Sophia - Cronache della antica Atene.
Poco dopo l'età del bronzo, la città di Atene vide anni di prosperità e pace attorno alle sue rive sul mar Egeo.
Ciò era dovuto all'amore della divinità patrona della città, che amava gli uomini e ne ammirava le gesta e le emozioni.
Athena.
La Dea della guerra protettrice degli uomini, schivata ormai dai suoi simili per via della sua troppa empatia col genere umano.
O forse, più che disgusto, era invidia? La Dea era amata dagli uomini a sua volta e questo le consentiva di essere la vera protettrice del mondo, la vera guida a cui gli uomini rivolgevano le loro preghiere, ignorando gli altri Dei, troppo freddi e distaccati per curarsi veramente delle fugaci vite mortali.
Fu forse questo che pose inizio a tutto?.
...
Strani avvenimenti avevano scosso la Grecia fino a far circolare voci inquietanti che giunsero anche nelle città vicine di Atene. Racconti macabri e inquietanti che sapevano più di storie adatte a cittadini annoiati.
Eppure storie di questo genere non potevano essere solo fantasie di popoli comuni come quello.
I soldati di Atene vennero scossi dalle voci giunte dai guerrieri dell'esercito di Sparta e Tebe.
-Parlano di soldati immortali, impossibili da uccidere con fendenti di spada e affondi di lancia. Mostri forse?-
-Che vengano forse dall'Ade stesso? E chi comanda un esercito tanto spaventoso?-
-Che Atena ci protegga.-
I sussurri di terrore giunsero anche alla Acropoli, al Partenone di Athena.
Solo storie? Non era così.
Il Grande sacerdote della Dea Athena si trovava, in quel momento, in quel esatto giorno a quella esatta ora, nell'esatto posto in cui doveva essere.
Nel tempio che si affacciava alla grande statua della Dea, una cerimonia sacra era in atto.
Davanti a lui, seduta a terra, una giovane fanciulla pregava davanti ad una vasca di braci ardenti, sui cui la giovane aveva lanciato delle foglie di ulivo fresche.
-Ophelia.- il pontefice chiamò la ragazza, che però non rispose. Era come tentare di riportare alla vita una persona appena defunta in quel momento, sebbene non fosse così.
La giovane sacerdotessa di Athena, teneva le mani giunte davanti ai suoi piccoli seni, appena coperti dalla veste candida che ne copriva le nude carni e ascoltava la voce che le sussurrava all'orecchio parole dolci ma cariche di cattive notizie.
-Dirigetevi alla Altura.- sussurrò infine la giovane. Si alzò parlando e si rivolse direttamente al Sacerdote supremo della Acropoli e del tempio sacro alla Dea. Ophelia scosse quei lunghi fili corvini che aveva come capelli e il fumo generato dalle braci che avevano bruciato le foglie di olivo, la attorniava come un'aurea mistica.
-La grande montagna?- domandò il pontefice.
-Sali sulla cima e guarda la volta celeste al calar del sole e allo spuntar delle costellazioni, la risposta ti sarà data.-
-E' davvero possibile l'esistenza di un esercito che voglia rivoltare la Grecia? Un esercito realmente immortale?- Ophelia scosse la testa.
-Non è la Grecia che vogliono rivoltare, ma ciò che si trova qui.-
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Sophia, cronache dell'antica Atene
FanfictionLa prima Atena apparsa sulla terra, e il primo pegaso al suo fianco, un primo nemico e il primo Leone