Era mattina quando, sentendo quell'assordante e fastidioso rumore proveniente dalla sveglia mi alzai.
Appena alzata, come ogni mattina, presi in mano il cellulare e per qualche secondo lo tenei in mano fissando lo schermo nero come un ebete, lo accesi e vedendo l'ora dentro di me urlai "Cazzo! Mi devo sbrigare, sono in ritardo". Mi vestii con le mie solite felpe enormi che non facevano trasparire neanche una singola curva del mio corpo e i jeans poi corsi in bagno nel vano intento di domare quei ricci rosso-castano che formavano una massa informe sulla mia testa. Dopo aver tentato l'impresa impossibile di sistemarmi i capelli corsi a prendere lo zaino in camera e, passando per la cucina e prendendo di corsa due biscotti dal tavolo, mi precipitai fuori dalla porta.
Stavo già per arrivare tardi il primo giorno dell'ultimo anno.
Arrivata a scuola corsi subito dalla classe e per fortuna la trovai ancora aperta, ero l'ultima, intravidi un banco vuoto infondo e ci andai, vicino a me avevo una ragazza vestita molto attillata, con almeno mezzo quintale di trucco e coi capelli liscissimi, insomma, il mio esatto contrario.
Dopo qualche minuto entrò la professoressa che iniziò la sua noiosissima lezione di Storia, io per perdere un po' di tempo iniziai a guardarmi intorno e fra tutti i miei nuovi compagni scorsi un ragazzo molto carino di cui, se avevo capito bene il nome durante l'appello, era Colin, non mi dispiaceva per nulla e cavolo, se fosse anche simpatico sarebbe perfetto.
Passai l'ora a fissarlo mordendomi il labbro inferiore fino a che la ragazza vicino a me interruppe i miei pensierosi quel ragazzo stupendo perché si era finalmente decisa ad avviare una conversazione. Mi disse "Allora se ho capito bene ti chiami Loreley...bel nome. Io sono Madison, piacere" poi iniziò a raccontarmi la storia della sua vita penso ma la mia attenzione era finita solo su Colin. A fine lezione e piuttosto a fine monologo della mia compagna mi gettai fuori dalla classe e raggiunsi il mio armadietto per prendere i libri della lezione dopo.
Entrata nella classe 213 mi sedetti, ero la prima, subito dopo nella classe entrò anche Colin e dopo che furono entrati tutti entrò un professore molto particolare, sarà stato alto poco meno di 1.70 e aveva un gran pancione coperto da un maglione rosso con un colletto di camicia che viene fuori, e gli mancavano metà capelli sulla testa; aveva una voce tuonante e appena entrato in classe scrisse sulla lavagna il suo nome, si chiamava professor Lightning.
Dopo mezz'ora di lezione in cui io, come l'ora prima fissavo, senza farmi beccare e sembrare inquietante, sentii le fatidiche parole "Ragazzi lavoro di coppia", dopo mise sulla cattedra un vaso contenente dei bigliettini coi nostri nomi, dopo che il professore se ne andò e dopo che il mucchio di persone se ne andò, rimasero solo due bigliettini nel vaso, né presi uno e lo aprii.