Capitolo 3

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La porta di casa si chiude con un tonfo.
Il dottore mi ha obbligata a tornare a casa, non voleva che restassi tutta la notte insieme a Bianca.
Anche se io volevo restare fuori, mi ha cacciata lo stesso.
Capisco che l'ha fatto per il mio bene, ma io volevo stare insieme a lei, mia figlia.
Ha usato anche la solita scusa, quella che si dice ad ogni persona che non vuole andare via dall'ospedale: "le sedie non sono comode per dormirci signora, torni a casa, si faccia un bel bagno rilassante e domani torni per l'ora delle visite".

Se entro in doccia, inizieró a tormentarmi ancora una volta su quanto io possa essere una pessima madre, e mi scervellerei per trovare una soluzione per quando Bianca si risveglierà.
Perchè lei si sveglierà, e tornerà ad essere una figlia esemplare.
Lei è forte come una roccia, del resto a preso da me il carattere. Riuscirà a combattere questo male, e finalmente vedrà la luce in fondo al tunnel.

L'unica cosa che mi riesce di fare, è bere una buona camomilla, che mi calma e mi rilassa meglio della doccia.

Mentre metto l'acqua a bollire, il telefono di casa suona.

"Pronto? Chi parla?"
"Ciao Elena! Sono Marco! Il direttore mi ha chiesto di dirt....."
"Marco, di al direttore che mi prendo dei giorni di pausa."
"Ma non puoi, lo sai che..."
"Senti, mia figlia ha avuto un incidente, è in coma, e secondo te io in questo stato, con mia figlia in queste condizioni vengo a lavorare? Te lo scordi!"
"Mi disp..."

Non lo faccio finire di parlare che attacco la telefonata.

Marco è il mio partner di indagini.
Mi aiuta con gli indizi ed analizza alcune prove.
Insomma siamo una squadra.
Lui è un mio amico, forse l'unico che abbia, ma certe volte mi fa salire la voglia di strozzarlo.
È logorroico, si lamenta sempre di qualsiasi situazione, di qualsiasi cosa.
Mi chiedo spesso cosa faccia fuori dal lavoro, si lamenta anche li?
Quale è lo scopo della sua vita?

Ho già fin troppi problemi adesso.
E non voglio che si immischi nelle mie faccende private, che riguardano sopratutto la mia famiglia.

I suoni dell'acqua in sottofondo, mi fanno capire che la camomilla è pronta.

Mi siedo sul divano, e accendo la TV, su premium crime.

Un canale dove fanno tutti film polizieschi.
Mi piace guardarli, perchè riesco a trovare l'assassino prima dei poliziotti della telenovela.
In questo momento sta iniziando un nuovo episodio di criminal mind. È il mio programma preferito, insomma la protagonista è talmente bella, quanto intrigante, con i suoi segreti e misteri. In un certo senso mi affascina. Mi immergo completamente nella trama, e penso solo a risolvere il caso. Questi programmi sono il top.
Mi aiutano a non pensare.

E in questo momento, ne ho davvero bisogno.

Gli errori di una madreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora