CAPITOLO 2

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Nella foto: Samhael

Appena entriamo a scuola vediamo la nostra preside uscire dal suo ufficio e, appena ci vede, ci viene incontro con un sorriso disegnato sulle labbra solitamente severe.
-Buongiorno, ragazzi- esordisce, -vedo che il nuovo ragazzo ha fatto già una nuova amicizia.-
Arrossisco stranamente imbarazzata, mentre Samhael sfodera un sorriso perfetto lanciandomi una veloce occhiata divertita che faccio finta di non notare.
-Ehm... Buongiorno Mrs. Finnel- bofonchio come un' idiota, abbassando gli occhi.
-Stavate già andando in classe?- domanda lei gentilmente.
-Sì, giusto per evitare l'invasione di massa da parte del resto della scuola- risponde Sam con tono professionale.
La preside ride, leggermente divertita, scuotendo il capo. -Ti capisco, in effetti la cosa potrebbe risultare un po' sconvolgente. Tuttavia dovrei prima parlarti, perciò al limite ti accompagnerò alla tua nuova classe dopo che saranno entrati tutti, così ne approfitterò per presentarti ai tuoi nuovi compagni.-
Lui annuisce e si volta verso di me. -Allora ci vedremo dopo in classe- mi dice con uno sguardo indifferente.
-Okay, a dopo allora- replico, scrollando le spalle. -Arrivederci, Mrs. Finnel-
-A dopo Evelyn.-
Mentre i due si dirigono verso la presidenza io mi avvio verso la classe, pensierosa.
Appena vede la mia faccia, Al capisce subito che c'è qualcosa che in qualche modo mi turba: mi squadra attentamente con occhi interrogativi, tentando di indovinare i miei pensieri, invano.
-Beh, che è quest'espressione perplessa?- mi chiede, mentre mi accomodo accanto a lei.
-Bah, niente di che- faccio io, cercando di liquidare la questione. Cosa non facile quando si ha a che fare con la cocciutaggine di un'amica come Al.
-"Niente" mi sembra troppo poco- ribatte infatti, continuando a squadrarmi.
Alzo gli occhi al cielo.
-Insomma, mi vuoi dire cos'hai, per favore?- insiste lei.
Eccola che parte all'attacco, mi dico irritata. -Te lo ripeto, non ho niente, ho solo appena fatto l'onorevole conoscenza di Samhael, tutto qua.-
-E chi sarebbe questo Samhael?-
-Il nostro nuovo compagno di classe- rispondo in tono secco, determinata a chiudere la questione. Perchè mi sto comportando in modo così nervoso? mi domando, intanto, oltremodo confusa.
-Ah, pensavo che fosse successo chissà cosa!- sbuffa la mia amica.
Le lancio un'occhiataccia che lei evita alla grande, ma non faccio in tempo a risponderle che suona la campanella e il resto dei miei compagni di classe entra alla spicciolata, andando di corsa ad occupare i posti.
-Ciao ragazze!- ci saluta una ragazza con un caschetto di capelli neri e un paio di occhiali. Si chiama Sarah, ed è un'amica mia e di Al, decisamente brava nello studio e soprattutto è la più dotata di buon senso fra noi tre.
-Ciao, come hai trascorso le vacanze?- la salutiamo, abbracciandola. Lei trascorre ogni vacanza estiva dai suoi nonni, fuori città, e ogni qualvolta la rivediamo, ha sempre novità da raccontare.
-Bene, anzi, benissimo... Poi vi racconterò tutto durante l'intervallo- risponde, poiché in questo momento sta entrando Mr. Reverson, il nostro insegnante di biologia. Sarah va a sedersi nel banco dietro di noi, accanto a un'altra ragazza, Lauren, sua perenne e inseparabile compagna di banco da ormai tre anni.
-Salve ragazzi, bentornati!- esordisce il prof sorridendoci affabile. È un uomo bassetto, dall'aspetto gentile, ma la sua voce da tenore contrasta notevolmente con la sua figura, la quale, tuttavia, rispecchia ed evidenzia il suo carattere mite e paziente. -Avete passato delle belle vacanze, spero- prosegue, posando la sua inseparabile valigetta sulla cattedra.
Tutti assentiamo, dimostrando diverse gradazioni di entusiasmo.
-Sicuro!- esclama un nostro compagno, lanciando una veloce occhiata complice al suo amico vicino di banco, che ridacchia divertito da un qualche probabile ricordo estivo passato assieme a lui.
Un altro ragazzo, invece, sbuffa irritato, sicuramente rimpiangendo i suoi due adorati mesi di vacanza.
In quel momento qualcuno bussa alla porta; quando questa si apre, entra la nostra preside e, dietro di lei, Samhael.
Istantaneamente ci alziamo tutti in piedi, salutandola rispettosamente, ma appena i miei compagni notano il ragazzo accanto a lei, si zittiscono istantaneamente. Alcune delle ragazze trattengono bruscamente il fiato e lo fissano imbambolate, mentre i ragazzi lo squadrano incuriositi. Con la coda dell'occhio noto che Al lo sta guardando con aria indifferente e quasi distaccata. Nascondo un sorrisetto divertito: è tipico di lei comportarsi in modo così freddo e controllato e, anche se spesso non se ne rende conto, questo suo atteggiamento la rende piuttosto attraente agli occhi maschili. Ma lei non se ne cura mai.
-Ragazzi, lui è Samhael Radley, il vostro nuovo compagno di classe.- Mentre Mrs. Finnel fa le presentazioni, gli occhi argentei di Sam scorrono su ognuno di noi, senza soffermarsi su nessuno in particolare. Ma quando incrocia il mio sguardo, il tempo sembra improvvisamente rallentare e fermarsi: mi osserva concentrato, le sopracciglia corrugate, come se fossi un enigma da risolvere.
Perchè ora mi fissa così, come se non mi avesse mai vista fino ad ora?, mi domando, perplessa.
Improvvisamente, una sensazione strana, come di riconoscimento, mi invade e una sorta di vertigine mi ottenebra per un istante la vista, senza però nascondere quegli occhi grigi fissi su di me. Stranamente mi riviene in mente l'incubo di stanotte, e un panico sconosciuto mi risveglia dall'insolito torpore in cui ero caduta. Distolgo lo sguardo in fretta e furia, e il tempo torna a scorrere al ritmo consueto.
-Eve, sei bianca come un morto, che ti succede?- mi domanda bisbigliando Al, con una nota di preoccupazione nella voce.
Scuoto la testa, incapace di pronunciare una sola sillaba. Con un gesto mi tolgo il giacchetto leggero che indosso: improvvisamente mi sento accaldata.
-Signorina Adam, ti senti bene?- La voce apprensiva di Mr. Reverson mi giunge stranamente ovattata.
-Ho caldo, prof- mormoro con un tono appena udibile. Merda, Eve, riprenditi! mi urla la parte cosciente e reattiva della mente. Non puoi svenire proprio il primo giorno di scuola, dannazione!
-Professore, accompagno Evelyn a prendere una boccata d'aria- esclama Al alzandosi prontamente e afferrandomi saldamente per un braccio. L'insegnante e la preside non esitano un attimo e acconsentono subito.
Anche se non lo vedo, percepisco gli occhi di Samhael perforarmi la schiena.
-Se la situazione non si stabilisce portala in infermeria- si raccomanda Mrs. Finnel seguendoci con lo sguardo.
È solo il caldo, non si preoccupi, vorrei rassicurarla, ma le parole si rifiutano categoricamente di uscire.
A stento mi accorgo di essere trascinata verso le scale dell'ingresso della scuola e delle mani della mia amica che mi aiutano a sedermi con la schiena appoggiata al muro.
Appena poggio la testa sulla dura e fredda parete dietro di me, comincio a sentirmi subito meglio.
Quando sono in grado di collegare nuovamente il cervello al corpo, sposto gli occhi su Al e la sorprendo a fissarmi intensamente.
-Cosa c'è?- le chiedo con voce ancora debole.
La vedo sospirare e roteare gli occhi esasperata. -Sono io che dovrei domandarti cosa c'è, non tu!- sbuffa agitandomi l'indice sotto il naso. -Ho notato che sei sbiancata appena quel tizio nuovo ha posato lo sguardo su di te. E quello che mi ha davvero preoccupata è che lo fissavi come... terrorizzata. Perchè?-
Ecco, temevo che mi avrebbe fatto una domanda del genere. È troppo intelligente per non riucire a capire che c'è qualcosa di veramente serio che mi turba.
Dovrei raccontarle anche del sogno, penso intanto, indecisa se dirle tutto o no. Guardo per un istante quegli occhi verdi così familiari, dubbiosa...
Al diavolo! Con una scrollata di spalle le confesso ogni cosa, e anche se forse il tutto le parrà un po' assurdo, non me ne importa niente. Non più.

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Salve a tutteee!!! Ecco, come promesso, il 2 capitolo, spero che lo abbia descritto in modo decente.
Vi ringrazio moltissimo per aver sacrificato qualche minuto del vostro tempo per leggere questa storia ancora neonata e in fase di crescita❤.
Ho dovuto subito aggiornare questo capitolo, altrimenti la Al reale mi avrebbe costretta continuare a suon di frustate: sono già due giorni che ogni volta che ci vediamo in classe mi guarda male e sussurra in modo minaccioso "Scrivi!" facendomi fare incubi anche la notte!
Beh cara Al, eccoti finalmente accontentata!! Adesso Vossignoria mi concederà un po' di tregua?? (Scherzo, lo sai).
Comunque, tornando a noi, se volete darmi qualche consiglio e aiutarmi a migliorare la storia potete farlo tranquillamente nei commenti (anche se sono negativi, no problem, non mi offendo, anzi, mi aiutano a migliorare)
A presto belleeeee!!!!
SCIAOO!

THE DAUGHTER OF SIN-La Figlia Del PeccatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora