Sorprese

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Fine marzo 2016
-La partenza è anticipata. Tra 14 giorni andremo a Holover per trasportare tutta la nostra roba e per "ambientarci". Ci staremo per tre o quattro giorni, e poi torniamo a Rosehill. Il trasloco definitivo è a fine aprile.-
Testuali parole di mio padre.
Il mio fratellino scoppia di gioia. Gli hanno detto che Holover è famosa per il suo enorme parco acquatico, e non parla d'altro da giorni. Mamma, come una qualsiasi madre quarantacinquenne con due figli e un trasloco in atto che si rispetti, è in un profondo stato d'ansia ed è anche terribilmente nervosa. Preferisco tenermi alla larga da lei, non sopporto dovermi sorbire i suoi rimproveri inutili causati dalla stanchezza. Papà è strafelice per il suo nuovo incarico, e infine ci sono io, che sono forse quella che soffre di più in questa situazione.  Il mio gruppo di amici mi sta aiutando molto a superare i miei problemi, e le nostre incomprensioni di qualche tempo fa sono ormai risolte. Ma io lo sento, quel vuoto, quel silenzio che mi separa dagli altri, quella freddezza che si è accumulata nel periodo in cui non ci siamo parlati e che ora sta venendo fuori. Sono chiusa in una sfera di vetro, nemmeno Anna, Daniel, Valerie, Kyle e perfino Brian possono trascinarmi fuori.
Stanno facendo quel che possono per sollevarmi il morale, ma io mi sento comunque sola. Ecco qual è il mio problema. Non sono più di questa città. E mi dovrò disabituare a tutto. Niente uscite, niente pallavolo, niente scuola vicino casa mia, niente fidanzato, niente di niente. Mi sento già una sconosciuta. E lo sono.

Sto correndo a perdifiato per strada. Sono con Brian. Oggi con me è tenerissimo, mi abbraccia sempre e adesso stiamo andando non so dove. Mi ha detto che devo seguirlo, è una sorpresa. Tengo stretta la sua mano. Con lui sto bene, anche se sono triste. Arriviamo in una stadina di periferia, è parcheggiata una moto costosa che si fa notare, direi. Brian sale in sella, prende due caschi e me ne porge uno.
"Principessa... Salga pure."
Sono senza parole. È davvero sua? Oddioo!! Ma avrà la patente? A quanto pare sì...
Lo bacio.
"Ma... È bellissima! Che sorpresa...!"
"Oh... beh...A dire il vero non è questa la sorpresa che ho per te. "
"Allora qual è?"
"Sali, e lo scoprirai."
Lo abbraccio forte lungo tutto il tragitto. È prudente nella guida, e ne sono ben contenta. Chiudo gli occhi, se questa è la mia sorpresa io non devo sapere dove il mio ragazzo mi sta portando. Passano dieci minuti scarsi, Brian parcheggia e mi avvisa che siamo arrivati. Mi fa scendere dalla moto, continuo a tenere gli occhi chiusi. Faccio qualche passo.
Entro in non so che posto al chiuso.
"Puoi aprirli."
Sono in un locale semplice con i muri di pietra, è buio ma c'è un'enorme palla da discoteca che illumina l'ambiente. E ci sono tutti quanti i miei amici, che mi vengono incontro abbracciandomi.
"Oh wow! Ma...perchè tutto questo?"
"Perché ti vogliamo bene, e 200 chilometri di distanza non faranno mica la differenza!" dice Valerie.
"Oddio, grazie, vi adoro troppo!!"
Quando il momento di euforia finisce, Kyle mi comunica che si sono permessi di invitare un po' di gente, che arriverà tra meno di mezz'ora. Sanno che amo le feste rumorose, e anche ballare. C'è anche un DJ che riconosco come uno dell'ultimo anno. (Ho il ragazzo, ma devo ammettere che è davvero niente male!)
Per completare la scena, c'è un bel buffet con bibite, pizza, patatine, noccioline e snack vari.
Mi sorge un dubbio.
"Ma...quanto vi è costato tutto questo?"
Anna mi abbraccia:
"Non importa a noi, e non deve importare a te. Ciò che conta è che tu sia qui. E ti diverta."
Riecco i miei vecchi amici.
Intanto stanno arrivando altri ragazzi, li accogliamo con calore e poi quando siamo almeno una ventina iniziamo a ballare. Mi scateno, ho bisogno di divertirmi.

La serata volge al termine. Esco un attimo dal locale, voglio prendere aria. Tutta questa festa è grandiosa, per carità. Ma ho bisogno di un momento per me stessa. Penso che mi stia tornando addosso un po di quella tristezza solita di questo periodo... Fa davvero freddissimo e ho voglia di rientrare, ma sento una mano che mi circonda le spalle e mi copre con un giaccone nero. Quello di Daniel. Mi giro, lui è dietro di me.
"Cosa ci fai qui?"
"Cosa ci fai tu piuttosto. È la tua festa."
Daniele accende una sigaretta.
"Ma... Tu... Fumi?!?"
"No. È una metafora..."
"Metti la cosa che ti uccide tra le labbra ma non le dai il potere di ucciderti. Ma per favore, non prendermi in giro! Colpa delle stelle è passato di moda ormai!" lo canzono io.
"Ok lo ammetto. Fumo. Ma solo ogni tanto."
"Oh beh. Non posso biasimarti. Hai sedici anni e ti è venuta voglia di provare. Succede, agli sciocchi come te."
"Non sono sciocco. Fumo quando mi sento giù."
Si volta verso di me. Ha dei bellissimi occhi color nocciola. Come i miei... Occhi così sono diffusi, ma i suoi sono profondi, di un colore intenso, sono davvero speciali.Ok, ok, stop. Siamo solo amici ed io sto con Brian.
"Ora ti senti giù?" Gli chiedo.
"Poco."
"Ah. Dovresti andare a ballare con gli altri, invece di stare qui a deprimerti con me"
"Non mi piace ballare."
"Ok."
Stiamo per minuti in silenzio. Con lui provo una strana calma, che non provo con nessuno, non mi sento in dovere di parlare per rompere il ghiaccio. Sto bene così.
Ha finito la sigaretta. La butta.
"Mi mancherai."
Sento dirgli. Penso che questo bisbiglio sia solo nella mia testa, poi realizzo che ha davvero parlato, e ha detto che gli mancherò.
"Anche tu."
Poso la testa sulla sua spalla. Ora mi sto intristendo anche io. Però mi sento al sicuro con lui. È un fratello.
Rimaniamo così finché non sentiamo la porta del locale aprirsi e una voce stridula di gallina che quasi urla:
"Interrompo qualcosa?"
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Ciao a tutti! Prima di tutto grazie per le 67 visualizzazioni, spero che aumentino ancora! Poi mi scuso per l'inattività, non ho scritto prima questo capitolo perche wattpad non mi funzionava, ora l'ho reinstallato. Nel prossimo capitolo forse farò narrare la storia ad altri personaggi! A prestoo!
-chocolatee18

200 Km Dalla Mia VitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora