Before...

Una piccola anteprima di Before... che presto sarà pubblicato in versione integrale con l'integrazione di Before... To be continued. Non mancheranno gli aggiornamenti sulla data d'uscita.

L'atmosfera del TheCluB. era la stessa di tutti i fine settimana: si respirava relax e piacere. L'ingresso nelle sale private era riservato solo ai Soci, una clientela selezionata nei minimi particolari. Non era certo il circolo della parrocchia, quindi tutto esigeva il rispetto di regole, non sempre dette, ma che erano la base di un preciso "stile di vita". Anche gli Ospiti, erano soggetti a quelle regole. Tutto ciò che accadeva tra le mura del TheCluB. era basato su un unico "Diktat" inderogabile: "Sano, Sicuro e Consensuale". La pena per la trasgressione delle regole, era l'immediata espulsione. 

Russell parlava di lavoro con i suoi amici, accarezzando il palmo della mano della sua Ospite. La ragazza, seduta tra lui e Connor, attendeva un suo cenno. Come da ordini ricevuti, teneva le mani appoggiate sulle cosce con i palmi rivolti verso l'alto. Non portava anelli, ma un polso era ornato da un bracciale in cuoio con delle minuscole borchie d'argento. Indossava solo tre cose: quel bracciale, un tubino di seta e un decolté tacco tredici in pelle. Avrebbe fatto qualsiasi cosa le fosse ordinato, perché la ricompensa era il piacere assoluto. 

Russell sfiorava la pelle delicata di quei palmi, stuzzicandola con il leggero solletico che donava il passaggio delle sue dita. Sotto i polpastrelli leggermente ruvidi, sentiva quella pelle morbida fremere. Il preludio di un Dopo... Avrebbe alleviato la noia che lo ammorbava? A un suo cenno Connor, prese l'altra mano della ragazza e iniziò la stessa lieve "tortura". Seduto davanti a loro Tom, li osservava attentamente.

«Ih, ih, ih» La risata un po' stridula della ragazza, disturbò i tre amici. Le dita dei due uomini si bloccarono. Russell le prese con fermezza il polso, Connor si scansò da lei. Senza guardare la ragazza negli occhi, Russell le rivolse una sola domanda che non esigeva risposta: «Mia Piccola, non credi che questo sia un atteggiamento sbagliato?» Le tirò il braccio verso l'alto. «In piedi! Vai a prendere tre Maker's Mark.» Mentre la ragazza si avviava a testa bassa, la fece fermare con lo schiocco di due dita. «Per te prendi un bicchiere d'acqua, molto fredda, forse ti aiuterà a schiarirti le idee. Non ho voglia di dover perdermi in inutili ordini stasera!» La voce di Russell era bassa, imperativa, ma mono tono. Non esprimeva alcuna emozione.

«L'atmosfera del "TheCluB" era la stessa di tutti i fine settimana: si respirava relax e piacere.

Tutto il locale era immerso nella luce soffusa.

L'ingresso nelle sale private era riservato solo ai Soci e ai loro Ospiti. La clientela veniva selezionata con la massima attenzione. Non era certo il circolo della parrocchia. Si esigeva il rispetto di regole, non sempre scritte, ma che erano la base di un preciso stile di vita. Tutto ciò che accadeva tra le mura del TheCluB, era basato su un unico Diktat inderogabile: Sano, Sicuro e Consensuale. Qualora tali regole non venivano rispettate, c'era l'immediata espulsione dal locale del socio e di eventuali amici

Con il passare del tempo, era diventato un club esclusivo che i tre amici frequentavano nei fine settimana.

La ragazza, seduta tra Russell e Connor, come da ordini rievuti teneva le mani appoggiate sulle cosce con i palmi rivolti verso l'alto; avrebbe fatto qualsiasi cosa le fosse stato ordinato perché esapeva che la ricompensa sarebbe stata il piacere assoluto.

Come segno di appartenenza, il polso sinistro era ornato da un bracciale in cuoio con delle minuscole borchie d'argento. Indossava solo tre cose: un tubino di seta, un paio di decolté in pelle tacco tredici.

Russell le sfiorava i palmi di una mano, stuzzicandola con il leggero il passaggio delle sue dita. Sotto i polpastrelli leggermente ruvidi, sentiva la pelle morbida fremere.