo sentiva il freddo moltissimo.
Indossava quasi sempre cose pesanti,anche in estate,perché il suo corpo era freddo giorno dopo giorno.
Nessuno si era mai avvicinato più di tanto,per il suo carattere chiuso e timido,ma anche per il suo "passato" non troppo passato.Non erano morti i genitori,solo colpita da tanti fatti che la segnarono profondamente.
Camminava a passo veloce,per non arrivare tardi a scuola,amava la puntualità,la precisione ed,inoltre,odiava entrare quando poi tutti,si potevano girare a guardare.
Come ogni ragazza,amava sognare,magari una bella libreria  solo per lei,con tutti i tipi di libri:fantascienza,narrativa generale e storica,giallo,romanzi rosa,romantici o drammatici.
Per era questo che per lei era vivere..i libri.I libri aprono la mente,ti fanno vivere un'esperienza fantastica e indimenticabile.
A Boston c'era una libreria ma una molto piccola,e a volte,non poteva permettersi di comprare tutto ciò che desiderava,quindi si limitava a non chiedere sempre libri.
Passava davanti alle vetrine e guardava tutti gli oggetti esposti,scarpe,collane,caramelle,pensando che non aveva fatto colazione,ma poco importava,i soldi che portava per comprarsi il panino,li spendeva quasi sempre per comprare libri.
Passo dopo passo,negozio dopo negozio,arrivò davanti alla scuola.Una scuola per famiglie ricche,ma,lei aveva ottenuto una borsa di studio,che le aveva garantito una specie di abbonamento per quanto riguarda i libri,gli oggetti,e in parte,le gite che si facevano.
In questa scuola tutti si credevano dei scesi in terra,per questo forse,Asia non aveva mai strinto amicizia con qualcuno di loro.
Tutti vestivano abiti firmati,o sfoggiavano macchine lussuose.
Non c'era niente che sorvegliava la scuola,come dei cancelli,era solo una struttura di due piani,arredata come le altre.C'erano tende che oscuravano la vista,lavagne non-elettronica,corridoi lunghi e bianchi.
Sembrava un ospedale,ma la ragazza non si è mai lamentata,anzi ha sempre ringraziato quel qualcuno per aver vinto quella borsa di studio.
Si studiavano tutte le materie e,alla fine dei tre anni,si doveva scegliere quale materie di voleva approfondire.
Quest'anno sarebbe toccato a lei,una volta scaduto il tempo.
Asia non parlava molto,alcuni la credevano muta,ma quello che diceva era molto profondo,a tutti quelli che le rivolgevano parola,e se volevano una risposta,lei si limitava ad una alzata di spalle o a monosillabi.
Camminava lungo il sentiero per arrivare alla porta d'ingresso, ai lati c'erano ragazzi che si rivedevano dopo un'estate, ragazze che parlavano di ragazzi o qualcosa che sicuramente ad Asia non interessava.
Il freddo pungeva la pelle della ragazza,attraversata da brividi.
"La nonna doveva cucirti un altro maglione"esclamò un ragazzo alto e moro.Gli fece i raggi x,e nella sua mente,balenava la scritta 'PERICOLO',quindi si limitò ad una alzata di spalle.
"Non intendevo insultarti,ho visti che avevi freddo,tutto qua" continuava imperterrito lui,che si grattava il retro del capo con fare imbarazzato.
Lei gli lanciò un'occhiata come per dirgli che non le interessava,o almeno non più.
"Marcus,piacere" si presentò e allungò la mano,aspettando una stretta di mano che non arrivò,non ancora per lo meno.
"Asia" disse semplicemente prima di entrare e dare il via a tutti gli studenti di entrare.
Le professoresse non erano cattive,erano severe al punto giusto,c'era qualcuna che era bruciacchiata qua e là,ma erano okay.
Le lezioni erano davvero interessanti,insomma chi di voi non ha mai sottovalutato la presenza di un'anima?Psicologia.
"Asia,la professoressa Torre ti sta cercando" le disse una compagna di classe.Erano finire le lezioni quindi non sapeva che cosa aveva combinato.
Cammina scalciando sassi immaginari e,sentendo delle voci,si avvicinò a quella che sembrava la classe dove c'era la professoressa Torre.
Bussò ed entrò, trovando la cartella dei suoi studi, quest'anno, triennali.
"Allora,Asia,so che per te non è un problema,ma sarebbe difficile aiutarmi con dei fogli con le tue borse di studio?" chiese aspettando una risposta dalla ragazza.
Lei annuì e incominciarono a sistemare i fogli,una foto cadeva da una delle cartelle,e cadeva 'come corpo morto cade'.
La ragazza si chinò a prendere la foto di un ragazzo,vestito come un giocatore di baseball. Era stupendo questo lo posso dire io.
"Lui è mio figlio,domani entrerà a far parte di questa scuola" disse la Torre,poi se ne andò non prima di ringraziarmi per averla aiutata.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 28, 2016 ⏰

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