Quella mattina mi svegliai di colpo, rischiando quasi di cadere dal letto. Mi passai una mano sulla fronte. Era sudata. Non era la prima volta che mi capitava. Ultimamente tutte le mattine mi svegliavo in un bagno di sudore, nonostante fosse pieno inverno. Decisi allora di uscire dal letto. Guardai il telefono. Segnava le 5:03. Mi grattai la testa più e più volte in attesa di una voce che mi dicesse cosa fare. Alla fine, visto che non riuscivo più a dormire, decisi di fare una sorpresa a tutta la mia famiglia, quella mattina avrei preparato io la colazione.
Aprii la porta tutta contenta, cominciai a scendere le scale a chiocciola che dalle camere portavano in cucina, quando vidi una luce accesa e sentii delle voci. Mi fermai a metà scala, con un piede su un gradino e l'altro su un altro. Da lì non riuscivo a sentire niente. Scesi ancora qualche scalino e da quel punto riuscivo sia a distinguere le voci che i discorsi. Erano i miei genitori e parlavano... Parlavano di me! Pensavo mi stessero facendo i complimenti per quanto fossi sempre stata brava a scuola, per quanto fossi un esempio da seguire, ma un'affermazione di mia madre mi fece bloccare il cuore per qualche instante.
DIMITRI AND KATRINA'S POV
Katrina era sdraiata su un fianco sul morbido divano in velluto nero mentre davanti a lei, su una poltrona in velluto nero con ghirigori in oro, era seduto il marito, Dimitri. Stavano discutendo su cosa fare riguardo alla figlia. Dovevano dirle la verità. Fu Katrina a rompere il silenzio dicendo :< Senti Dimitri. Zira non è più una bambina. È diventata grande e penso si sia accorta di essere diversa dagli altri ragazzi della città. Forse è ora che lei sappia. Che lei sappia che non è nostra figlia, che non è un vampiro, che lei è l'ultima ninfa del ghiaccio sulla faccia di questo mondo e che tutto il suo popolo è stato sterminato!>. Il marito scosse la testa in segno di approvazione e poi aggiunse :<Va bene faremo come dici tu, ma affronteremo l'argomento fra una settimana, quando sarà il suo 17º compleanno, non prima.>. Katrina era un po riluttante ma alla fine si convinse che era la cosa migliore da fare. Stavano cambiando argomento quando Katrina sentì un rumore e disse con aria preoccupata al marito:< Hai sentito?> < No cosa?> < Quel rumore. Proveniva dalle scale. Andiamo a vedere.> <Ok.>
ZIRA'S POV
A quelle parole non potei far altro che correre su per le scale in preda alle lacrime che cominciavano a scendere lentamente dai miei occhi rigandomi le guance. Corsi più veloce che potevo senza curarmi del rumore che stavo facendo. Entrai in camera mia, accostai la porta e mi fiondai sul letto piangendo a dirotto fino a quando non sentii i passi dei miei genitori fermarsi davanti alla porta della mia camera. Mi infilai sotto le coperte le misi fin sopra le orecchie e feci finta di dormire fin quando non se ne andarono. Quando fui sicura che non ci fosse più nessuno, cominciai a farmi domande del tipo " come hanno potuto mentirmi?", " io voglio un mondo di bene a Katrina e Dimitri. Loro sono i miei genitori. E ora scopro che mi hanno adottata?!", " E allora se loro non sono i miei veri genitori? Chi sono i miei veri genitori e in verità chi sono io?" Con questi dubbi per la testa e le lacrime che continuavano a scendere ininterrottamente i miei occhi si chiusero e io mi addormentai.SPAZIO AUTRICE.
CIAO A TUTTI, QUESTO È IL PRIMO CAPITOLO. SPERO CHE ALMENO UN PO VI PIACCIA.
A PRESTO. GIORGIA ❤️