Prendo subito il telefono per telefonare a Paolo, ma un messaggio lampeggia sullo schermo:
< Scusa, ma avete bisogno di parlare... Gli amici si aiutano. In bocca al lupo. E prova a perdonarlo! >
Ma che cosa ha fatto! Il mio Paolo che prova a fare qualcosa di carino per me! Non riesco davvero a capire...
Luca ha accostato e spento il motore, aspettando che i miei rientrino a casa, con le buste cariche di cose da conservare in cucina, poi finalmente apre lo sportello e scende dalla macchina. Si avvicina a testa bassa, è visibilmente scosso; alza lo sguardo solo per fissare i miei occhi, poi va a sedersi sul muretto, quel muretto, il nostro. Se ne sta in silenzio, forse dovrei raggiungerlo. Io non so che fare in queste situazioni. Non mi sono mai trovata a dover affrontare cose del genere. Insomma, abbiamo passato del tempo insieme, mi sono illusa che lui fosse diverso dagli altri ragazzi, avevo pure pensato che fosse sincero e io mi sono fidata. Gli ho chiesto di spiegarmi ma non ho ricevuto nessuna risposta. E ora Luca è qui! Mi sembra passato un secolo, invece è successo tutto solo oggi; si è alzato un po' di vento, e mi pento di non aver indossato i miei adorati pantaloni.
- Ciao - mi siedo al suo fianco - Allora? Perché sei qui? -
Luca non mi saluta neppure, comincia a parlare e lo lascio fare, per una volta, cercherò di non essere la solita chiacchierona.
- È cominciato tutto tre mesi fa. Avevo deciso di andare alle prove dei Jokes, un venerdì, e così, dopo il lavoro sono andato al garage; abbiamo scherzato, riso, abbiamo ordinato le pizze e siamo rimasti insieme tanto tempo. Abbiamo anche bevuto, ma non è importante. Roby prendeva in giro Max e la sua relazione a distanza, e dopo svariate proposte, decise di mettere alla prova la fedeltà di Alessia. Ma serviva una persona che non facesse parte dei musicisti, una persona "estranea" alla loro comitiva. Insomma decise di tirarmi in mezzo a quello strano gioco. Non sapevo davvero che fare, ma, per colpa dell'alcol, o forse per colpa della mia stupidità, mi ritrovai in mezzo a questa cosa. Non pensavo sarebbe durato a lungo e infatti nel giro di due settimane, avevamo appurato che Alessia era fermamente innamorata di Max e che niente le avrebbe fatto cambiare idea, neppure il ragazzo perfetto! Roby, allora, cominciò a dire che il problema ero io, e che non ero in grado di sedurre nessuno! Non riuscivo a crederci! Io ero sempre stato bravo con le ragazze, non potevo tirarmi indietro, di fronte a quella sfida. Dopo qualche giorno, alle prove, conobbi Perla; i Jokers mi dissero di averla conosciuta alle selezioni del corso di informatica e che non era l'unica ragazza a frequentarlo, ma che ce ne erano un sacco! Aspettammo che il corso ebbe inizio e Roby cominciò a fare una cernita delle presenti: erano tutte troppo stupide o troppo facili da conquistare. Poi un lampo sembrò attraversargli lo sguardo: "ANNA!" disse sicuro di se, "Lei è troppo furba per cedere ai tuoi giochetti, è cotta di un altro e non mi degna di nessuna attenzione. Insomma, guardami, nessuno riesce a resistere al mio fascino, eppure a lei non importa!" Quando fece il tuo nome, non volevo neppure starlo a sentire; io mi ero subito tirato indietro, non volevo affatto stare al suo gioco, non avevamo scommesso niente, era solo uno stupido passatempo. Chiesi a Francis di provare a fare ragionare Roby, e pare che quest'ultimo si fosse rassegnato; a volte ritornava sui suoi passi e ripeteva che avrei dovuto ripensarci e io per cercare di dissuaderlo lo convinsi a farsi avanti con un'altra ragazza. Non avevo legato con nessuno in particolare, ma alle prove incontravo spesso Perla e così pensai che fosse una buona idea, spingerlo a conquistarla. Non sapevo molto, di lei, ma se era presente alle prove, quasi tutti i venerdì, era per vedere uno dei ragazzi, ne ero sicuro. Dissi a Roby di farsi avanti, non sapevo come avrebbe reagito lei, ma a quanto pare, è riuscito, lì dove io avevo fallito con Alessia. Sono stati insieme, una sera, dopo le prove al garage. Pare che abbiano preso una pizza da asporto, delle birre e che siano rimasti fino al mattino seguente. Mi sentii davvero uno schifo per quello che avevo fatto! Avevo buttato una brava ragazza tra le braccia del mio amico, per uno stupido passatempo; Perla non meritava nulla di tutto ciò, e avevo deciso di lasciarli perdere per un po' di tempo. E volevo davvero allontanarmi da loro! Ma poi, Roby mi chiese di dare un'occhiata alla foto che aveva sul cellulare e lì, ti ho vista, per la prima volta! Eri sorridente, seduta sul muretto, all'uscita del corso di informatica... Lui vide la mia reazione e rincarò la dose: "Non sarà facile, ma potrai riuscirci" disse "In fondo non è poi così male. E qualsiasi cosa succederà, sarà solo grazie alla mia sfida!" -
- Cosa? - scuoto la testa - Quindi, era tutta una messa in scena? I dvd, le passeggiate, i complimenti... noi non siamo mai stati niente. Solo una tacca in più sul muro, per vedere chi riesce a fare più conquiste tra te e Roby, giusto? - Sento le lacrime salire agli occhi, sono dannatamente stupida. Lo avevo capito dall'inizio che era tutto troppo perfetto, per essere vero. Cavolo! Vorrei urlare, colpirlo, scappare, sparire e dimenticarlo! Però... Paolo mi ha scritto di perdonarlo, perché? Come può chiedermi di fare una cosa del genere? - Perché sei qui, Luca? Te lo ha detto Paolo? - Voglio e devo assolutamente vederci chiaro.
