Eren x Levi (shingeki no kyojin)

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Eren e Levi passeggiavano per il quartier generale del corpo di ricerca.
-Se vuoi davvero diventare forte, non sottovalutare l'allenamento di base-
Levi era concentrato nel fare la ramanzina ad Eren che, un attimo prima, aveva finito gli allenamenti facendo delle figuracce.
Levi continuava a camminare guardando avanti e sputando sentenze su eren, mentre lui fantasticava su cosa avrebbero potuto fare la sera una volta tornati nella loro camera.
"Potrei prenderlo alle spalle quando finisce di lavarsi e iniziare a baciargli il collo....... Oppure lo potrei aspettare sul letto mentre si cambia e poi prenderlo di spalle e baciargli il collo..."
Eren immerso nei suoi pensieri iniziò a divagare "...Quanto mi piace il suo collo.... Lo bacerei tutto il tempo... E le sue orecchie... Ohhhh le sue orecchie sono le migliori.... Sensibili...... Ma anche i suoi capezzoli e linguine...... " Eren capì che qualcosa si muoveva e così si costrinse a pensare a qualcos'altro, quando vide un gatto.
"Ecco qualcosa che può distrarmi" Eren senza curarsi di Levi corse dal gatto e iniziò subito a rilassarsi.
"Ma a cosa pensa quello stupido" Levi era irritato per il fatto che nello stesso istante in cui si era allontanato lui gli aveva chiesto se voleva andare in camera, dato che alla cena ci mancava molto.
"Perché da tutte le sue attenzioni a quel gatto... È una settimana ormai che non facciamo qualcosa... tutte le volte che provo ad avvicinarmi lui si allontana.... Non resisto piu"
Eren si stava calmando ed anche li sotto tornò la quiete. "meno male, ho rischiato grosso"
"Ti piacciono i gatti èhhh???? "
Il caporale si ricordò di un paio di orecchie da gatto che il capitano aveva portato al quartier generale.
Dopo cinque minuti Levi tornò ed Eren, come aveva previsto, era ancora lì ad accarezzare il gatto.
Si schiarì la gola per attirare l'attenzione del cadetto, ma fu inutile. Ci riprovò ma niente
"adesso gli tiro qualcosa..."
Eren si girò di scattò quando Levi provò ad attirare la sua attenzione una terza volta.
Rimase allibito quando lo vide.
"Cavolo, Levi, allora me lo fai apposta.... Così sei troppo adorabile, non resisto......basta"
Eren perse Levi per le spalle e senza pensarci due volte lo baciò. Levi si abbandonò a quel bacio.
"-ho detto che devi smetterla, io ho dei limiti, non possiamo continuare a farlo tutte le volte che siamo da soli-" a Eren tornarono in mente le parole di Levi l'ultima volta che erano stati a letto. Si fermò. Levi non capí, ma era troppo tardi e non voleva spiegazioni, lo prese per il polso e iniziò a tirarlo verso la sua camera.
Aprì la porta e una volta entrati scaraventò Eren sul letto e chiuse la porta a chiave.
Il cadetto non capiva cosa stava succedendo, ma Levi gli stava venendo in contro. Il caporale gli prese il viso tra le mani e iniziò a baciarlo, poi disse -Se non lo fai tu, allora vuol dire che ti spoglierò io-

Inizio a levargli il giubbotto e a slacciargli i pantaloni. Eren rimase scioccato e indietreggiò.

-Ma cosa ti prende Levi... Smettila mi fai paura... Tu non fai mai il primo passo-
-Allora perché non continui tu? Prenditi la responsabilità di questo- e indicò giù. Eren non seppe cosa fare ma era nella sua stessa situazione, così continuo.
Iniziò a spogliare Levi togliendogli il fazzoletto e spacciandogli la camicia, dopo aver tolto il giubbotto, continuando a baciarlo. Si ricordò quello che aveva pensato poco tempo prima, i punti sensibili di Levi: il collo, le orecchie, i capezzoli e il linguine. Iniziò a slacciargli l'imbragatura del movimento tridimensionale e una volta tolta la fece cadere dal letto. Gli sussurrò all'orecchio parole dolci e lui rabbrividí. Lo baciò sul collo dove gli lasciò un segno. Passò al petto e poi più in giù.
Quando ormai era pronto e stava per entrare Levi chiuse le gambe. Eren pensò di aver esagerato e di essersi solo lasciato trasportare.
-Posso sapere cosa ti è preso in quest'ultimo periodo? Non hai provato a toccarmi neanche una volta. Se non me lo dici, non ti faccio continuare- disse Levi ansimando. Eren era spaesato e iniziava a sentire dolore.
-Guarda che è colpa tua- levi non capí -sei tu che mi hai detto che hai dei limiti e che non potevano continuare così..... Io ho solo fatto quello che hai detto, ho smesso-
-Cosa!!! Era perché lo abbiamo fatto per dieci volte in una settimana... Il mio corpo non c'è la faceva a resistere e durante le esercitazioni stavo diventando lento- Levi iniziò a sentirsi responsabile di quella situazione. Si ricordava bene quello che era successo: aveva detto ad Eren di togliersi poco prima che iniziassero, si ricordava di avergli parlato di alcuni limiti ma non di avergli detto di smetterla completamente.
-Senti Eren, io ti avrò anche detto di smetterla ma era più un aspetta... Non voglio che tu smetta- Levi accarezzò la guancia di Eren che era sopra di lui. Adorava la sua pelle, liscia e giovane. I suoi capelli erano leggermente unti e un po' sudati. Il caporale iniziava a non farcela più così lentamente riaprì le gambe e prendendo il viso di Eren tra e mani gli sussurrò -Ti prego non fermarti, solo aspetta che io ti dia un segnale, come quando siamo in missione.- Eren arrossì, era in imbarazzo, Levi continuò -Adoro quando lo facciamo, ma non ti amo solo per questo. Io ti amo per quello che sei: forte, coraggioso, intraprendente e temerario; anche qui, dove ognuno dimostra quello che siamo realmente-
Eren sentí le lacrime scendergli sulle guance e le forti mani di Levi asciugarono il suo viso
-non sai quanto ti amo, mio adorato Levi-
Eren iniziò a baciarlo e Levi non resistette, lo fece girare e trovandosi sopra di lui, costrinse Eren ad infilarlo. Sentirono entrambi un piacere immenso e si abbandonarono l'uno all'altro.
Continuarono a farlo finché non sentitrono qualcuno bussare alla porta. Si fermarono immediatamente.
-Ehi Levi, è pronta la cena- il capitano Elvin aveva sempre molto tempismo.
Levi ed Eren si guardarono.
-scusa Elvin, non scendo. Ho avuto un imprevisto con l'imbragatura e la stò aggiustando-

Eren cercò di rimanere il più fermo possibile.
-ok, Levi, salutami il tuo imprevisto...-
Come al solito il capitano aveva capito tutto e li avrebbe coperti.
-Senti Eren, cosa devo dire di te... Non potete avere entrambi un imprevisto...-
-Di pure che sto riposando, dato che gli allenamenti sono stati massacranti, grazie-
Elvin era davvero un buon amico e non li avrebbe mai traditi.
Quando non sentirono più i passi del capitano si misero a ridacchiarre e continuarono tutta la notte. Ormai erano una cosa sola e nessuno dei due si sarebbe mai tirato indietro.

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