*IF YOU'RE RECKLESS, AND FREE,
SPEAK UP, SING THIS WITH ME, WITH ME, WITH ME; WE'RE ALL FUCKING FREE!*Non avrei dovuto impostare come sveglia "You can't stop me" dei Suicide Silence. Ero già abbastanza intontita di mio la mattina. Mi alzai e mi diressi al bagno. Vedere le mie orribili gambe mentre mi spogliavo mi fece salire i conati di vomito, avevo un fisico a dir poco inguardabile, mi sentii più terribile del solito. Cercando di aprire il rubinetto della doccia mi accorsi di essere piuttosto debole, ma dopo un paio di tentativi ci riuscii ugualmente, spezzandomi un'unghia. Entrai nella cabina e mi abbandonai al delicato getto dell'acqua sulla mia pelle, canticchiando le canzoni della playlist apposita. Ero consapevole che farsi una doccia gelida alle 5:30 del mattino a settembre fosse da sconsiderati, ma non c'era cosa che mi rilassasse più di pensare sotto il getto d'acqua con un buon sottofondo goth rock. Mi coprii con l'accappatoio e mi diressi verso camera mia non potendo fare a meno di posare lo sguardo sullo specchio posizionato sul muro. Mentre "contemplavo" il mio orrido corpo mi accorsi di aver sporcato tutto l'accappatoio di sangue e dedussi che i tagli sulle gambe si fossero riaperti mentre mi insaponavo.
-Merda.- sbottai.
Presi le fasciature nascoste sotto al letto e le passai intorno alle cosce, applicando una leggera pressione per poi tornare a concentrarmi sulla mia immagine riflessa allo specchio. Mi apparsi seriamente inguardabile! Vidi le mie cosce più enormi di come mi apparvero qualche minuto prima...fui tentata di rimanere a casa, avrei risparmiato questo orribile spettacolo a tutti quanti. Sentii un peso nel petto salire fino ad arrivare alla gola, non riuscivo a rispedirlo giù. I miei occhi si arrossarono, pizzicando. E così uscì la prima lacrima della giornata, quale meraviglia.
Sentii bussare, era sicuramente mia madre...anche perché mio padre se ne era andato da un po', non poteva sopportare di avere una figlia malata.
-Cosa vuoi?- le chiesi con impertinenza.
-Muoviti Echo, smettila di fare la vanitosa davanti allo specchio, vuoi perdere la corriera?- rispose lei in tono sfottente.
Sentirmi definire vanitosa mi scatenò l'impellente impulso di strapparle i capelli a piccole ciocche, che però chiaramente, dovetti reprimere.
-Devi anche fare colazione, datti una mossa.-
Ero già abbastanza grassa. Perché avrei dovuto fare colazione? Avevo già saltato tre pasti, quindi mi ripromisi di continuare così.
-c'è tempo.- replicai acida.
-Perché l'accappatoio è sporco di sangue?-
-Ciclo improvviso.- mentii. In realtà non mi venivano le mestruazioni da circa 2 mesi.
Appena mia madre uscì dalla stanza iniziai a vestirmi. Trovare ciò che cercavo in un armadio in cui era tutto nero fu piuttosto difficile. Tirai fuori la maglia dei joy division, dei pantaloni neri piuttosto larghi, ed il mio felpone nero preferito forse di tre taglie in più della mia, presi le mie Demonia e le infilai. La mia frangia disordinata era indubbiamente da spuntare, mi copriva gli occhi. Inoltre sarebbe stata ora di cambiare i cyber dreads. Volevo essere presentabile all'autopsia.
-Merda, sono già le 6:45!- dissi col tono di voce agitato di chi sta per perdere la corriera il primo giorno di scuola.
Tirai fuori correttore ed eye-liner dalla trousse e sperai in vano di riuscire a coprire le occhiaie. Cercai di applicare l'eye-liner in maniera accettabile, ovviamente in vano, perciò mi sistemai la frangetta in modo da coprire le code venute storte, presi il mio zainetto blu notte e mi diressi verso la fermata.