- Sono qui, perché non è stata la sfida a farmi avvicinare a te! Non ti conoscevo e non volevo saperne niente. Ti ho appena raccontato come è andata, ma avrei bisogno di raccontarti tante altre cose, per farti capire. Mi rendo conto che questo non è il posto più adatto per chiarirsi, ma ho cercato di essere il più sintetito possibile. So che sono tante cose, ma spero che tu possa riuscire a perdonare quello che ho fatto, anche se non l'ho fatto a te. -
- Hai spinto un ragazzo che conosci a malapena a prendersi gioco di una mia amica, la quale non conoscevi affatto. Non ti sei curato di niente! Hai cercato di distogliere l'attenzione puntandola su un'altra persona. - la mia voce suona stranamente calma - Che cosa ti è passato per la testa? Chi sei veramente? -
- Ho bisogno che tu ti fidi di me e delle mie parole: il tempo passato con te era quanto di più vero io avessi mai fatto! - alza lo sguardo per incrociare i miei occhi - Prova a essere sincera con te stessa, cerca di ricordare come ti sentivi quando stavamo insieme: pensi davvero che fosse tutto finto? -
- Non so più cosa pensare! -
- Se Perla è riuscita a non farsene un problema, perché tu non puoi fare lo stesso? -
- Perla sapeva tutto? - non so se essere arrabbiata con Luca o con la mia amica che mi ha tenuto nascosto tutto quanto.
- Non sa proprio tutto! Ma le ho fatto un riassunto alquanto conciso, oggi pomeriggio. È venuta al negozio, con il tuo amico Paolo, e hanno insistito così tanto che non ho potuto fare a meno di parlare. - continua - Mi hanno detto che era meglio dirti tutto, piuttosto che aspettare che fossero i Jokers a farlo. Adesso sono qui, a chiederti di perdonarmi. Ho solo bisogno che tu creda in me, in noi... -
- In noi? - sorrido amaramente - Non credo ci sia mai stato un "noi"! Sai, forse è meglio se anche io ti racconto una storia e poi sarai tu a dirmi come ti senti. C'era una volta una ragazza, innamorata persa del suo migliore amico, ma purtroppo non era ricambiata. Un bel giorno decide che avrebbe dato una possibilità al primo venuto; ed è lì che fa il suo ingresso il nostro eroe: era bello, premuroso, simpatico e sembrava perfetto. Ma, a quanto pare, celava un mistero dentro i suoi occhi! -
- E come finisce la storia? - chiede.
- Dimmelo tu! Dimmi tu cosa dovrei fare! -
- Possiamo andare avanti oppure ricominciare da zero. -
- Oppure possiamo dimenticarci l'uno dell'altro e andare avanti, ciascuno per la propria strada! - le lacrime scorrono sulle mie guance.
- Forse dovresti parlare con Perla, posso portarti da lei. - si alza e si avvicina per accarezzare il mio viso e cercare di asciugare le lacrime, ma mi allontano - Pare che sia andata a sentire i Jokers... -
- Perché dovrei credere che tu mi stia dicendo la verità? - cerco di essere lucida, ma il mio cervello non ragiona bene quando Luca mi sta vicino.
- Chiamali, lei o Paolo, e vedrai che non mento! Non ho intenzione di farlo, mai più! - mi porge il telefono, ma lo lascio lì, con la mano a mezz'aria, mentre mi incammino verso la sua macchina.
- Sbrigati, o faremo tardi! - urlo, apro lo sportello e aspetto che mi raggiunga - Sarà una serata davvero lunga! -
Luca mette in moto e andiamo alla ricerca dei miei amici.
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Perfetti Paradisiaci Fabbricanti Di Popcorn
Literatura KobiecaUna amicizia, un grande amore, tante complicazioni! Anna e Paolo sono amici, ma lei vorrebbe qualcosa di più, mentre Paolo comincia l'università! L'arrivo di Luca metterà tutto in discussione!