Pesce d'aprile

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1 aprile 2016
Eccomi qui. In auto. Le cuffiette nelle orecchie e mio fratello che dorme accoccolato sul sedile accanto a me. Starà sognando il suo amato parco acquatico. Io invece mi trovo in un vero incubo. Stiamo andando a Holover. Gran parte delle nostre cose le abbiamo spedite. Altre le abbiamo messe nel portabagagli. Tutto il resto lo porteremo quando ci trasferiremo realmente, il mese prossimo. L'autostrada scorre veloce sotto i miei occhi, illuminata dai fari delle auto. Ho lo sguardo perso nel vuoto. Mi addormento così, fissando il nulla con la mia canzone preferita nelle orecchie, mentre spero di fare un bel sogno. La verità è che qualunque sogno è meglio della realtà che sto vivendo.

Sento delle dita che mi fanno il solletico sulla faccia. È Ricky. Mi sveglio di soprassalto.
"Lena! Siamo arrivati a casa!"
Casa? Questa non è la mia casa.
Scendo dall'auto frastornata.
"Ben svegliata!" fa mio padre. Lo metto a tacere con lo sguardo. Penserà che le mie occhiate velenose siano dovute al fatto che ho il ciclo. A dire il vero, sono costantemente di cattivo umore. Ecco qui, davanti ai miei occhi, casa mia. Palazzina piuttosto antica a due piani più terrazzo. La mia camera è al secondo piano. È tutto proprio come lo ricordavo. Mentre salgo le scale vengo attraversata da un dubbio. 'Ricky dove dormirà?' mi chiedo.
Eccolo che si materializza accanto a me, insieme a mamma.
"Uau! Che bello questo corridoioo!" commenta il piccolo. "E che bella questa camera! È mia, vero mammina?"
Lei si volta a guardare me.
"Dovrete condividerla, tesoro. Sì, Ricky, sarà la stanza tua e di tua sorella!"
"Cosa? Mamma?!? Ma cos'è, uno scherzo, per caso? Che pesce d'aprile originale!"
Sto per svenire quando sento la sua risposta:
"Non è uno scherzo. Quando abitavamo qui, Rick non era ancora nato. Fatevi bastare questo spazio, su!"
"Yee, con Lena in cameraa!"
Ora svengo sul serio. Non posso dormire con lui. E poi dove tengo tutte le mie cose? Condivideremo anche l'armadio? Spero proprio di no! E poi sarà una vera catastrofe trovare tutti i suoi giocattoli per terra... E poi magari combinerà qualche disastro coi pennarelli a spirito con cui gioca sempre... Potrebbe macchiarmi i vestiti, o scrivere sui muri! Oddio, e se poi volessi studiare in pace, come me lo toglierei dai piedi? E se volessi invitare un'amica, casomai me ne facessi una? Quel che so è che sarà un inferno. Un anno d'inferno.

Siamo arrivati a Holover alle otto e mezza. Il tempo di sistemare i letti e lo stretto necessario per stare qui due giorni, e andiamo tutti a dormire. Tutti eccetto me. Mio fratello già russa nella brandina che è stata affiancata alla mia. Provo a prendere sonno, ma non ci riesco, ho troppi pensieri per la testa.
Vado in salotto e accendo la tv. Mi accuccio su quel vecchio divano, proprio come da bambina, mentre trasmettono una noiosissima replica di una partita di basket.
Mi sveglio intrisa di sudore dopo un paio d'ore, sono le 3 di notte, ho fatto un incubo e all'inizio non realizzo di trovarmi qui.
Quando cerco la cucina e per sbaglio entro in bagno, mi ti ricordo finalmente che sono a Holover.
Il peggior pesce d'aprile di sempre, penso, proprio come la sera precedente.
Non riuscirò a riaddormentarmi, quindi tanto vale farmi un caffè.
Mentre sorseggio la calda bevanda mi affaccio alla finestra. La notte mi ha sempre affascinato. Quanto vorrei essere là fuori, da qualche parte, a svagarmi un po'.
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Scusate l'assenza, avevo disinstallato wattpad!
Ora dopo tanti mesi voglio continuare la storia.💋
Spero vi piaccia questo capitolo😙

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