Capitolo 4

8 2 0
                                    

I raggi tiepidi del sole, mi fanno aprire gli occhi involontariamente.
Ieri sera, mi sono addormentata guardando Criminal Minds, avevo appena risolto un caso. Purtroppo non ho avuto modo di sapere se le mie intuizioni erano fondate, perchè l'effetto della camomilla si è fatto sentire.
Mi scopro piuttosto infreddolita, di inverno logicamente dovrei usare delle coperte, invece devo ancora tirarle fuori dall'armadio.

L'orologio segna le sei e mezza, il sole sta sorgendo.
Infilo velocemente un golf di lana sopra al pigiama di pile grigio, con le macchine della polizia, che mi aveva regalato Bianca per il mio compleanno.
La sera, quando ero tornata a casa, me la sono ritrovata davanti con un muffin al cioccolato in mano, ed una candelina accesa sopra.
Quella forse è stata la serata più bella che ho passato con lei.

Mi disse che in vetrina appena lo aveva visto, aveva pensato subito a me.
E lo ha comprato come regalo.
Una lacrima riga il mio volto.
Tutti gli oggetti che sono presenti in questa casa, mi fanno pensare a lei.
Ogni singola cosa, ha il suo profumo dolce alla vaniglia, potrei guardare qualsiasi libro, quadro, persino il lavandino mi farebbe pensare a Bianca, e far emergere ogni ricordo che ho di lei.

Esco nel piccolo balconcino che si affaccia sulla strada di Roxy Street, a Londra.
Già, ci siamo dovute trasferire per colpa del mio "passato" che incombe ancora su di me.
Però siamo italiane al cento per cento.
Non ho mai pensato che certe azioni hanno delle conseguenze, magari conseguenze che sono ricadute tutte su Bianca.
Posso fuggire quanto mi pare, ma so che prima o poi, dovrò fare i conti con lui.

Mi accendo una sigaretta, mentre il vento mi scompiglia i lunghi capelli neri che mi arrivano alle spalle.
L'unica cosa che bianca ha ripreso completamente dal padre, sono i capelli, la stessa intensità di colore biondo, un biondo ramato quasi raro.
Ogni volta che la guardavo, vedevo in lei suo padre.
Vedevo in lei il vigliacco che ci aveva abbandonate, per paura.

Le macchine passano veloci.
Ognuna ha un tipo differente di colore, targa, modello...
La gente inizia ad incamminarsi per andare a piedi a lavoro, tutti belli imbacuccati nei rispettivi trench.
A Londra il freddo è sempre stato una tradizione, come la nebbia a Milano.
Il grigio del cielo prospetta pioggia, ma il sole emana un tepore piacevole, che non si riesce a capire che tempo farà stamattina.

Londra è sempre stata monotona, sempre le stesse immagini: gente, macchine, il London Eye, i filobus ecc...
Mentre aspetto di finire la sigaretta, mi perdo ad osservare la monotonia di Londra, e a soffermarmi su ogni particolare che il mio occhio è riuscito a catturare.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 17, 2016 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Gli errori di una madreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora