Concorso - Tre Parole, Una Storia

Lapislazzuli Rivelatori

Le tre parole:
-ZODIACO
-DIRIMPETTAIO
-LAPISLAZZULI
Max parole: 1500

Trama: Becky Thompson è una giovane donna ambiziosa ed estremamente razionale. Tuttavia nel momento in cui il fratello Dean scompare misteriosamente nel nulla, non ricevendo alcun aiuto dalle forze dell'ordine, decide di rivolgersi al suo vicino dirimpettaio, il misterioso ed impeccabile Mister Barns, di cui conosce la segreta ossessione...

Chi l'avrebbe mai detto che mi sarei dovuta rivolgere al mio dirimpettaio? Io no di certo. E anche adesso, di fronte alla sua porta di casa, ero tremendamente dubbiosa. D'altronde non avevo molte altre alternative. Sentivo che mio fratello era nei guai e avrei dato tutto per ritrovarlo.
Anche se abitavamo a chilometri di distanza ci sentivamo ogni giorno, perfino quando litigavamo. Per questo avevo avvertito le autorità quando lui non si era fatto sentire per ben tre giorni di fila. Sapevo che qualcosa non andava, ma nessuno sembrava disposto ad aiutarmi. E allora, mi sarei fatta forza e mi sarei aiutata da sola.
Con la mano tremante bussai un paio di volte alla porta e al secondo rintocco delle nocche sul legno di quercia la soglia si schiuse, mostrando una parte di Mr Barns.
I suoi intensi occhi blu mi scrutarono dall'alto del suo metro e ottanta e dopo un attimo le labbra si schiusero in un mezzo sorriso che mostrò la dentatura regolare.

«Mi chiedevo quando l'avrei rivista, Miss Becky» disse con quella sua voce profonda dal leggero accento inglese.
La mia espressione doveva essere eloquentemente sorpresa perché lui sorrise ancora di più, aprendo maggiormente la porta per invitarmi ed entrare.

«Prego, si accomodi»

I suoi modi gentili non riuscirono a mettermi del tutto a mio agio, così strinsi la tracolla e varcai la soglia.
Mr Barns chiuse l'uscio dietro di me e mi fece cenno di seguirlo. Non ero mai entrata in casa sua nonostante vivessimo a pochi metri l'uno dall'altra da almeno cinque anni e i miei occhi si mossero nervosi rimbalzando da un mobile all'altro. Apparentemente era un appartamento come tutti gli altri, ma nell'aria si respirava una fragranza sottile di tè accompagnata ad una flebile musica classica proveniente da chissà quale stanza.

«Mi è dispiaciuto sapere di suo fratello...»

Aggrottai la fronte davanti alla sua affermazione e strinsi più forte le mani sulla tracolla.

«Grazie» borbottai un po' indispettita dal fatto che le voci fossero girate, ma non aggiunsi altro continuando a seguirlo.

«Non deve ringraziarmi. E' sempre triste quando una giovane vita si spegne così precocemente.»

Nonostante il nervosismo crescente, la sua affermazione mi fece sussultare.
«Dean è scomparso. Non morto.» puntualizzai, forse con una punta di troppo di acredine.

Mr Barns mi lanciò un'occhiata da sopra una delle due immense spalle ma non riuscii a interpretare la sua espressione.
«Capisco. Mi perdoni. Non mi piace intromettermi nelle questioni altrui. Ma le voci...»

«... Corrono. Sì, lo so.»

Lui annuì impercettibilmente e tuttavia sembrò non essere totalmente dispiaciuto per la sua gaffe.
«Quindi, lei è convinta che suo fratello stia ancora bene?»
Il suo tono curioso e al contempo delicato, come se avesse paura di dire qualcosa che potesse farmi crollare come uno straccio bagnato, mi fece stringere appena le labbra.
«Non proprio. Io credo.. no, sento, che Dean è nei guai. Ma so anche che è vivo. Lo saprei se fosse altrimenti..»
Eravamo giunti in una stanza appartata adibita a studio, ma era chiaro che lì dentro venissero svolte altre attività: alle pareti erano appesi poster illustrativi sullo zodiaco, le carte astrali e la cartomanzia mentre in un angolo più in disparte un mobile accoglieva quella che sembrava essere una sfera di cristallo. L'ambiente era stranamente aperto e luminoso, completamente in contrasto con qualunque idea mi fossi fatta in precedenza, e arricchito da quella sinfonia che ci raggiungeva da un piccolo stereo nascosto in mezzo agli scaffali della libreria.