Arrivai in anticipo di circa dieci minuti, mi dimenticai a casa l'accendino. Accanto a me era seduto un ragazzo sui 18 anni, e pensai che avrebbe potuto averlo lui un accendino.
-Hai da accendere?- chiesi sfacciata
-No. Ti sembro uno che fuma? Tu piuttosto, che razza di motivo hai per farlo?- ribatté lui altrettanto impertinente.
-Ho più probabilità di morire.- gli dissi io con voce decisa.
Circa 5 snervanti minuti dopo arrivò il tram. Sin da subito notai la presenza di Grace sul veicolo, bisbigliò e ridacchiò per tutto il tragitto. Quando arrivammo alla fermata di fronte scuola mi precipitai fuori, sperando di non avere alcun contatto con quella sgualdrina.
-Di chi è il funerale Steele?- mi chiese sfottente
-Tuo se mi rivolgi ancora la parola Grace.-
-Tutte le botte che ti ho dato non sono bastate a farti capire come ti devi comportare con me troietta? Vedi di tapparti quella boccaccia altrimenti..lo sai-
-Vai a farti fottere.- sibilai
Appena mi resi conto di quel che avevo appena detto ebbi l'impulso di scappare ma Grace mi diede un pugno nello stomaco, facendomi cadere a terra. Feci per rialzarmi ma mi tirò un secondo colpo, più violento del precedente, sullo zigomo facendomi sbattere il capo sul primo dei venti gradini che portavano al portone dell'istituto. Quando ripresi i sensi mi accorsi che attorno a noi si era formato un rilevante corteo di studenti, stavano ridendo. Era davvero così esilarante vedermi star male?
-Hai fatto il video Eloise? Tutti devono vedere questa nullità mentre le do una lezione!- disse la serpe ridacchiando
-Sì Grace, ho ripreso tutto. Sei uno schifo Steele, fai pena.- ringhiò l'amica
Avrei voluto piangere, ma non avevo intenzione di dare alcuna soddisfazione a quella puttana. Mi dirisi verso i bagni della scuola correndo e ripensando alla mia vita e cercando di zittire l'eco delle risate dei miei compagni di scuola. Mi chiusi nell'unico bagno libero a piangere e tirai fuori dalla tasca più piccola dello zaino la mia scatolina di Prozac e ne ingerii tutto il contenuto, tutto d'un fiato, senza pensarci troppo.
Sentii qualcuno bussare con insistenza dietro alla porta.
-Che vuoi?- sussurrai.
-Esci, è mezz'ora che sei chiusa lì dentro!-
Uscii dal bagno dandole una spallata. Le compresse non stavano facendo effetto, avrei dovuto portarmi anche la seconda confezione. Camminai verso la mia classe con passo pesante, iniziai a vederci sfocato, era meglio muoversi, sarei riuscita a sedermi e riprendermi.
-Sei in ritardo Echo.- mi rimproverò Amy.
-Mi scusi prof. Non si rip...-
-Echo? Echo santo cielo! Ragazzi andate a chiamare un'ambulanza!-
La sua melensa voce si fece ovattata.
-Echo, mi senti?!-
Svenni.
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Hey!Premetto che non sono super soddisfatta di questo capitolo, ma lasciol'ultima parola a voi.
p.s.A Echo non viene il ciclo non perchè è incinta, ma perchè èsull'orlo dell'anoressia.
p.p.s.Il Prozac è un antidepressivo.
Byec:
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Nihil.
Teen FictionEcho è un'adolescente come tante altre. Ha solamente un modo diverso di vivere e esprimere le proprie emozioni. Si sente terribilmente sola, ma non vuole ammetterlo, cerca di autoconvincersi di non aver bisogno di niente e nessuno. Ormai è quasi co...