Era il 2075. Philips aveva 15 anni,viveva in America, precisamente nella capitale,Washington DC.
La sua infanzia non fu facile, da piccolo fu abbandonato dai suoi genitori e messo in un orfanotrofio. All'età di 8 anni venne adottato da una famiglia, la famiglia Faris, immigrati 20 anni prima dal Messico, delle persone davvero per bene.
Per questo motivo Philips non si fidava di nessuno, è abbastanza solitario ma ha una persona di cui si fida, il suo amico e compagno di classe; Bryan.
Bryan era di famiglia Inglese e ne parlava con Philips continuamente.
Gli ultimi anni erano abbastanza bui per l'America e non solo, molti altri paesi versavano in quelle condizioni come l'Inghilterra.
Questo a Philips non interessava, lui voleva divertirsi e godersi l'età,anche perché aveva avuto troppe disavventure in passato.
La sua famiglia adottiva era normale, il padre Hector era un impiegato, la madre Maria era una giornalista online.
Grazie a Bryan iniziò ad informarsi sulla faccenda della crisi che affliggeva l'America, man a mano vedeva il suo futuro sempre più chiaro, voleva diventate Presidente per poter aiutare il suo paese, quel paese per cui sarebbe morto.
I suoi genitori non lo appoggiavano, avrebbero voluto che lui si trovasse un buon lavoro,gli dicevano che sarebbe stato troppo complicato diventare Presidente.
Philips non li ascoltò.
Passarono giorni,mesi,forse anni da quella discussione e l'unica persona che lo appoggiava era Bryan. Intanto tutto il mondo si trovò in una situazione anche più grave di quella in cui versava anni prima. Ma lui, lui se lo sentiva nel sangue di voler diventare Presidente, oltre al fatto che il suo vero cognome fosse Kennedy. Voleva fare qualcosa ma per il momento non poteva.
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Ciò che ero.
Aksi"Mai pensare che la guerra,anche se giustificata,non sia un crimine." Ernest Hemingway. Sì. Aveva ragione.