3.I'm so sorry

93 2 0
                                    

Ecco che la porta si aprì e il signor Bieber e la sua fidanzata, sempre perfetta, fecero la loro entrata nel salotto di casa nostra.

"Buona sera." Bieber è mio padre si scambiarono una stretta di mano, mentre mia madre salutava la ragazza accanto a lui.

Io rimasi per qualche secondo seduta sul divano, ma poi fui costretta ad alzarmi quando mio padre mi mandò uno sguardo di rimprovero.

Camminai la piccola distanza da me ai miei ospiti e i miei tacchi facevano un rumore fin troppo forte.

Il cuore batteva velocemente, in modo involontario, e non avevo idea del perché ad ogni passo aumentava sempre di più.

"Buona sera Signor Bieber" gli strinsi la mano, la mia fin troppo fredda, la sua fin troppo calda.

"Ciao Maya" mi sorrise e sperai di non essere arrossita perchè sarebbe stato davvero imbarazzante.

Mi girai verso la ragazza in piedi di fianco a lui.

"Salve, io sono Maya." Le persi la mano e lei strinse la mia, in modo distaccato.

"Io sono Selena" fece un sorriso forzato solamente quando Justin le strinse la vita.

"Come va a scuola Maya?" Mi chiese il signor Bieber.

Eravamo seduti a tavola, io tra mia madre e mio padre e difronte avevo il signor Bieber e quella Selena...

"Va piuttosto bene, i miei voti sono alti, ma credo di non aver dato ancora il mio meglio." Portai la forchetta nel piatto per poi portare un boccone nella mia bocca.

Mia madre era un'ottima cuoca.

"È importante dare sempre il meglio di se." Mi sorrise e tornò a mangiare.

"Signora Miller, è una cuoca eccezionale!" Si complimentò Bieber.

Mia madre arrossì leggermente e sorrise cordialmente, adorava quando qualcuno le faceva dei complimenti sulla sua cucina.

"Grazie mille signor Bieber"

"La prego, mi chiami Justin" mia madre si alzò per raccogliere i piatti e decisi di darle una mano.

Dopo che finimmo di mettere a posto in cucina, ci mettemmo tutti a sedere sul divano nel soggiorno.

"Sono davvero molto fiero di lei, Thomas. Il suo lavoro nelle ultime due settimane è stato formidabile, è stata molto diligente e responsabile." Si ritrovarono a parlare di lavoro.

Io presi il mio cellulare, nessun messaggio, nulla.

Si era dimenticato di me in così poco tempo?

Quando i miei occhi iniziarono a riempirsi di lacrime mi alzai in fretta dal divano.

"Scusatemi." Cercai di sembrare tranquilla, ma la mia dannata voce tremolante mi tradì.

Corsi in bagno facendo strisciare il vestito sul pavimento, mi chiusi la porta alle spalle e mi misi a sedere a terra. Iniziai a piangere disperatamente.

Come aveva potuto lasciarmi per una cosa così futile? Io lo amavo davvero.

"Io ti amo Alex" sussurrai tra i singhiozzi.

"Maya?" Il signor Bieber?!

Mi asciugai in fretta gli occhi e mi alzai in piedi.

"Si?" Mi appoggiai alla porta aspettando che parlasse ancora.

My father's employer Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora